Chiesa di San Lorenzo
Aosta
via Sant'Orso
0165 238127 FAX 0165 273275
WEB
La forza delle cose
dal 26/6/2003 al 21/9/2003
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Segnalato da

Ilaria Gianoli




 
calendario eventi  :: 




26/6/2003

La forza delle cose

Chiesa di San Lorenzo, Aosta

La mostra intende analizzare gli oggetti tipici della cultura popolare in base ad una nuova prospettiva critica. La mostra, a cura di Fulvio Irace, rientra nel Progetto Valle d'AostArte.


comunicato stampa

Inaugurazione Venerdì 27 giugno 2003

Tradizione valdostana e design

La mostra intende analizzare gli oggetti tipici della cultura popolare in base ad una nuova prospettiva critica.
La mostra, a cura di Fulvio Irace, rientra nel Progetto Valle d'AostArte.
Oggetti della vita quotidiana come sedie, pentole, culle, grolle, slitte, girelli, ferri da stiro, cavalli a dondolo e lanterne, sono lo spunto per una serie di rielaborazioni in chiave postmoderna realizzata da tredici designer italiani e stranieri tra cui maestri riconosciuti come Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Vico Magistretti, Aldo Cibic, David Palterer e designer più giovani come Claudio Bitetti, Antonio Cagianelli, Ernst Gamperl, Elisabetta Gonzo, Alessandro Vicari, Konstantin Grcic e Joanna Lyle.

A ciascuno di loro è stato assegnato un oggetto da reinterpretare liberamente in base al linguaggio della contemporaneità. Ne è emersa una rassegna originale, ricca di spunti di riflessione che consente un dialogo tra passato e futuro, dove si spazia dall’antropologia alla rivoluzione tecnologica, nell’ambito di un riesame complessivo di modi, forme e stili solo in apparenza superati.

La mostra presenta gli oggetti della tradizione con accanto il nuovo modello creato dai designer contemporanei e, non a caso, prende le mosse da un grande protagonista, Carlo Mollino, che si è ispirato proprio alla tradizione per realizzare la sua celebre sedia valdostana con tre gambe, oggetto essenziale e moderno nella sua atemporalità.
“Gli oggetti della tradizione”, scrive Sandra Barberi nel catalogo, “hanno per noi la straordinaria capacità di raccontare delle storie, di suscitare un’emozione, diversa ma non meno intensa di quella scaturita da un manufatto artistico vero e proprio”.

Accanto alle sedie di Mollino, l’esposizione propone la reinterpretazione della grolla da parte di Ettore Sottsass che, ispirandosi al significato originale dell’oggetto, l’ha trasformata in una rituale coppa del Santo Graal con una serie di varianti tra cui il colore verde della base che, come scrive, Sottsass, “è un colore mediatore, rassicurante, rinfrescante, umano, il colore della contemplazione”, perfettamente adatto per la grolla, “strumento di vita, strumento per un rituale magico-religioso per richiamare speranza, illuminazione, fiducia, rinascita, pace, amicizia”.

All’affascinante gioco di rimandi tra antico e moderno ha partecipato anche Vico Magistretti che ha inventato un nuovo girello, o Aldo Cibic, che ha fatto del ferro da stiro uno strumento leggero ed esteticamente attraente. “Ho pensato ad un ferro da stiro che corrispondesse all’estetica contemporanea”, ha affermato Cibic.
Alessandro Mendini con il suo servizio da tè e caffè in legno riflette sulla relazione tra locale e globale. “Dai vecchi tempi della ciotola in legno come utensile, ai nostri tempi, del globo come utensile tecnologico, il passo è concettualmente breve: tutto il globo è un enorme pulviscolo, un complicato “utensile continuo”.
Particolarmente suggestivo anche lo Scudo Luminoso dell’israeliano David Palterer, che ha reinterpretato le antiche lanterne valdostane creando un sottile pannello in metallo con all’interno le pile e lampadine a led sistemate come un decoro astratto.

Per quanto riguarda la generazione dei designer più giovani le loro opere appaiono spesso cariche d’ironia, come conferma Il Cavallo a dondolo del valdostano Claudio Bitetti, trasformato in una grande struttura di metallo lunga quasi tre metri e ricoperta da stoffa bianca simile al pelo del cavallo. O la slitta del tedesco Konstantin Grcic, che nelle sue mani diventa una sorta di salvagente pronto a scendere veloce sui pendii nevosi. “La mia slitta”, scrive Grcic, “non si adatta più ad un gruppo di norme, non è più costruita in legno, neppure progettata per correre a testa all'ingiù. La nuova slitta è gonfiata e rotonda. E' incontrollabile e pericolosa!”.
Decisamente poco convenzionale la culla Grafie del sonno, progettata da Elisabetta Gonzo e Alessandro Vicari. I due designer hanno realizzato una culla con le penne bic, ricordando un celebre valdostano, il Barone Marcel Bich. “Cresciuti teniamo un diario, provando a svolgere le sensazioni secondo il filo del senso. Nel sogno, nella scrittura ugualmente immaginiamo di vivere”, scrivono a proposito della loro opera.

Accanto al tagliere del tedesco Ernst Gamperl e allo Sgabello scolapasta del polacco Pawel Grunert, in mostra vengono proposte due opere legate al mondo delle antiche leggende come la Stufa-strega di Antonio Cagianelli, che ha reinterpretato le tradizionali stufe di ghisa e Il paiolo magico della designer inglese Joanna Lyle, che ha realizzato un oggetto ricco di mistero. “Per la forma della pentola”, scrive, “ho pensato alle grandi pentole delle favole, quelle delle streghe, dei maghi e quella dove è finito il lupo che cercava di mangiare i tre porcellini”.
Terminata la mostra, gli oggetti realizzati dai designer entreranno a far parte della collezione permanente della Regione Autonoma Valle d’Aosta.

La mostra è accompagnata da un catalogo, in italiano e francese, edito da Musumeci con testi di Fulvio Irace e Sandra Barberi. Ogni oggetto antico è corredato da una scheda storico-critica, mentre gli oggetti contemporanei sono accompagnati dal commento degli artisti.
Il manifesto dell’esposizione è stato realizzato da noto artista e grafico valdostano Franco Balan.

Aperto tutti i giorni, 9.30/12.30 – 14.30/18.30, con ingresso intero € 2,00, ridotto € 1,50

Chiesa di San Lorenzo
Piazza Sant'Orso, Aosta
tel 0165 23 81 27

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