L'esposizione permette l'incontro tra i due artisti: le terrecotte di Maria Luisa Tomba s'affiancano ai dipinti di Roberto Tomba, condividendone le visioni astratte. A cura di Deborah Petroni, Rubens Fogacci e Davide Foschi.
a cura di Deborah Petroni, Rubens Fogacci e Davide Foschi
E' un incrocio di anime, spirito puro divenuto voce visiva, itinerari labirintici risolti in un dialogo che esplora le possibili modulazioni di cose e luoghi evocati. Maria Luisa Tomba e Roberto Tomba si incontrano in una mostra che – forse per la prima volta – sintetizza ed evidenzia il medesimo universo culturale e narrativo dal quale entrambi gli artisti provengono e all'interno del quale ritrovano una propria, peculiare identità formale.
Le terrecotte di Maria Luisa Tomba – figlie dirette di una lunga e praticata esperienza nel campo della grafica e dell'incisione – si fondono e confondono con i dipinti di Roberto Tomba, consentendo proiezioni oniriche che creano e definiscono una spazialità, la popolano, la perimetrano e la disintegrano.
La simultaneità visiva delle opere di entrambi gli artisti costruisce un paesaggio di icone fantasmatiche, emblemi sottolineati da caratteri astrattivi, autenticamente simbolici senza risultare distanti o inaccessibili. Non c'è trasfigurazione grottesca che non sia ironica e tragica assieme, la visionarietà diviene elemento contrastivo assoluto, declinato nei tratti stilizzati di forme uniche in continuità nello spazio.
Tanto nelle pitture può riconoscersi la sintesi estrema che tiene legati pensiero e immagine, quanto nelle sculture le forme ritornano all'essenza metamorfica vicina a tanta parte di arte africana e tribale. Il sogno o l'allegoria – molto spesso presenti e caratterizzanti – non restano inconsistenti, evanescenti: al contrario seguono le multiformi variazioni di un mondo oggettivato, si reificano e da “visione possibile” divengono il “veduto praticabile”. Affinità elettive che si chiamano, si riconoscono, si incontrano sorvolano e si sorpassano, imprescindibile corollario di una circolarità senza fine.
Alberto Gross
Patrocinio: Regione Emilia Romagna
Sponsorizzata da:
www.virtualstudios.it
www.genzianariccicomunicazione.it
www.ilpensieroartistico.eu
www.fotodigitalservice.com
www.lavoriedilionline.it
Inaugurazione 10 novembre ore 18
Galleria Wikiarte
via San Felice, 18 Bologna
dal mercoledì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 orario continuato
domenica e martedì dalle 15.00 alle 19.00
lunedì chiuso.
Ingresso libero