Opere del fotografo vicentino tra il 1970 e il 2010. Nelle sue istantanee e' difficile individuare il confine tra fotografia e pittura. La mostra 'Scusate il ritardo' documenta con immagini, video e manifesti, le proteste studentesche anti riforma Gelmini dal 2008 al 2010 a Venezia.
Attilio
Pavin.
Dal
1970
ad
oggi
Pittura
o
fotografia?
Non
c’è
risposta
al
dilemma.
E’
la
prima
domanda
che
ci
si
pone
dinnanzi
alla
opere
di
A.
Pavin.
I
momenti
della
sua
ricerca
si
ispirano
all’esperienza
della
pittura
moderna
e
attraversano
inizialmente
alcune
fasi:
la
composizione,
la
forma,
la
materia,
il
colore
e
la
luce.
Degli
anni
settanta
sono
le
prime
sperimentazioni
“off-‐camera”,
il
bianco
e
nero,
la
ricerca
di
equilibri
compositivi,
il
reale
con
le
sue
suggestioni
espressive.
Negli
anni
ottanta
e
novanta
Pavin
osserva
la
città,
o
meglio
i
luoghi
dell’esistenza.
I
segni
lasciati
sono
storia,
ogni
traccia
“sublimata”
dalla
fotografia
diviene
un
documento
(i
muri
d’Irlanda
e
di
Berlino)
e
un
invito
a
non
subire
ciò
che
ci
sta
accanto,
con
l’indifferenza
di
chi
passa
e
va,
ma
ad
essere
dei
protagonisti.
Il
colore
appare
presto
come
elemento
espressivo
dominante;
è
il
segno
della
vita
che
ci
fluisce
attorno,
di
ciò
che
di
essa
rimane,
un
documento.
E’
espressione
dell’esistenza
dell’uomo,
un
segno
colto
dai
“muri”,
nelle
forme
e
nella
vita
della
città,
con
tutto
il
suo
dinamismo.
Il
colore
qualifica
l’esistenza
dell’uomo
e
nelle
opere
di
Pavin
ci
rimanda
a
tonalità
positive
ove
le
tensioni
si
risolvono
presto
nel
fluire
gioioso
dell’esistenza.
Una
giostra
di
colori
è
l’immagine
più
viva
di
una
realtà
indagata,
trasfigurata
e
interiorizzata.
La
perfezione
del
tecnicismo
fotografico
di
A.
Pavin
appare
superata
nella
sua
più
recente
ricerca:
Street
Jazz,
New
York.
La
fotografia
istantanea
è
lo
strumento
che
gli
consente
di
sovrapporre
sensazioni
ed
emozioni
forti,
suoni
e
rumori
alla
realtà,
nell’attimo
in
cui
l’immagine
si
sta
formando
ed
emerge.
Il
risultato
è
sorprendente,
le
immagini
catturate
vibrano
nel
nostro
animo
rimandandoci
alle
percezioni
più
sottili
e
complesse
del
nostro
inconscio.
“La
grandezza
della
fotografia
è
nella
sua
enorme
possibilità
di
dilatazione
della
capacità
fisica
e
mentale
dell’uomo
di
vedere
e
quindi
di
conoscere”
P.
Giaretta
-‐
Percorsi
di
A.
Pavin
Street
Jazz
2003.
Se
mi
è
consentito,
vorrei
aggiungere
“e
sentire”.
Enrica Volpi
Maggiori informazioni sull'artista
www.attiliopavin.it
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BOX EXHIBITION
Scusate il ritardo
Mostra relativa alle manifestazioni studentesche venezia anti riforma Gelmini dal 2008 al 2010. Documentazione degli avvenimenti veneziani dell’Onda studentesca: foto, video, documenti e manifesti.
A cura di Julia Beatrice Giovannoni in collaborazione con S.a.L.E. Docks
Opening 7 Novembre h. 18 a seguire DJ set
S.a.L.E. Docks
Dorsoduro, 265 (Punta della Dogana)- Venezia
dal mercoledì alla domenica h.10-18
Ingresso gratuito