Paesaggi Essenziali. Nelle sue tele la semplificazione geometrica non attenua, ma esalta l'intensa passionalita' con cui il pittore si accosta al dato naturale.
I paesaggi di Salvatore Magazzini s'indirizzano sempre più risolutamente verso la sintesi: i particolari descrittivi, realistici, tendono a scomparire, le forme si organizzano in larghe masse di colore; i luoghi rievocati attraverso il filtro della memoria perdono le loro caratteristiche più transitorie e accidentali, ma conservano intatta la loro intima essenza formale. Questa tendenza all'astrazione, o meglio al superamento dell'antinomia tra astrattismo e realismo attraverso la sintesi è, comunque, da sempre presente nella pittura di Magazzini.
Spesso l'estrema semplificazione del soggetto, la trasfigurazione di ogni elemento puramente descrittivo, porta alla prevalenza del colore sulla costruzione della forma, con soluzioni che si pongono in equilibrio tra astrazione e figurazione, tra l'effetto della semplice superficie cromatica e quello dell'immagine rappresentata.
In queste opere una marina si condensa in pochi decisi tocchi di colore lungo l'orizzonte, una variopinta piazza marocchina diviene una composizione di piccoli tasselli cromatici: pochissimi elementi sono sufficienti a esprimere con immediatezza la visione.
Nelle opere di Magazzini la semplificazione geometrica non attenua, ma esalta l'intensa passionalità con cui il pittore si accosta al dato naturale.
Nascono cosi le solitarie vedute della Maremma o del sud della Francia, le visioni cupe, spesso intensamente drammatiche di desolati paesi del meridione, i paesaggi africani abbacinati dal sole, le immagini dei tanti luoghi che l'artista ha visitato e dipinto: l'impatto emotivo che in ogni occasione è scaturito da questi incontri si riversa sulla tela, comunicandosi con forza all'osservatore. (Alberto Gavazzeni)
Inaugurazione 17 gennaio ore 18.30
SpaziArti Ungallery
Corso Buenos Aires, 23 (cortile interno) - Milano
lun-sab 17:00-19:30, domenica e festivi su appuntamento