Miniaci Art Gallery
Milano
via Brera, 3
02 8053943 FAX 02 86990226
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Artisti di Brera < uno >
dal 28/5/2003 al 14/6/2003
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28/5/2003

Artisti di Brera < uno >

Miniaci Art Gallery, Milano

Questa prima collettiva non poteva non essere dedicata a Saverio Terruso, scomparso prematuramente; l'artista siciliano ha rappresentato per l'Accademia di Brera un sicuro punto di riferimento espressivo particolarmente per quei valori di vivacita' cromatica radicati nel solco della cultura figurativa italiana del dopoguerra.


comunicato stampa

Saverio Terruso
e la creativa emozione del paesaggio.
Questa prima collettiva non poteva non essere dedicata a Saverio Terruso, scomparso prematuramente; l'artista siciliano ha rappresentato per l'Accademia di Brera un sicuro punto di riferimento espressivo particolarmente per quei valori di vivacità cromatica radicati nel solco della cultura figurativa italiana del dopoguerra.
Per Terruso la ricerca dell'immagine ha sempre corrisposto ad un percorso di ricerca interpretativa della forma e della luce, per configurarsi nella definizione di un nuovo paesaggio sempre attraversato dalla vitalità dei sentimenti e dal senso della partecipazione personale; ogni suo grande quadro presenta l'impianto di una finestra 'generosamente' aperta sul mondo in cui l'artista dimostra di prediligere sia un'immersione coraggiosa e significativa emblematizzata dall'intensità del sistema policromo, ma anche di attenersi a processi compositivi rigorosi e soluzioni formali scandite da un'analitica attenzione.
Nell'ambito di questa sua cultura artistica si sono collocati con intelligenza e quindi ispirati con sensibilità i processi didattici della sua Scuola di Pittura entro cui si deve riconoscere la maturazione espressiva di quei numerosi studenti, oggi artisti stimati.

Fernando De Filippi ed un viaggio
nel patrimonio iconografico antico.
Un mirato sistema iconografico antico, estrapolato dal patrimonio della storia dell'arte ed in particolar modo della sua diffusione e distribuzione negli infiniti spazi della decorazione e dell'architettura, caratterizza il territorio di comunicazione dell'attività espressiva di Fernando De Filippi. Ogni singola icona formale, costantemente testimone di un viaggio culturale nello spazio e nel tempo, e l'intera architettura compositiva, sono affrontati attraverso un apparato cromatico rigoroso, segnaletico e non descrittivo, testimone di un sistema espressivo dettato da una volontà analitico-culturale.
L'attuale processo di citazione di De Filippi risponde ad un sistema espressivo rinnovato rispetto alle linee della 'Pittura Colta' e nitidamente personalizzato attraverso risultati che confermano e sottolineano l'attualità e la continuità di quella impostazione metodologico-espressiva già determinata nella rivisitazione del patrimonio collettivo moderno, dei suoi miti socio-politici ed eroi ideologici, affrontato dall'artista negli anni '70.

Stefano Pizzi
ed un album di viaggio nella memoria.
Attraverso la curiosità e l'ironia Stefano Pizzi si immerge da tempo all'interno della cultura popolare dell'immagine ed ogni ciclo pittorico appare il risultato di una rivisitazione documentata tra i valori dell'esperienza collettiva, entro il patrimonio della cultura sociale, non solo artistica ma antropologicamente rapportata alla storia del costume e del gusto. Ogni opera appare il tassello significativo di un album di viaggio nella contaminazione e nell'itersecazione di quell' infiniti soggetti della memoria eppure attivi e vitali nel presente; seguendo un itinerario animato dalla ricerca di quelle icone che hanno racchiuso valori importanti, quali le diverse confessioni religiose e quindi la spiritualità e la devozione, Pizzi ritrascrive nella redazione dei ritratti e nella fruizione dei suoi quadri la storia privata ed anonima di una società, ancora rintracciabile nella confusa vitalità di un 'mercatino delle pulci'. Così dilagano presenze e valori in bilico tra il passato e l'attualità, circondati ed avvolti da una nuova stagione, quella della manufatto che sopravvive al suo artefice e al suo consumatore.

Gianluigi Rocca e gli oggetti che riposano.
Le ' nature morte' di Rocca osservate nel clima naturale e soprattutto esistenziale che abbiamo riletto nella pittura di Caravaggio si impongono nell'insistita successione di immagini con una forza plastica che solo gli strumenti reali dell'esperienza umana, delle sue quotidiane funzioni d'uso ed in relazione diretta con l'effettiva consistenza della propria cultura materiale forse possono effettivamente esprimere; è indubbio che la persistente stabilità strumentale degli oggetti, la loro collocazione lungo il patrimonio storico degli '' oggetti d'uso'', spesso riconoscibili in una stabilità di forme e di materiali all'interno della storia della pittura, offrano la certezza all'artista trentino della solidità dei valori espressivi in essi racchiusi e significativamente emblematizzabili nelle sue opere...Il valore di insistenza espressiva propria della redazione a penna, l'azione asciutta e mirata della composizione, l'attenzione e il rigore cromatico teso ad evitare bagliori ed accensioni, ma anche l'atteggiamento visivo teso a cogliere il valore plastico del progetto e delle relazioni fisico-cromatiche dei materiali, ritagliano, per l'opera di Rocca, un territorio di comunicazione autonomo e rinnovato nel quadro dell'esperienza artistica contemporanea.

Renata Boero
Il percorso espressivo elaborato da Renata Boero presenta i caratteri di una significativa corrispondenza con la concezione storica della pittura aformale; ogni opera appare in grado di racchiudere al suo interno la complessità dialettica di quell'essenza etica e linguistica maturata ed accumulatasi attraverso la partecipata azione creativa di artisti alla natura del colore, alla sua calda matericità esistenziale, alla sua organizzazione architettonica nello spazio.
Il massiccio spessore delle tele della Boero appare il primo importante tassello di un percorso costruttivo che si orienta decisamente sui valori di energia e di consistenza della materia pittorica; rispetto allo stato già forte ed evidente delle superfici, la definizione progressiva di ogni opera segue, fino al completamento fisico della materia cromatico-magmatica, un processo di arricchimento ed organizzazione del linguaggio teso al raggiungimento della complessità nella completezza del valore dell'esperienza sensibile dell'artista, di quel movimento interiore di emozioni che definisce la personalità profonda di Renata Boero. Di fronte alla successione delle grandi tele, ad un percorso visivo fatto per 'stazioni' determinate dalla forte severità morale interna, la percezione e la lettura si ricompongono indispensabilmente all'interno di un'unità di valore ed al senso di verità dell'esperienza umana.

Armida Lombardi
I rapporti e le correlazioni strette, sul piano della grammatica formale e dei processi creativi, tra la pittura, il gesto e la scrittura, costituiscono il territorio sul quale agisce e si qualifica il percorso espressivo di Armida lombardi. L'insistenza del singolo elaborato attraverso la sua istallazione moltiplicata conferma una volontà espressiva determinata da una vitalità, da un progress intenso del logo rintracciato ed elaborato con rigorosa attenzione. La singola tela e la sua costruzione all'interno di un sistema di valori insistiti con coraggio, sono le testimonianze di un processo di redazione impegnata sull'auto-riflessione dell'esperienza interiore, di una collezione di pagine tratte da un diario chiuso su se stesso ed improvvisamente svelato da un gesto violento, da una incisione rìvelatrice.

Francesco Correggia ed il corpo del colore.
Dopo una prima stagione espressiva caratterizzata da ricerche linguistiche interdisciplinari in cui il tema del corpo ed il valore dell'energia assumevano momenti di distinzione analitica e soluzioni d'interazione conflittuale, Francesco Correggia ha maturato un interesse per la pittura in cui, memore dell'esperienza bipolare acquisita, si sono affermate forme di introspezione poetica e caratteri dell'esperienza intellettuale.
Nelle tele di questi anni il corpo del colore appare infatti portato attraverso vaste masse di materia sospinte da un processo vitale in costante movimento e quindi sintomatiche di uno stato di partecipazione-azione all'esperienza pittorica e dell'arte; nella più recente stagione un nuovo ciclo di opere ha assunto i caratteri forti di un'esperienza neo-romantica in cui il colore si caratterizza attraverso una consistente matericità ed un' inedita energia pulsante, mentre la luce affiora a tratti e si disunisce tra brevi bagliori.
L'energia e la vitalità in questo nuovo ciclo utilizza infatti non più la luminosità diffusa ed abbagliante del passato, ma si raccoglie nella natura epidermica di una ampia scala di grigi .

Gastone Mariani
tra strumenti forti ed incisivi.
Rispetto ad una storia della produzione pittorica di quanti operano nel sistema della scenografia, caratterizzata da soluzioni estetiche narrative, Gastone Mariani, orienta la sua ricerca dichiaratamente all'esterno di un sistema di racconto narrativo o poetico, e predispone il suo lavoro attraverso forme estroflesse, proiettate verso una percezione partecipante ed emozionalmente provocatoria. Il recente ciclo di tele rivela la scelta per un'azione espressiva caratterizzata dall'impiego, in ogni singola opera, di strumenti simbolici forti e incisivi, scanditi tra ripetizione e innovazione, manifestando una natura espressiva determinata dalla volontà unitaria di autoreferenzialità. All'interno di un clima espressivo che ha radici nella stagione delle avanguardie costruttiviste e del cubismo e da quante si sono sviluppate fino alle ultime avanguardie degli anni '70, l'artista costruisce un sistema a collage, in cui brani e frammenti di realtà incidono con vigore su una superficie che ha già sofferto, che si presenta attraversata dal gesto violento, che non nasconde la sua storia al nostro sguardo; ogni tela di Mariani catalizza una concentrazione dell'arte in cui il giudizio sulla vita si qualifica e si configura attraverso forme e frammenti testimoni vivi di una centralità narrante proiettata sul rapporto stretto ed esclusivo, esistenzialmente estetico, con il lettore.

Andrea B. Del Guercio

Immagine: Saverio Terruso, Ulivo, olio su tela

Galleria Miniaci
via Brera, 3 Milano

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dal 12/12/2007 al 14/2/2008

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