Prabuddha das gupta 1956-2012. Un'antologica in onore dell'artista Prabuddha, scomparso da poco. L'esposizione pone l'accento sullo studio dei famosi nudi, giudicati troppo trasgressivi in patria.
A cura di Ken Damy e Manuela Metelli
L’amico prabuddha se ne è andato, all’improvviso mentre stava
realizzando un servizio di moda a mumbai.
questa mostra era stata prevista nel mese di novembre
dell’anno scorso, ma era stata rinviata dall’autore che contava
di inserire anche il suo ultimo lavoro, una serie di ritratti
realizzati durante i suoi momenti liberi, lavoro che purtroppo
non vedremo più, in veste compiuta.
Morire a 58 anni è sempre drammatico ma quando chi ci
lascia è un fotografo nella piena maturità stilistica è anche una
catastrofe per chi rimane che non potrà più avere nuove
emozioni.
Prabuddha das gupta è un fotografo moderno che pur nel
rispetto della cultura indiana, suo malgrado si trova in una
posizione trasgressiva: i suoi nudi, male accettati in patria,
alcuni dei quali in mostra sono un esempio di classe e di stile,
fortemente erotici ma mai volgari.
In questa mostra antologica oltre alla serie sul viaggio nel
ladakh:
...un'esplorazione dell’ ultima frontiera selvaggia dell'India, ai
margini dell'altopiano tibetano e, roccaforte finale della
vecchia via Buddista Tibetana della vita. Un viaggio solitario
attraverso una terra tormentata e bellissima, in cerca di un
abbraccio metafisico che ci sussurra i segreti dei nostri
paesaggi interiori. Una comunione visiva con una cultura
fragile, ancora imponente alle prese con il cambiamento, e di
un paesaggio minacciato che esplode con cruda, ordinata
bellezza... una solitudine enigmatica ai margini del mondo di
tutti.
Si potrànno ammirare anche le sue
Indian Women un omaggio straordinario alla bellezza
femminile, queste avvincenti ed intensamente emozionanti
immagini in b/n di donne realizzate in interni, o sullo sfondo di
paesaggi desolati e vedute di mare possiedono un'insolita
sensualità ammaliatrice che rimane a lungo impressa nella
mente di chi le guarda. Das Gupta possiede una qualità
straordinaria, come se usasse la macchina fotografica come
un pennello.
Qualità che esprime al meglio, contrapponendo il
corpo nudo a larghe distese di acqua, alle rocce o alla sabbia
ruvida. La struttura della pelle, della sabbia e dell'acqua
formano spesso delle composizioni che sono quasi
surrealistiche nella loro intensità.
Tra le serie presentate ricordiamo anche erotic landscapes e
lakshmi.
Inaugurazione: 29 settembre, ore 19
Spazio Contemporanea
Corsetto Sant'Agata 22
Loggia piano interrato Brescia
Orario:gio-sab 15.30 e 19.30
Ingresso gratuito