Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri
Verona
piazza Viviani (Cortile del Tribunale)
045 8007490
WEB
NeoRealismo
dal 27/9/2012 al 26/1/2013
10 -18.30, chiuso lunedi, 1 novembre - 8 e 26 dicembre - 1 gennaio dalle ore 15 - 6 gennaio aperta, 25 dicembre chiusa
045 8013732

Segnalato da

Anna Pasetto




 
calendario eventi  :: 




27/9/2012

NeoRealismo

Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, Verona

La nuova immagine in Italia 1932-1960. Il percorso espositivo si sviluppa in diverse sezioni, che comprendono oltre 250 materiali di diversa tipologia, pensate come isole tematiche volte a individuare i principali caratteri dell'immagine neorealista e a contestualizzare il lavoro dei tanti fotografi che operavano all'epoca.


comunicato stampa

a cura di Enrica Viganò

Come da tradizione, il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri è partner privilegiato della sezione PhotoArtVerona, che ci vede collaborare alla mostra Neorealismo - la nuova immagine in Italia 1932-1960 a cura di Enrica Viganò - ospitata dal 29 settembre 2012 al 27 gennaio 2013 presso la suggestiva sede di Verona - per indagare il complesso, e ad oggi in parte ancora inesplorato, rapporto tra fotografia e Neorealismo. Se il contributo di cinema e letteratura a tale ‘movimento espressivo’ è stato infatti ampiamente approfondito e codificato, questa mostra intende ricostruire - anche grazie agli apparati critici di Gian Piero Brunetta sul cinema neorealista, Bruno Falcetto sulla letteratura e Giuseppe Pinna sui diversi medium utilizzati dalla comunicazione visuale nel passaggio da Fascismo a dopoguerra - il ruolo ricoperto dalla fotografia, a partire dall’osmosi con gli altri linguaggi che hanno caratterizzato la stagione neorealista, in una sinergia che ha visto nel moltiplicarsi di voci un contributo positivo e necessario all’oggettività della testimonianza. Punto di partenza la ricchissima selezione di opere - provenienti da diverse fonti, tra le quali la copiosa Collezione Bertero di Torino - che dimostrano come nel linguaggio fotografico siano state realizzate alcune delle espressioni più vive e coerenti di questa grande stagione culturale italiana. Nonostante gli autori fossero mossi da motivazioni e finalità non riferibili a un unico manifesto, nonostante partissero spesso da approcci culturali lontani per obiettivi e intenzioni - la qual cosa ha decisamente influito nel ritardo di un’analisi critica complessiva del fenomeno - l’esito finale li accomuna nell’essere riconducibili alle tematiche e metodiche della poetica neorealista.

Accanto a stampe fotografiche per lo più originali dell’epoca, delicati e preziosi vintage, sono esposti i supporti attraverso i quali le immagini venivano veicolate, come i rotocalchi e i periodici illustrati, i fotolibri e i cataloghi degli eventi espositivi che hanno lasciato un segno nell’evoluzione del linguaggio fotografico. Anche il cinema è presente, con i manifesti e gli spezzoni dei film più significativi, montati dall'Università degli Studi di Padova come corredo didattico lungo il percorso espositivo. Il tutto a supportare la tesi secondo cui le radici del Neorealismo sono da ricercarsi già nel periodo in cui l’Italia era dominata dal Fascismo: come teorizzano Viganò e Pinna, essendo il Neorealismo un fenomeno prettamente multimediale ed avendo il Fascismo intuito e colto le enormi potenzialità dei diversi mezzi visuali legati alla comunicazione – quali fotografia, rotocalchi, fotolibri, periodici illustrati, cinema – è proprio in quegli anni che si gettano i semi di questa ‘corrente espressiva’, che non può essere circoscritta a fenomeno del dopoguerra. La mostra è corredata da un catalogo i cui apparati raccolgono per la prima volta tutte le biografie dei vari protagonisti, non solo fotografi, ma anche editori, art director, scrittori e critici; oltre alle schede dei principali rotocalchi, delle agenzie e dei circoli e a una cronologia comparata, a cura di Fabio Amodeo, indispensabile per comprendere i travagli del popolo italiano in quei trent’anni cruciali.

Adottando come piano privilegiato quello della fotografia, il percorso espositivo si sviluppa in diverse sezioni, che comprendono oltre 250 materiali di diversa tipologia, pensate come isole tematiche volte a individuare i principali caratteri dell’immagine neorealista e a contestualizzare il lavoro dei tanti fotografi che operavano all’epoca: Realismo in epoca fascista Le radici insospettabili del Neorealismo Miseria e ricostruzione Condizioni di arretratezza e fiducia nel futuro Indagine etnologica Le grandi missioni scientifiche e le piccole testimonianze sul territorio Fotogiornalismo e rotocalchi L’uso dell’immagine fotografica al servizio della comunicazione Tra Arte e Documento I circoli fotografici: luogo di dibattito e di crescita nell’affermazione dell’artisticità della fotografia Un percorso ricco e completo, che si propone di ricostruire quell’affresco dell’Italia che dal Fascismo al dopoguerra è stato tracciato da coscienze diverse tra loro, ma che utilizzavano la stessa lingua, lirica e documentale al tempo stesso. Sarà Italo Calvino nella prefazione del libro “Il sentiero dei nidi di ragno” (Einaudi, 1964), a dare una definizione del neorealismo tra le più appropriate: “Il Neorealismo non è stata una scuola, ma piuttosto un insieme di voci, una scoperta delle diverse Italie fino ad allora inedite. Senza la diversità di quelle Italie, sconosciute le une alle altre, non sarebbe esistito il Neorealismo”.

Fotografi in mostra:

Cesare Barzacchi, Carlo Bavagnoli, Aldo Beltrame, Gianni Berengo Gardin, Carlo Bevilacqua, Gianni Borghesan, Giuliano Borghesan, Piergiorgio Branzi, Stefano Bricarelli, Giuseppe Bruno, Alfredo Camisa, Mario Carbone, Mario Carrieri, Calogero Cascio, Tranquillo Casiraghi, Alfa Castaldi, Mimmo Castellano, Enrico Cattaneo, Mario Cattaneo, Giuseppe Cavalli, Renzo Chini, Carlo Cisventi, Cesare Colombo, Vittorugo Contino, Carlo Cosulich, Luigi Crocenzi, Carlo Dalla Mura, Pasquale De Antonis, Mario De Biasi, Plinio De Martiis, Nino De Pietro, Paolo Di Paolo, Mario Dondero, Pietro Donzelli, Ernesto Fantozzi, Tullio Farabola, Stanislao Farri, Ferruccio Ferroni, Mario Finocchiaro, Caio Garrubba, Mario Giacomelli, Giancolombo, Ando Gilardi, Mario Ingrosso, Alberto Lattuada, Giuseppe Leone, Sante Vittorio Malli, Cecilia Mangini, Fosco Maraini, Nino Migliori, Riccardo Moncalvo, Paolo Monti, Luciano Morpurgo, Ugo Mulas, Enrico Pasquali, Federico Patellani, Tino Petrelli, Franco Pinna, Giacomo Pozzi-Bellini, Marisa Rastellini, Stefano Robino, Fulvio Roiter, Chiara Samugheo, Nicola Sansone, Tazio Secchiaroli, Enzo Sellerio, Lamberti Sorrentino, Roberto Spampinato, Fedele Toscani, Luigi Veronesi, Pablo Volta, Arturo Zavattini, Ugo Zovetti, Istituto Luce

Visite guidate:
t. +39 045 8013732 / 8000574 / 8007020 / 8046922 - www.comune.verona.it/scaviscaligeri

Uffici stampa:
Admira, Milano
Comunicazione Comune di Verona
ArtVerona, Valeria Merighi
t. 045 8013546 | m. 347 9389704 – email valeria@merighi.org

Venerdì 28 settembre ore 18, inaugurazione

Centro internazionale di fotografia Scavi Scaligeri
Cortile del Tribunale (tra Piazza dei Signori e Piazza Viviani) - 37121 Verona
Aperta da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 18.30 – chiusa il lunedì
1 novembre - 8 e 26 dicembre - 1 gennaio dalle ore 15 - 6 gennaio, aperta 25 dicembre, chiusa
Biglietti
Intero 5,00 € - Ridotto 3,00 € - Ridotto scuole e ragazzi dagli 8 ai 14 anni 1,00 €
tutte le domeniche alle ore 11.00 visita guidata gratuita compresa nel biglietto d'ingresso
ingresso gratuito ad ArtVerona per i possessori del biglietto della mostra
ingresso gratuito alla mostra per i possessori di biglietto, vip card, invito
riservato ArtVerona, tutte le domeniche, con il solo costo del biglietto d’ingresso, è possibile partecipare alla visita guidata della mostra alle ore 11.00

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Paolo Vigevani
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