Galleria D'Arte Nuova Artesegno
Meta-architetture - Landscapes & visions. Orizzonti dilatati. Architetture ridisegnate. Protagonista e' il paesaggio, lo spazio esterno come territorio ideale, aperto alla continua ridefinizione ed a infinite contaminazioni. E l’architettura come testimone in costante trasformazione degli spostamenti, una sorta di registrazione, di diario costruito da immagini. In questa mostra personale Cagol presenta due nuove opere video e trenta lavori fotografici realizzati a Londra, New York e Berlino.
A cura di Beatrice Buscaroli
Orizzonti dilatati. Architetture ridisegnate. Protagonista è il
paesaggio, lo spazio esterno come territorio ideale, aperto alla continua
ridefinizione ed a infinite contaminazioni. E l’architettura come
testimone in costante trasformazione degli spostamenti, una sorta di
registrazione, di diario costruito da immagini. Nella personale presso lo
spazio pubblico di Palazzo Frisacco a Tolmezzo - con il patrocinio della
Città di Tolmezzo e della Provincia di Udine - Stefano Cagol presenta due
nuove opere video e trenta lavori fotografici realizzati a Londra, New
York e Berlino.
Cagol rilegge la realtà attraverso un’elaborazione digitale minima, che
fa perdere il confine tra reale e artificiale e dà vita a nuove visioni
immaginifiche.
Le immagini fotografiche sono spesso ribaltate e sempre sdoppiate al
centro, tanto da rendere quasi irriconoscibile l’oggetto di partenza. Al
centro si creano forme nuove nate dalla fusione delle due parti
specchiate. I tipici paesaggi metropolitani e i simboli della cultura
urbana che fanno parte del nostro immaginario diventano qualcosa d’altro:
irreali agglomerati architettonici o multiformi identità in continua
trasformazione.
Nella serie di lavori realizzati a Londra l’orizzonte risulta mutato, non
bloccato in una dimensione fissa, ma ri-disegnato in modo ogni volta
differente. In un processo ininterrotto. L’identità della città non viene
così stravolta, ma si crea un rimando continuo. E’ infatti subito
riconoscibile il Tamigi, St. Paul e il profilo dell’edificio in
costruzione progettato da Norman Foster per Swiss Re, che si innalza nel
cuore della city. In altri lavori invece è protagonista Berlino, con le
sue architetture popolari, i colori, il rigore estetico. Anche dove gli
elementi del paesaggio sono visti attraverso inquadrature ravvicinate che
li sottraggono dallo sfondo di riferimento e li sospendono in una
dimensione estranea, l’effetto evocativo è ottenuto attraverso
un’elaborazione che non forza la realtà .
L’impercettibile alterazione introdotta all’interno del sistema del
raddoppio iniziale genera uno spostamento tonale che comunica all’insieme
il senso di una vibrazione continua: gli scenari tecnologici delle
sky-line newyorkesi e quelli architettonici di Londra e di Berlino
ritornano paesaggi interiori, visioni suscettibili di metamorfosi
continue e imprevedibili, immagini provvisorie e transitorie. La
tecnologia del dato di partenza e del mezzo di riproduzione si rimette
doppiamente in gioco confondendo in un continuo scambio dialettico la
portata dell’uno e dell’altro. L’immagine aspira a una dimensione totale
che amplifica il primo effetto della specchiatura. Si allarga e si
completa modificando le geometrie fino a sperderle in un continuum aperto
e dilatato, dove pulsa un ritmo nascosto e sommesso, un rumore fondo che
dà alle masse concluse delle forme architettoniche il contrappunto
misterioso di un respiro naturale.
Nel video Stars Ship è protagonista la tower londinese progettata da
Foster. Ora sospesa in una dimensione organica le cui coordinate
spaziali sono messe in discussione e l’interstiziale atmosfera del
crepuscolo si confonde con la foschia del cielo creando una visione
abissale, sottomarina.
Flux O è un video on the road, girato sulla subway newyorchese quando
affiora in superficie tra il Queens e Manhattan. Attraverso l’effetto
speculare il punto di vista dell’osservatore si muove lungo una
traiettoria multipla e non lineare. Il viaggio si sviluppa così in uno
spazio dilatato e stereoscopico che penetra in strutture urbane anomale,
in continua trasformazione.
Stefano Cagol è nato a Trento nel 1969 dove vive e lavora.
Principali mostre personali: 2002. Public Art Project, Salzburg;
Antonioli, Milano; 2000: MART Palazzo delle Albere, Trento; Galleria
Estro, Padova; Fondazione Furlan, Pordenone; 1999: Studio d'Arte
Raffaelli, Trento; 1998: Ryerson Gallery, Toronto; 1996: Galerie der
Berchtold Villa, Salzburg; Arka Galerija, Vilnius.
Principali mostre collettive: 2003: Luoghi d’Affezione.
Paesaggi-Passaggi, IKOB, Eupen, Belgio; Progetto Giovani, Collezione
Biennale, Farnesina, Roma; 2002: Nuovo spazio Italiano, MART-Galleria
Civica, Trento; Primo Festival di Fotografia. Viasatellite, Mercati
Traianei, Roma; 2001: Künstler Brücken/Ponti d'artista, Bolzano; Panorama
II, Tiroler Kunstpavillion, Innsbruck; River Run: Paesaggi in movimento,
Chiostri di San Domenico, Reggio Emilia; S.A.A. Strategies against
architecture, Galleria Gian Carla Zanutti, Milano; 2000:
Dintorni/Umgebung, Galerie im Traklhaus, Salzburg; 1999: Whichkraft?,
Trans Hudson Gallery, New York; Video.it, GAM, Torino; Atlante, Centro
Arte Contemporanea, Masedu/Sassari; Super Mega Drops, Viafarini, Milano;
1998: Laboratorio, Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento; 1997:
Generazione Media, Palazzo della Triennale, Milano; 1996: Video-Forum,
ART 27'96, Basel.
Opening: 19.07.03 - 11.30 am
Catalogo disponibile
PRESS OFFICE: ARTLINK T +39.0471.500483 F +39.0471. 506592
ACCOMODATION INFO: AGENZIA DI INFORMAZIONE E ACCOGLIENZA TURISTICA DELLA CARNIA, P. XX SETTEMBRE 9, 33028 TOLMEZZO (UD) +39.0433.44898
Tolmezzo Arte - Città di Tolmezzo - Provincia di Udine
Apertura: 10.30 - 12.30 / 17.00 - 19.00, chiuso il martedi'