Architratti. Le immagini in bianco e nero ritraggono, con il gusto dello scorcio che coglie un punto di vista inusuale, appunti di viaggio nelle capitali europee, nei piccoli paesi del sud della Francia o nelle assolate citta' del sud Italia. Osservando l'architettura per brani l'artista tende a restituire un racconto dell'insieme attraverso i dettagli.
a cura di Dino Ferruzzi e Gianna Paola Machiavelli
Sono “tratti” e “ritratti” le visioni delle architetture che Pietro Diotti presenta in questa
mostra d’immagini in bianco e nero.
Quello che si coglie è l'essenza in uno scatto, quasi un porre l’attenzione verso quei “tratti”
più profondi e significativi che vengono colti in un solo particolare.
Le suggestioni di appunti di viaggio nelle capitali europee, nei piccoli paesi del sud della
Francia o nelle assolate città del nostro sud, sono ritratte con il gusto dello scorcio che
coglie un punto di vista inusuale, la fotografia infatti non vuole mostrare la realtà ma l’idea
che se ne ha.
Diotti fotografa con la consapevolezza di non fornire un reportage completo di un
determinato edificio, anzi è vero il contrario, per intuirne il valore e l’essenza di
un’architettura, fa ricorso all’indeterminazione, a una sorta d’incompiutezza che deve
permettere allo spettatore di ricomporre mentalmente ciò che non viene esibito.
Il messaggio qui non è troppo esplicito e diretto, i suoi scatti volutamente non ci
raccontano degli architetti, né di che edificio si tratti. La fotografia contemporanea
d’architettura non è obbligata a fornire quei dati conoscitivi che necessariamente devono
appartenere al dato reale, in questi sguardi non c’è fedeltà all’oggetto. Il progetto
architettonico non è documentato, solo spunti e appunti, che liberati dal dato fedele,
interpretano i volumi e gli spazi facendo ricorso a distorsioni e metafore, rendendo
surreale quello che non deve più corrispondere necessariamente al “reale”.
Diotti, in questo caso, si serve del mezzo fotografico per raccontare l’architettura in modo
episodico. Osservandola per brani e non nel complesso dell’intera composizione, tende a
restituirci un racconto dell’insieme attraverso i dettagli. Mettendo a fuoco sui particolari, si
coglie l’esasperazione nei contrasti del bianco e del nero, l’aberrazione delle linee di fuga,
delle texture e dei materiali, di una geometria compressa che ricerca un luogo aperto, una
feritoia, una via che direzioni lo sguardo verso la luce e il cielo.
Le immagini presenti in questa mostra sono state realizzate in giro per l'Europa, a Parigi, Biariz, Pau,
Madrid, Colonia, Magonza, Rovereto, Venezia, Chiusdino, San Giovanni D’Asso, Matera.
Patrocini: Provincia di Cremona, Ufficio Scolastico Territoriale XIII di Cremona
contatti:
CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea/Liceo Artistico Statale "Bruno Munari"
Via XI Febbraio 80 – Cremona cell. 347 7798839 crac.cremona@artisticomunari.it; www.crac-cremona.org
Servizio Politiche Giovanili del Comune di Cremona
C/o Teatro Monteverdi - Via Dante 149 – Cremona
Tel. 0372 407785/753 – ufficiogiovani@comune.cremona.it - www.comune.cremona.it
OPENING sabato 10 novembre h 18.00
CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea/LiceoArtistico Statale Bruno Munari
Via XI Febbraio 80 - Cremona
da lun a ven h 10.00/12.00 - 15.00/19.00, sab h 10.00/12.00 e su app, festivi chiuso