'Suspect' comprende alcuni lavori recenti e una serie di lavori realizzati appositamente per la mostra veneziana e per i particolari ed affascinanti ambienti di Palazzetto Tito.Sia nella scelta dei soggetti che in un certo modo di presentare i propri lavori, Marlene Dumas anticipa tendenze tipiche del lavoro figurativo delle donne a partire dagli inizi degli anni Novanta.
Suspect
La Fondazione Bevilacqua La Masa annuncia una personale di Marlene Dumas dal titolo 'Suspect' a cura di Gianni Romano.
Conosciuta fin dagli anni Ottanta Marlene Dumas, pur senza essere coinvolta in alcun movimento pittorico in auge in quel decennio, comincia ad essere apprezzata per il suo lavoro intimista nel quale pittura e disegno, spesso si confondono. I soggetti delle sue opere risultano amici, conoscenti, ma anche personaggi popolari. Sia nella scelta dei soggetti che in un certo modo di presentare i propri lavori, Marlene Dumas anticipa tendenze tipiche del lavoro figurativo delle donne a partire dagli inizi degli anni Novanta. E' infatti in questi anni che arriva il suo definitivo riconoscimento (sebbene gia' nel 1982 fosse stata invitata a Documenta VII) con mostre e pubblicazioni importanti che la consacrano come uno dei più importanti artisti al mondo.
Nei quadri di Marlene Dumas è evidente l'attivarsi di un gioco di sguardi tra soggetto e spettatore; i suoi modelli danno sempre l'impressione di osservarci e non viceversa. Non a caso 'Suspect', il titolo della mostra, è altamente ambiguo visto che confonde le nostre idee preconcette su vittime e carnefici, ma alimenta anche il sottile dubbio che in fondo anche le immagini siano 'sospette'. Tale 'sospetto' viene ulteriormente alimentato quando la serie di quadri recenti esposti a Palazzetto Tito, vengono affiancati da nuovi lavori dove l'erotismo prende il posto delle immagini di morte dei primi quadri. D'altra parte Dumas ama le opposizioni ('La politica sottofondo, una storia d'amore in primo piano'), ed è scettica per natura, elemento che ci porta a credere - come scrive il curatore - 'che in fondo il sospetto vada allargato: che il suo amore per l'arte non riesca a celare un atteggiamento critico e frontale critica, e viceversa'.
'Suspect' comprende alcuni lavori recenti e una serie di lavori realizzati appositamente per la mostra veneziana e per i particolari ed affascinanti ambienti di Palazzetto Tito. A parte la singolare mostra a due che la vede al fianco di Francis Bacon nel 1995 (Kunsthalle di Malmö e al Castello di Rivoli), 'Suspect' può essere considerata la prima personale di Marlene Dumas in un'istituzione museale italiana.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione, edita da Skira, realizzata appositamente per l'occasione con una lunga intervista all'artista e una collezione dei migliori testi dell'artista mai tradotti nella nostra lingua.
Biografia
Marlene Dumas nasce nel 1953 a Kuilsrivier in Sud Africa e vive ad Amsterdam. Studia a Città del Capo dal 1972 al 1975, nel 1976 si trasferisce in Olanda dove entra a far parte dell'Atelier '63 di Harlem. Intanto studia psicologia all'Università di Amsterdam dove decide di stabilirsi. Nel 1979 ha la sua prima personale, nel 1984 è invitata alla VI Biennale di Sydney. Nel 1989, durante una gravidanza, lavora sulle modifiche del suo stesso corpo e, in seguito, sulla maternità e sull'infanzia. È presente a Documenta IX (1992), alla Biennale di Johannesburg (1995) e a quella di Venezia dove condivide il padiglione olandese con Maria Roosen e Marijke van Warmerdam. Presenta mostre personali all'ICA di Philadelphia (1993), all'ICA di Londra (1993), alla Tate Gallery di Londra (1996) e al Muhka di Anversa (1999). Name no Names, è il titolo di una sua recente mostra retrospettiva, dedicata principalmente alle sue opere su carta, che è stata organizzata dal Centre Pompidou, Parigi; New Museum, New York e De Pont Stichting, Tilburg; Nel 2003 alla Art Institute di Chigaco espone 'Time and Again'.
Inaugurazione mercoledì 11 giugno ore 18.30
Apertura: 12 giugno - 25 settembre presso la sede di palazzetto Tito, Venezia
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Pubblicazioni del CCA di Kitakyushu
11 giugno, ore 18.30
Palazzetto Tito, San Barnaba, Dorsoduro 2826
in contemporanea con l'inaugurazione di Marlene Dumas
Rassegna delle pubblicazioni del Centro per l'arte contemporanea CCA di Kitakyushu, Giappone, a cura di Akiko Miyake. Il CCA è riconosciuto da alcuni anni come il migliore centro giapponese per l'arte contemporanea, sede di seminari a cui hanno partecipato artisti come Baniel Buren, Rirktrit Tiravanija, Liam Gillick, Marina Abramovic, Hamish Fulton, Maurizio Cattelan. Dopo i
workshop vengono pubblicati prestigiosi volumi che, pur non avendo nulla di appariscente, sono documenti preziosi e sovente opere in sé, disegnate direttamente dagli artisti medesimi.
Inaugurazione: 11 giugno, ore 18.30
Apertura: 12 giugno - 25 settembre. Chiuso il martedì. Orario: 11.00 - 17.00
Informazioni: 041.5207797
Ufficio stampa: Giorgia Gallina, Fondazione Bevilacqua La Masa; Lucia Crespi, ufficio stampa Skira: Mara Vitali Comunicazioni, 02.781221
Fondazione Bevilacqua La Masa, palazzetto Tito, Dorsoduro 2826 Venezia