Josef Albers
Piet Mondrian
Claude Monet
Pierre Bonnard
Edouard Vuillard
Henri Matisse
Leon Battista Alberti
Albrecht Durer
Lorenzo di Credi
Pieter de Hooch
Giovanni Iovane
Marco Franciolli
Sylvie Wuhrmann
Francesca Bernasconi
Da Durer a Mondrian e oltre. Organizzata per nuclei tematici, l'esposizione si apre al Museo d'Arte, dove il percorso spazia dal 400 alle avanguardie storiche, e prosegue al Museo Cantonale d'Arte con opere che giungono fino alla contemporaneita'. Attraverso lo sguardo di 114 artisti, con 200 lavori provenienti da musei internazionali e importanti collezioni private.
La finestra, uno dei soggetti più affascinanti della storia dell’arte occidentale, è al centro della grande mostra tematica Una finestra sul mondo. Da Dürer a Mondrian e oltre che si tiene nella doppia sede del Museo Cantonale d’Arte e del Museo d’Arte di Lugano a partire dal 16 settembre. Con 200 opere provenienti da musei internazionali e importanti collezioni private, attraverso lo sguardo di 114 artisti, il percorso espositivo illustra il ruolo fondamentale che la finestra, intesa sia come strumento sia come soggetto, ha svolto nell’elaborazione e nel mutamento dei linguaggi artistici, tramite forme espressive che spaziano dal disegno alla videoinstallazione. La mostra anticipa le potenzialità del nuovo centro culturale LAC – Lugano Arte e Cultura – la cui apertura è prevista per l’autunno 2014. Ancora prima di essere un edificio, LAC è un progetto che crea sinergie tra le strutture culturali della città.
Organizzata per nuclei tematici, l’esposizione si apre al Museo d’Arte, dove il percorso spazia dal Quattrocento alle avanguardie storiche, e prosegue al Museo Cantonale d’Arte con opere che giungono fino alla contemporaneità. Se per gli artisti del Rinascimento e oltre presenti in mostra – da Leon Battista Alberti ad Albrecht Dürer, da Lorenzo di Credi a Pieter de Hooch – la finestra è il punto di partenza per l’organizzazione del paesaggio in base a una precisa prospettiva in grado di misurare precisamente lo spazio, per i romantici dell’Ottocento essa diventa una soglia alla quale si affacciano personaggi che guardano a un mondo esterno di volta in volta agognato o temuto. Queste figure in realtà indicano il modo attraverso il quale l’artista si relaziona con il mondo esprimendone il punto di vista.
Nell’impressionismo, e soprattutto nel post-impressionismo, la finestra è un soggetto ricorrente. Artisti quali Claude Monet, Pierre Bonnard, Édouard Vuillard, Henri Matisse introducono nuove tensioni compositive, dalla rappresentazione frontale della finestra passano ad una visione obliqua che tende a confondere i vari piani: ante-specchi-vetri-tende si mescolano nei loro dipinti senza soluzione di continuità, rendendo di fatto ambiguo il confine fra interno ed esterno. In un sottile dialogo fra lo spazio della pittura e lo spazio reale, la figura alla finestra si fa trait d’union tra lo spazio interno al quadro e lo spazio della fruizione, quasi ad azzerare la distanza fra arte e realtà.
Nel corso del Novecento la finestra assume tanti significati e ruoli quanti sono i mutamenti intervenuti nei linguaggi dell’arte del XX secolo. La mostra esplora uno dei capitoli più rilevanti nel rapporto fra la finestra e l’arte nel XX secolo, ossia quello della griglia modernista. Attraverso le immagini geometriche di artisti quali Josef Albers e Piet Mondrian, si evidenzia la relazione fra la finestra e la possibilità di ricondurre ad un ordine ortogonale la visione.
Le loro opere pur muovendo da un’osservazione “dalla finestra” si presentano semplificate fino a divenire campiture cromatiche e tessiture di linee ortogonali. Sorprendentemente è proprio con questi reticoli che si ritrova la modalità originaria del discorso della quadrettatura delle prime teorizzazioni prospettiche.
La finestra nell’arte pare aver esaurito le sue funzioni di apertura su un mondo reale o spirituale, affrancandosi definitivamente da temi letterari o religiosi, da valenze simboliche che hanno giustificato la sua lunga permanenza nell’arte occidentale. La finestra trova oggi la sua metafora più potente nel monitor, in Windows – un sistema operativo che non a caso allude a una finestra virtuale – e in Google, che invertendo il flusso tradizionale della finestra non guarda più verso il mondo, ma lo porta direttamente nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro.
La mostra è curata da Giovanni Iovane, professore di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Brera, Marco Franciolli, direttore del Museo Cantonale d’Arte e del Museo d’Arte di Lugano, Sylvie Wuhrmann, direttrice della Fondation de l’Hermitage di Losanna – istituzione che ha collaborato alla realizzazione del progetto espositivo e sede della seconda tappa della mostra dal 25 gennaio al 20 maggio 2013 – in collaborazione con Francesca Bernasconi, collaboratrice scientifica del Museo d’Arte di Lugano.
Esposizione posta sotto l’Alto Patronato del consigliere federale Alain Berset, capo del Dipartimento federale dell’interno
Il sito della mostra : www.finestrasulmondo.ch
Immagine: René Magritte, La Clef des Champs, 1936, Museo Thyssen-Bornemisza
Ufficio stampa
Anna Poletti Tel. +41 (0)58 8667216 mail anna.poletti@lugano.ch
Museo d'Arte e Museo Cantonale d'Arte
Villa Malpensata Riva Caccia 5 CH-6900 Lugano
Chiusura del Museo d'Arte durante le festività natalizie: lunedì 24 dicembre, martedì 25 dicembre, lunedì 31 dicembre.
Il primo di gennaio è aperto dalle ore 14.00 alle ore 18.00 econ l'ingresso gratuito.