Termini che ci accompagnano e che cambiano le nostre vite: debito, austerita', rigore, emergenza, credito, recessione, disoccupazione. Partendo dalle parole assieme ai partecipanti al workshop, l'artista costruira' un vocabolario che mette al centro l'uomo e non il profitto.
Ci sono parole che in questi anni di crisi ci accompagnano quotidianamente e contribuiscono a
cambiare le nostre abitudini: debito, credito, austerità, rigore, emergenza, recessione,
disoccupazione, hanno formato un vocabolario che non ci sta di certo aiutando ad alleggerire le
conseguenze della crisi che ci attraversa.
Se prendiamo ad esempio due parole come "debito" e "credito" e cerchiamo di capire quale sia
l'impatto sociale che deriva dalla relazione di questi due termini ci rendiamo subito conto come oggi, il
binomio creditore/debitore sia il rapporto sociale fondamentale che sta alla base della società
contemporanea. Attraverso questo paradigma il capitalismo del terzo millennio, quello finanziario, è in
grado di esercitare una forma di controllo sulle soggettività individuali e collettive.
È in grado di
influenzare le scelte degli Stati, basti pensare alla Grecia che a causa del suo debito pubblico è stata
costretta ad operare riforme che prescindono dalla volontà dei suoi governanti, riforme che vanno ad
incidere in modo significativo sulla vita quotidiana delle persone e ne modificano i rapporti sociali.
Termini come "austerità" e "rigore" ci rimandano a scelte politiche che hanno caratterizzato gli ultimi
anni della comunità europea ma che non hanno portato i frutti sperati, anzi hanno esasperato le
conseguenze di una crisi da cui fatichiamo ad uscire.
Se pensiamo a parole come "flessibilità" e "precarietà", non possiamo non vedere come oggi il lavoro
sia al centro di una profonda trasformazione che tende a livellare verso il basso i salari, e come questi
due termini stiano diventando normalità all'interno del mondo del lavoro.
Un altro termine che ha un forte impatto all'interno della società contemporanea è "emergenza".
L'emergenza permette di attuare politiche che in situazione di normalità non sarebbero possibili
proporre. In un suo libro, Shock Economy, la giornalista canadese Naomi Klein, ci spiga molto bene
come attraverso uno shock, causato da un cataclisma naturale, da un atto di terrorismo o da altri
fattore, si può trasformare il “politicamente impossibile” in “politicamente inevitabile”.
Partendo proprio dalle parole, vorrei, insieme ai partecipanti al workshop, costruire un vocabolario
che sia in grado di confrontarsi con la natura linguistica dell'economia e della finanza, ma che metta
al centro l'uomo e non il profitto.
Immagine Stefano Boccalini, Europa 2014
Inaugurazione 23 maggio dalle 13
CRAC CentroRicerca Arte Contemporanea
via XI Febbraio 80, Cremona Lombardia Italia
Lun a ven h 10.00/12.00 - 15.00/19.00, sab h 10.00/12.00 e su app, festivi chiuso
Ingresso libero.