Cesare Barzacchi
Carlo Bavagnoli
Aldo Beltrame
Gianni Berengo Gardin
Carlo Bevilacqua
Gianni Borghesan
Giuliano Borghesan
Piergiorgio Branzi
Stefano Bricarelli
Giuseppe Bruno
Alfredo Camisa
Mario Carbone
Mario Carrieri
Calogero Cascio
Tranquillo Casiraghi
Alfa Castaldi
Mimmo Castellano
Enrico Cattaneo
Mario Cattaneo
Giuseppe Cavalli
Renzo Chini
Carlo Cisventi
Cesare Colombo
Vittorugo Contino
Carlo Cosulich
Luigi Crocenzi
Carlo Dalla Mura
Pasquale De Antonis
Mario De Biasi
Plinio De Martiis
Nino De Pietro
Paolo Di Paolo
Mario Dondero
Pietro Donzelli
Ernesto Fantozzi
Tullio Farabola
Stanislao Farri
Ferruccio Ferroni
Mario Finocchiaro
Caio Garrubba
Mario Giacomelli
Giancolombo
Ando Gilardi
Mario Ingrosso
Alberto Lattuada
Giuseppe Leone
Sante Vittorio Malli
Cecilia Mangini
Fosco Maraini
Nino Migliori
Riccardo Moncalvo
Paolo Monti
Luciano Morpurgo
Ugo Mulas
Enrico Pasquali
Federico Patellani
Tino Petrelli
Franco Pinna
Giacomo Pozzi-Bellini
Marisa Rastellini
Stefano Robino
Fulvio Roiter
Chiara Samugheo
Nicola Sansone
Tazio Secchiaroli
Enzo Sellerio
Lamberti Sorrentino
Roberto Spampinato
Fedele Toscani
Luigi Veronesi
Pablo Volta
Arturo Zavattini
Ugo Zovetti
Istituto Luce
Enrica Vigano'
La nuova immagine in Italia 1932-1960. Il percorso espositivo si sviluppa in diverse sezioni, che comprendono oltre 250 materiali di diversa tipologia, pensate come isole tematiche volte a individuare i principali caratteri dell'immagine neorealista e a contestualizzare il lavoro dei tanti fotografi che operavano all'epoca.
a cura di Enrica Viganò
Come da tradizione, il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri è partner privilegiato della
sezione PhotoArtVerona, che ci vede collaborare alla mostra Neorealismo - la nuova immagine in Italia
1932-1960 a cura di Enrica Viganò - ospitata dal 29 settembre 2012 al 27 gennaio 2013 presso la
suggestiva sede di Verona - per indagare il complesso, e ad oggi in parte ancora inesplorato, rapporto tra
fotografia e Neorealismo.
Se il contributo di cinema e letteratura a tale ‘movimento espressivo’ è stato infatti ampiamente approfondito
e codificato, questa mostra intende ricostruire - anche grazie agli apparati critici di Gian Piero Brunetta sul
cinema neorealista, Bruno Falcetto sulla letteratura e Giuseppe Pinna sui diversi medium utilizzati dalla
comunicazione visuale nel passaggio da Fascismo a dopoguerra - il ruolo ricoperto dalla fotografia, a
partire dall’osmosi con gli altri linguaggi che hanno caratterizzato la stagione neorealista, in una sinergia che
ha visto nel moltiplicarsi di voci un contributo positivo e necessario all’oggettività della testimonianza.
Punto di partenza la ricchissima selezione di opere - provenienti da diverse fonti, tra le quali la copiosa
Collezione Bertero di Torino - che dimostrano come nel linguaggio fotografico siano state realizzate alcune
delle espressioni più vive e coerenti di questa grande stagione culturale italiana.
Nonostante gli autori fossero mossi da motivazioni e finalità non riferibili a un unico manifesto,
nonostante partissero spesso da approcci culturali lontani per obiettivi e intenzioni - la qual cosa ha
decisamente influito nel ritardo di un’analisi critica complessiva del fenomeno - l’esito finale li accomuna
nell’essere riconducibili alle tematiche e metodiche della poetica neorealista.
Accanto a stampe fotografiche per lo più originali dell’epoca, delicati e preziosi vintage, sono esposti i
supporti attraverso i quali le immagini venivano veicolate, come i rotocalchi e i periodici illustrati, i
fotolibri e i cataloghi degli eventi espositivi che hanno lasciato un segno nell’evoluzione del linguaggio
fotografico.
Anche il cinema è presente, con i manifesti e gli spezzoni dei film più significativi, montati dall'Università
degli Studi di Padova come corredo didattico lungo il percorso espositivo.
Il tutto a supportare la tesi secondo cui le radici del Neorealismo sono da ricercarsi già nel periodo in
cui l’Italia era dominata dal Fascismo: come teorizzano Viganò e Pinna, essendo il Neorealismo un
fenomeno prettamente multimediale ed avendo il Fascismo intuito e colto le enormi potenzialità dei diversi
mezzi visuali legati alla comunicazione – quali fotografia, rotocalchi, fotolibri, periodici illustrati, cinema – è
proprio in quegli anni che si gettano i semi di questa ‘corrente espressiva’, che non può essere circoscritta a
fenomeno del dopoguerra.
La mostra è corredata da un catalogo i cui apparati raccolgono per la prima volta tutte le biografie dei vari
protagonisti, non solo fotografi, ma anche editori, art director, scrittori e critici; oltre alle schede dei principali
rotocalchi, delle agenzie e dei circoli e a una cronologia comparata, a cura di Fabio Amodeo, indispensabile
per comprendere i travagli del popolo italiano in quei trent’anni cruciali.
Adottando come piano privilegiato quello della fotografia, il percorso espositivo si sviluppa in diverse
sezioni, che comprendono oltre 250 materiali di diversa tipologia, pensate come isole tematiche volte a
individuare i principali caratteri dell’immagine neorealista e a contestualizzare il lavoro dei tanti fotografi che
operavano all’epoca:
Realismo in epoca fascista Le radici insospettabili del Neorealismo
Miseria e ricostruzione Condizioni di arretratezza e fiducia nel futuro
Indagine etnologica Le grandi missioni scientifiche e le piccole testimonianze sul territorio
Fotogiornalismo e rotocalchi L’uso dell’immagine fotografica al servizio della comunicazione
Tra Arte e Documento I circoli fotografici: luogo di dibattito e di crescita nell’affermazione
dell’artisticità della fotografia
Un percorso ricco e completo, che si propone di ricostruire quell’affresco dell’Italia che dal Fascismo al
dopoguerra è stato tracciato da coscienze diverse tra loro, ma che utilizzavano la stessa lingua, lirica e
documentale al tempo stesso.
Sarà Italo Calvino nella prefazione del libro “Il sentiero dei nidi di ragno” (Einaudi, 1964), a dare una
definizione del neorealismo tra le più appropriate: “Il Neorealismo non è stata una scuola, ma piuttosto un
insieme di voci, una scoperta delle diverse Italie fino ad allora inedite. Senza la diversità di quelle Italie, sconosciute le une alle altre, non sarebbe esistito il Neorealismo”.
Fotografi in mostra:
Cesare Barzacchi,
Carlo Bavagnoli,
Aldo Beltrame,
Gianni Berengo Gardin,
Carlo Bevilacqua,
Gianni Borghesan,
Giuliano Borghesan,
Piergiorgio Branzi,
Stefano Bricarelli,
Giuseppe Bruno,
Alfredo Camisa,
Mario Carbone,
Mario Carrieri,
Calogero Cascio,
Tranquillo Casiraghi,
Alfa Castaldi,
Mimmo Castellano,
Enrico Cattaneo,
Mario Cattaneo,
Giuseppe Cavalli,
Renzo Chini,
Carlo Cisventi,
Cesare Colombo,
Vittorugo Contino,
Carlo Cosulich,
Luigi Crocenzi,
Carlo Dalla Mura,
Pasquale De Antonis,
Mario De Biasi,
Plinio De Martiis,
Nino De Pietro,
Paolo Di Paolo,
Mario Dondero,
Pietro Donzelli,
Ernesto Fantozzi,
Tullio Farabola,
Stanislao Farri,
Ferruccio Ferroni,
Mario Finocchiaro,
Caio Garrubba,
Mario Giacomelli,
Giancolombo,
Ando Gilardi,
Mario Ingrosso,
Alberto Lattuada,
Giuseppe Leone,
Sante Vittorio Malli,
Cecilia Mangini,
Fosco Maraini,
Nino Migliori,
Riccardo Moncalvo,
Paolo Monti,
Luciano Morpurgo,
Ugo Mulas,
Enrico Pasquali,
Federico Patellani,
Tino Petrelli,
Franco Pinna,
Giacomo Pozzi-Bellini,
Marisa Rastellini,
Stefano Robino,
Fulvio Roiter,
Chiara Samugheo,
Nicola Sansone,
Tazio Secchiaroli,
Enzo Sellerio,
Lamberti Sorrentino,
Roberto Spampinato,
Fedele Toscani,
Luigi Veronesi,
Pablo Volta,
Arturo Zavattini,
Ugo Zovetti,
Istituto Luce
Visite guidate:
t. +39 045 8013732 / 8000574 / 8007020 / 8046922 - www.comune.verona.it/scaviscaligeri
Uffici stampa:
Admira, Milano
Comunicazione Comune di Verona
ArtVerona, Valeria Merighi
t. 045 8013546 | m. 347 9389704 – email valeria@merighi.org
Venerdì 28 settembre ore 18, inaugurazione
Centro internazionale di fotografia Scavi Scaligeri
Cortile del Tribunale (tra Piazza dei Signori e Piazza Viviani) - 37121 Verona
Aperta da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 18.30 – chiusa il lunedì
1 novembre - 8 e 26 dicembre - 1 gennaio dalle ore 15 - 6 gennaio, aperta
25 dicembre, chiusa
Biglietti
Intero 5,00 € - Ridotto 3,00 € - Ridotto scuole e ragazzi dagli 8 ai 14 anni 1,00 €
tutte le domeniche alle ore 11.00 visita guidata gratuita compresa nel biglietto d'ingresso
ingresso gratuito ad ArtVerona per i possessori del biglietto della mostra
ingresso gratuito alla mostra per i possessori di biglietto, vip card, invito
riservato ArtVerona, tutte le domeniche, con il solo costo del biglietto d’ingresso, è possibile partecipare alla visita guidata della mostra alle ore 11.00