Abbazia S. Stefano
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Coro Ortodosso di Mosca
dal 13/7/2000 al 14/7/2000
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Segnalato da

Cristina Mignoli, Ufficio Stampa



 
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13/7/2000

Coro Ortodosso di Mosca

Abbazia S. Stefano, Bologna

Il coro, tra i pochi autorizzati dal patriarcato di Mosca a rappresentare la Chiesa Ortodossa, è composto da dodici voci maschili e si esibirà con brani appartenenti alla liturgia ortodossa alla polifonia di Znameny. Particolare attenzione meritano i brani a due e tre voci di Demestvenny, caratterizzati da uno stile di canto unico, che si rifà alle tradizioni del XVI e XVII secolo e che è riportato alla luce da Anatoly Grindenko.


comunicato stampa

Continua il Festival Per Te. Mater Genetrix Mundi, ideato e diretto da Giovanni Lindo Ferretti per Bologna 2000, Città Europea della Cultura.

Il prossimo appuntamento sarà domani, venerdì 14 luglio, alle ore 21,30, nell'Abbazia di Santo Stefano, dove si terrà il concerto del Coro Maschile del Patriarcato Ortodosso di Mosca, diretto da Anatoly Grindenko.
Il coro, tra i pochi autorizzati dal patriarcato di Mosca a rappresentare la Chiesa Ortodossa, è composto da dodici voci maschili e si esibirà con brani appartenenti alla liturgia ortodossa alla polifonia di Znameny.
Particolare attenzione meritano i brani a due e tre voci di Demestvenny, caratterizzati da uno stile di canto unico, che si rifà alle tradizioni del XVI e XVII secolo e che è riportato alla luce da Anatoly Grindenko.

L'ingresso è gratuito.


Coro maschile del Patriarcato Ortodosso di Mosca
Anatoly Grindenko: direttore

Il coro maschile del Patriarcato Ortodosso di Mosca è uno dei pochi cori ufficialmente autorizzati dal patriarcato di Mosca a rappresentare la Chiesa Ortodossa Russa. Fondato nel 1980 da Anatoly Grindenko, è composto di dodici voci maschili, come vuole la tradizione delle piccole chiese dell'antica Russia. Nonostante le difficoltà di ragione politica incontrate nei primi anni della sua attività, il coro è riuscito a tenere concerti pubblici e a contribuire al recupero dell'antica liturgia ortodossa. Dopo il collasso dell'Unione Sovietica, il coro ha iniziato a viaggiare intensamente e ad esibirsi in molte sale da concerto e in chiese in tutta Europa. Tra i tanti prestigiosi festival di rilievo, le Settimane musicali di Merano, le Nuits Musicales in Armagnac, a Basilea e Berna, Il Berliner Festwochen, Festival a Salisburgo, a Lockenhaus e Graz in Austria. Dal 1992, il coro tiene regolarmente concerti in Francia, Olanda, Inghilterra, Finlandia, Germania, Spagna, Israele, Stati Uniti e Italia dove ha dato concerti tra le altre nelle stagioni concertistiche di Monfalcone, nella Scuola Normale di Pisa, Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, Amici della Musica di Perugia, Padova, Vicenza, L'Unione Musicale di Torino, e all'estero anche a Vienna, Parigi, Monaco, Londra, Madrid, Ludwigsburg, Denis Casalonga, Thoronet, de l'Escarene, De musique de Haute-Provence, Royaumont e Cathedrales Picardie, tra gli altri.

Il Coro maschile del Patriarcato Ortodosso di Mosca ha registrato 12 CD con la casa francese OPUS 111, la maggior parte dei quali costituiscono prime mondiali e hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti quali il Diapason d'Or e il Choc Musique, da parte di Le Monde de la Musique. Particolarmente interessante è il secondo CD per OPUS 111 con la prima registrazione del Panikhida Orthodox Requiem. Altre registrazioni per OPUS111 includono musiche di Tehaikovsky, Martinov, Tehesnokov, Liturgia Ortodossa e Vespri. Precedenti Cd sono inclusi nei cataloghi delle case Melodia e Chant du Monde.

Grazie al Lavoro del Maestro Grindenko, il coro ha contribuito alla trasformazione dell'immagine della cultura musicale russa, che solitamente viene messa in relazione con i nomi dei compositori del XIX° e del XX° secolo. Nei secoli XVI° e XVII° si manifestò un fiorire di tradizione corale e il Coro del Patriarcato Russa ha diffuso questa tradizione presso un ampio pubblico. Essi vengono a ragione ritenuti l'unico ensemble che combina la più attenta ricerca musicologica con una viva pratica della liturgia ortodossa, che contribuisce al forte impatto emozionale e spirituale della loro esibizioni.

Seguendo le parole di Anatoly Grindenko, la Chiesa Ortodossa insegna che la Chiesa sulla Terra è in sé l'icona della Chiesa Celeste e della gerarchia Celeste, ed il canto liturgico costituisce un'immagine o icona del canto degli angeli. "Se il proposito delle icone dipinte è di giungere, attraverso ciò che è visibile, al mondo invisibile, lo scopo del canto liturgico, che è un'icona che vive nel breve spazio dell'esecuzione, è di raggiungere attraverso il suono fisico il mondo invisibile.

Il repertorio del Coro spazia dai brani appartenenti alla liturgia Ortodossa alla polifonia di Znameny. Particolare attenzione meritano i brani a due e tre voci di Demestvenny, caratterizzati da uno stile di canto unico, che si rifà alle tradizioni dei secoli XVI° e XVII° e che è stato riportato alla luce da Anatoly Grindenko.


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