Un'esposizione itinerante sul corpo umano che raccoglie una collezione di modelli anatomici tra '700 e '900 in 3D, dalle prime figure in cera fino alle resine piu' attuali, passando per la cartapesta e il disegno anatomico, e riunisce insieme pezzi appositamente selezionati da tre collezioni di Bologna, Leida e Vienna.
a cura di Bart Grob, Luisa Leonardi, Sonia Horn
Promosso da E.A.C.E.A. (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency) della
Commissione Europea e patrocinato dal Comune di Bologna e dallo SMA (Sistema Museale
d'Ateneo) dell'Università di Bologna, AMEP nasce dalla collaborazione tra il Museo delle Cere
Anatomiche “Luigi Cattaneo” di Bologna, il Museo Josephine dell'Università di Medicina di
Vienna (A) e il Museo Boerhaave di Leida (NL), coordinatore dell'intero progetto.
E' Bologna ad avviare l'iniziativa ospitando la prima tappa della mostra itinerante Amazing
Models, curata da Luisa Leonardi (Responsabile scientifica del progetto AMEP) e da Alessandro
Ruggeri (Responsabile del Museo).
La mostra approderà a Vienna nell'aprile 2013 (fino a settembre 2013) e a Leida nell'ottobre 2013
(fino ad aprile 2014). Essa raccoglie una collezione di modelli anatomici tra '700 e '900, dalle prime
figure in cera fino alle resine più attuali, passando per la cartapesta e il disegno anatomico, e
riunisce per la prima volta insieme pezzi appositamente selezionati dalle tre collezioni in un’unica
formula espositiva, che traccia un percorso storico e culturale che attraversa l'Europa. Ognuno dei
tre musei conserva modelli anatomici unici, che si contraddistinguono sia per la particolare tecnica
di realizzazione, che per il differente background storico e culturale e il peculiare pregio scientifico-
artistico. La mostra si propone ad un pubblico anche non specialistico in un viaggio dentro al
corpo umano, per conoscere come è stato scomposto dagli anatomici, esplorato dagli artisti e
investigato dagli studenti.
La linea che unisce Bologna (I), Leida (NL) e Vienna (A) disegna un triangolo nel cuore dell'Europa
che traccia un importante collegamento in campo medico, storico e culturale tra queste tre città.
Città che custodiscono eccellenze diversificate e complementari per le loro Università, i loro centri
di medicina e i musei che ne sono nati. In questi luoghi è cambiato il modo di guardare e
sperimentare il corpo umano ed i saperi che vi sono stati prodotti influenzano ancora oggi
conoscenze e competenze in ambiti diversi, dalla scienza anatomica alle arti visive.
Fin dai tempi più antichi arte figurativa ed anatomia si sono rincorse nei secoli, percorrendo sentieri
ed assecondando indirizzi talora molto vicini, ma spesso autonomi ed indipendenti. L’Arte figurativa
ha privilegiato la figura corporea nella sua configurazione esterna e nelle sue tensioni fisiche ed
emotive. L’Anatomia, al contrario, ha scavato da subito all’interno del corpo per scoprire le sue
funzioni vitali.
La mostra Amazing Models oltre a mettere in luce le peculiarità scientifiche di ciascuna collezione
e la loro continuità storica, intende svelare la connessione che ha sempre messo in relazione la
scienza medica e le arti visive, laddove queste ultime hanno iniziato ad essere chiamate in causa
per diffondere e supportare le nuove scoperte medico-scientifiche. Ogni modello anatomico
presentato in mostra è frutto della collaborazione tra scienziati e artisti, tra mente e tecnica, tra
indagine e rappresentazione. L'intero percorso è un'esplorazione assolutamente inaspettata del
corpo e della mente umana, dei suoi segreti, delle sue meraviglie, delle sue patologie.
Leonardo da Vinci, dalla doppia anima di artista e scienziato, fu fra i primi ad intuire l’importanza
didattica e divulgativa anche dei disegni nei testi scientifici e medici. Fra i suoi progetti rimasti
incompiuti c'è un testo-atlante di Anatomia, che avrebbe voluto dare alle stampe con l’anatomista
dell’Università di Pavia Marcantonio Della Torre e sempre a Leonardo si deve l'intuizione di
utilizzare la cera come materiale per riprodurre quelli che divennero i primi modelli in 3D di parti del
corpo: intuizione ancora più geniale se si pensa che non si limitò ad utilizzarla per costruire calchi
o modelli della superficie corporea, ma, con sottile intuito scientifico, si cimentò per scioglierla al
calore e iniettarla nelle cavità ventricolari del cervello o nelle cavità cardiache così da riprodurre
calchi di forma e dimensioni perfette.
La ceroplastica per lo studio dell’anatomia nasce però ufficialmente a Bologna nel 1742 con le
opere dell’artista Ercole Lelli, che rappresentano storicamente le prime produzioni di sistemi
didattici in 3D. Spetta poi agli anatomisti del XIX secolo, Francesco Mondini e Luigi Calori, il
merito di aver consegnato alla storia una raccolta di modelli in cera che si contraddistingue per
essere la più antica e ad un tempo la più originale per i preparati di teratologia e patologia medica
che conserva: una raccolta unica in Europa che è ora parte integrante del Museo delle Cere
Anatomiche "Luigi Cattaneo" di Bologna. La scuola bolognese di cui al Museo sono custoditi i
maggiori esemplari di Giuseppe Astorri, Cesare Bettini, Pietro Sandri si è inoltre distinta nel
tempo per la completezza con cui ha documentato l'iter scientifico dei singoli casi di anomalie e
patologie che gli anatomisti indagavano, dalla descrizione del malato col disegno che
l'accompagnava, all'indagine scientifica svolta, fino alla riproduzione in cera degli organi interni e
alla conservazione degli scheletri.
Dopo Ercole Lelli altro grande protagonista della storia della ceroplastica fu Clemente Susini che
si formò nell’officina ceroplastica della Specola di Firenze nel 1773 introducendo l’uso di stampi,
estranei allo stile bolognese, che permettevano una più facile e ricca riproduzione. Di Clemente
Susini il Museo Josephine dell'Università di Medicina di Vienna conserva tuttora esemplari
d'eccezione. Le sue opere rappresentavano nel modo più realistico possibile le ultime scoperte
della scienza anatomica, caratterizzandosi però anche per una nuova ricerca edonistica verso una
bellezza sensuale e decadente.
Nella prima metà dell’Ottocento iniziano a comparire in Francia i primi modelli in carta pesta
(papier-maché), che si diffonderanno poi in tutta Europa per la loro duttilità e facilità di
conservazione e trasporto. Grazie all'utilizzo di questo materiale i modelli anatomici conobbero
un'ampia circolazione tra le Università europee iniziando ad essere prodotti anche su importanti
commissioni governative. Nacque quindi una vera e propria produzione in serie, in particolare
grazie agli sviluppi decisivi proposti da Louis Thomas Jérôme Auzoux, che costruì i suoi primi
modelli su una base di materiale osseo naturale eliminando però tessuti anatomici molli come
muscoli, vasi sanguigni e nervi, per sostituirli con la cartapesta. Il Museo Boerhaave di Leida
conserva oggi 71 di questi modelli splendidamente dipinti e risalenti al XIX secolo e rappresenta la
più grande collezione di modelli anatomici di cartapesta in tutto il mondo.
La mostra si propone dunque di illustrare questa storia, da un lato attraverso i modelli originali,
dall'altro anche grazie ad un'ampia sezione dedicata all'interazione digitale con modelli di
manipolazione attiva.
Tre piattaforme interattive con grafici, video, testi ed immagini in movimento, porteranno lo
spettatore a confrontarsi con il proprio corpo e le sue parti più nascoste in un percorso guidato
dallo sguardo dell'anatomista, ma anche da quello dell'artista e dello studente.
Dalla storia dell'anatomia il pubblico potrà apprendere le fasi dell'indagine medica, le sue
pratiche e la sua esperienza, scoprendo le tecniche della dissezione, e toccando con mano le parti
di cui si compone, ad esempio, un cervello. Passando alla storia dell'arte scoprirà poi il rapporto
tra medico e artista, attraverso illustrazioni e disegni dei più grandi artisti che hanno rappresentato
il corpo umano. Infine scoprirà come i modelli anatomici si sono diffusi nel mondo anche grazie alle
nuove tecnologie come supporti didattici utili ancora oggi nell'apprendimento e nell'evoluzione
della ricerca scientifica.
L'esperienza si conclude infine con un invito a realizzare la propria immagine del corpo in un
nuovo modello 3D.
Accanto alla sezione interattiva la mostra sarà corredata di un catalogo in quattro lingue
(italiano, inglese, tedesco e olandese) e sarà fruibile on line dal sito www.amazingmodels.org
concepito come una piattaforma dinamica in grado di raccogliere tutti i nuovi contenuti che
verranno prodotti nel corso dei due anni del progetto e di diventare uno strumento di
approfondimento scientifico ma anche uno spazio narrativo.
La mostra infatti è concepita come spazio dinamico in cui confluiscono anche nuovi punti di vista
oltre quelli medici e scientifici. A Bologna in particolare l’esposizione sarà arricchita nel corso della
sua durata da visite speciali tenute da esperti provenienti da discipline differenti (attori, scrittori,
esperti di bioetica, artisti, filosofi, critici cinematografici ecc.) che guideranno il visitatore lungo
percorsi differenti, e da percorsi guidati tematici realizzati dagli studenti stessi che
accompagneranno il pubblico alla scoperta di temi legati al corpo e alle sue più attuali
problematiche svelandone aspetti per lo più sconosciuti, dal funzionamento del cervello alla
formazione delle malattie della pelle.
Inoltre, in una sala del Museo sarà allestita la mostra fotografica L’Anima Svelata (16 novembre
- 16 dicembre 2012), in cui viene presentato il lavoro che Alberto di Giorgio Martini e Mauro
Squiz Daviddi hanno scelto di fare su molteplici soggetti presenti al Museo alla ricerca di uno
sguardo diverso sui loro volti in grado di conferire una dignità autonoma rispetto al loro essere
semplici “strumenti” anatomici, spesso caratterizzati da patologie deformanti. “Svelandone l'anima”
le ricerche dei due fotografi riescono a cogliere negli occhi di quelle persone ritratte un loro stato
d’animo umano e particolare.
Infine, venerdì 25 e sabato 26 gennaio 2013, in occasione di ArteFiera, il Museo delle Cere
Anatomiche “Luigi Cattaneo” organizza presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e
Neuromotorie dell'Università di Bologna un Simposio interdisciplinare su arti e scienze
mediche che attraverso interventi di ospiti anche internazionali, esperti di varie discipline
propone una riflessione sulle modalità estetiche ed iconografiche con cui l'uomo attraverso le arti
visive e quelle mediche si è occupato del suo primo strumento di percezione, il corpo.
Il calendario di tutti gli eventi verrà comunicato sul sito e diffuso nei prossimi mesi.
Inaugurazione: 16 Novembre ore 18
Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo
Via Irnerio, 48- Bologna
Orario: lun-ven 9-13 e 14-16; sab-dom 10-17
Biglietti: intero 3 euro; ridotto 1 euro