Opere 1969. "Le opere di Giorgio Griffa sono tele senza telaio, sulle quali il colore diventa il tramite di un'azione, e la traccia l'effetto di un pensiero. I segni, le linee, le tracce, le impronte, si dispongono secondo un andamento razionale". Un progetto in collaborazione con Galleria Fumagalli. Nello spazio attiguo opere di Paolo Grassino in collaborazione con Museo Pecci Milano.
A cura di Annamaria Maggi
Giorgio Griffa nasce a Torino nel 1936, dove vive e lavora.
È uno dei principali esponenti di quella tendenza, nata sul finire degli anni Sessanta in Italia, chiamata Pittura Analitica o Pittura Pittura.
Il lavoro di Giorgio griffa si inserisce in quella corrente, che fu un ritorno alla pittura aniconica, ma il suo sguardo e' rivolto anche alla pittura minimalista di matrice americana.
I suoi primi lavori sono del 1968, 1969 si caratterizzano per l'essenzialita' del segno che lascia una traccia minima sulla tela libera.
La sua è una pittura fatta di segni e di colore, è pensata e meditata, è disposta con gesti raffinati, essa colloca essenziali disegni sulla tela.
Le opere di Giorgio Griffa sono tele senza telaio, sulle quali il colore diventa il tramite di un’azione, e la traccia l’effetto di un pensiero.
I segni, le linee, le tracce, le impronte, si dispongono secondo un andamento razionale.
Le opere vanno appese direttamente alle parti, questo allontanamento dagli elementi classici della pittura suggerisce un’idea di transito, di scorrimento, di movimento, che attraversando la pittura e proseguendo nello spazio che la circonda da ad essa la qualità del finito, del non finito e dell’infinito.
Le sue forme, i suoi segni sono liberi, ma "chiusi" in uno schema razionale, minimale, sintetico.
Negli anni il suo lavoro si riscalda, i segni si aprono e si liberano privilegiando forme aperte, i segni aumentano e sono di diversa matrice.
Il colore si intensifica, appaiono i numeri in sequenza e linee curve, elementi inesistenti nelle opere degli anni '70.
Un progetto in collaborazione fra la GALLERIA FUMAGALLI e lo SPAZIOBORGOGNO.
Nello spazio attiguo fino al 18 febbraio 2013: Paolo Grassino
Il Museo Pecci Milano presenta un progetto di Paolo Grassino concepito appositamente per lo spazio espositivo distaccato del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, promosso da Regione Toscana e Comune di Prato, realizzato in collaborazione con Spazioborgogno.
Scultura, installazione, video e pittura sono gli strumenti usati dall'artista, lungo un percorso di ricerca in tre atti a ritroso nel tempo, dal 2012 al 2008, per mostrare la sapienza e l'inquietudine, la tecnica e l'immaginazione, la composizione, l'evasione contenute e proposte in tre diverse opere.
Inaugurazione 21 Gennaio dalle ore 18.00
spazioborgogno
Ripa di Porta Ticinese 113, Milano
Dal martedì al sabato dalle 15 alle 19