Per il piano di ristrutturazione del palazzo l'artista e' stato invitato a progettare un corpus di opere site specific. Il risultato comprende un percorso che include il Giardino Verticale, il Giardino Barocco, Come se a Torino ci fosse il mare e La Maschera.
Nel piano di ristrutturazione del Palazzo Valperga Galleani, curato dalla Building
Engineering, l’arte è in primo piano
e fa parte integrante del progetto di recupero. L’incarico di progettare e
realizzare un corpus di opere d’arte ad hoc per il palazzo, ma che fossero al tempo
stesso godibili dai curiosi, è stato affidato a Richi Ferrero.
L’artista ha ideato un percorso artistico che include il ‘Giardino Verticale’, il
‘Giardino Barocco’, ‘Come se a Torino ci fosse il mare’ e ‘La Maschera’.
L’invenzione artistica nasce dal desiderio di reinterpretare la presenza del
giardino barocco originale quale citazione dello ‘spazio onirico’, momento di
raffinata e rigorosa decorazione dello spazio comune. Il luogo originale non esiste
e non può esistere più, ma la sua memoria rinasce, oggi, nella verticalità che dalla
corte sale ai tetti per vivere come giardino-citazione sospeso nell’aria.
Il Giardino Verticale e il Giardino Barocco
Utilizzando la luce, Richi Ferrero ha attivato un recupero importante che,
avvalendosi della leggerezza delle emissioni luminose, restituisce alla memoria
quello che era il segno caratteristico delle aree comuni rappresentate dal giardino
ormai scomparso e dal cortile tutt’ora esistente seppur rimaneggiato. Un disegno di
pietre e di luce del cortile, realizzato con 748 barre in resina di sassi luminosi e
300 metri di nastro illuminato, ricrea un classico modello barocco, con ciottoli
grigi azzurrati e dalle tonalità più calde color sabbia che si abbinano a colori di
luce attentamente miscelati. Sopra di essi l’albero, ombra maestra di ogni giardino,
è ricostruito in acciaio e sospeso nell’aria, tra il primo e il terzo piano: 520 kg
di ferro zincato compongono il tronco e il braccio che lo sostiene. L’albero si
sviluppa in altezza per oltre 6 metri con un diametro massimo di 5,30 metri, mentre
il braccio di sostegno è lungo 4,30 metri.
Ogni ramo ha una luce e ogni luce cambia colore. I 13 rami principali sono
realizzati con 590 kg di tubi in inox, con 78 puntuali luminosi alimentati da 180
alimentatori. Al calare della luce diurna, l’albero illumina la corte ridisegnata
con i ciottoli luminosi.
Intorno e sopra l’albero i segni si semplificano, il giardino sale, citato nelle 82
fioriere aromatiche illuminate da 246 led a luce calda e fredda e sospese ai lunghi
balconi, a loro volta arricchiti da 230 metri di miniflux di luce calda.
Alla sommità il giardino si apre nella magnificenza dei pensili floreali dialoganti
con il cielo: mentre il giorno impone la sua luce naturale, permettendo la crescita
di piante e fiori, è ancora un lavoro di illuminazione ad esaltare la poesia di
queste aiuole sospese tra terra e cielo, finché l’oscurità ne permette il quotidiano
riposo. Il Giardino Verticale si chiude con elementi triangolari, decorati dal verde
ricascante, che a sbalzo fanno capolino dalla quadratura alta del palazzo, e aprono
al cielo determinando quella liaison indispensabile all’equilibrio formale
dell’opera.
‘Come se a Torino ci fosse il mare’
All’interno del palazzo, una straordinaria
sorpresa luminosa che rimanda al sogno porta il mare a Torino attraverso un’altra
opera di Richi Ferrero. L'ispirazione nasce dall’ingombrante presenza, al centro
dello spazio, di una cupola vetrata, attualmente trasparente, che fa da copertura al
salone sottostante in uso ad una banca, e che rappresenta il limite delle aree di
calpestio private dei quattro alloggi prospicenti l'area. L'opera si compone di due
segni, uno vegetale ed uno scultoreo che si relazionano con pertinenza costituendo
un unicum di grande fascino. L'intero perimetro della cupola vede la collocazione
continua di un arredo vegetale costituito da presenze arboree diversificate
sempreverdi. Il segno scultoreo è rappresentato da sette pesci di tre dimensioni
differenti, dei quali i più grandi raggiungono un metro di lunghezza. I pesci
costruiti in vetroresina opalina sono collocati sulle centine della cupola a diversa
altezza: di giorno fanno capolino tra la verzura, mentre di notte si illuminano
cambiando colore secondo la programmazione desiderata. La corte si trasforma perciò
in fondo marino, abitato da pesci luminosi visibili tra le fronde di una poetica
vegetazione corallina.
Info: GAGLIARDI ART SYSTEM
Via Cervino 16, Torino
t. +39 011 19700031
e. gallery@gasart.it
Inaugurazione 6 febbraio 2013 ore 18 (su invito)
Palazzo Valperga Galleani
Via Alfieri, 6 - Torino