Palazzo Valperga Galleani
Torino
via Alfieri, 6

Richi Ferrero
dal 5/2/2013 al 5/3/2013
011 19700031
WEB
Segnalato da

Gagliardi Art System



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Richi Ferrero



 
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5/2/2013

Richi Ferrero

Palazzo Valperga Galleani, Torino

Per il piano di ristrutturazione del palazzo l'artista e' stato invitato a progettare un corpus di opere site specific. Il risultato comprende un percorso che include il Giardino Verticale, il Giardino Barocco, Come se a Torino ci fosse il mare e La Maschera.


comunicato stampa

Nel piano di ristrutturazione del Palazzo Valperga Galleani, curato dalla Building Engineering, l’arte è in primo piano e fa parte integrante del progetto di recupero. L’incarico di progettare e realizzare un corpus di opere d’arte ad hoc per il palazzo, ma che fossero al tempo stesso godibili dai curiosi, è stato affidato a Richi Ferrero.

L’artista ha ideato un percorso artistico che include il ‘Giardino Verticale’, il ‘Giardino Barocco’, ‘Come se a Torino ci fosse il mare’ e ‘La Maschera’. L’invenzione artistica nasce dal desiderio di reinterpretare la presenza del giardino barocco originale quale citazione dello ‘spazio onirico’, momento di raffinata e rigorosa decorazione dello spazio comune. Il luogo originale non esiste e non può esistere più, ma la sua memoria rinasce, oggi, nella verticalità che dalla corte sale ai tetti per vivere come giardino-citazione sospeso nell’aria.

Il Giardino Verticale e il Giardino Barocco

Utilizzando la luce, Richi Ferrero ha attivato un recupero importante che, avvalendosi della leggerezza delle emissioni luminose, restituisce alla memoria quello che era il segno caratteristico delle aree comuni rappresentate dal giardino ormai scomparso e dal cortile tutt’ora esistente seppur rimaneggiato. Un disegno di pietre e di luce del cortile, realizzato con 748 barre in resina di sassi luminosi e 300 metri di nastro illuminato, ricrea un classico modello barocco, con ciottoli grigi azzurrati e dalle tonalità più calde color sabbia che si abbinano a colori di luce attentamente miscelati. Sopra di essi l’albero, ombra maestra di ogni giardino, è ricostruito in acciaio e sospeso nell’aria, tra il primo e il terzo piano: 520 kg di ferro zincato compongono il tronco e il braccio che lo sostiene. L’albero si sviluppa in altezza per oltre 6 metri con un diametro massimo di 5,30 metri, mentre il braccio di sostegno è lungo 4,30 metri.

Ogni ramo ha una luce e ogni luce cambia colore. I 13 rami principali sono realizzati con 590 kg di tubi in inox, con 78 puntuali luminosi alimentati da 180 alimentatori. Al calare della luce diurna, l’albero illumina la corte ridisegnata con i ciottoli luminosi. Intorno e sopra l’albero i segni si semplificano, il giardino sale, citato nelle 82 fioriere aromatiche illuminate da 246 led a luce calda e fredda e sospese ai lunghi balconi, a loro volta arricchiti da 230 metri di miniflux di luce calda.

Alla sommità il giardino si apre nella magnificenza dei pensili floreali dialoganti con il cielo: mentre il giorno impone la sua luce naturale, permettendo la crescita di piante e fiori, è ancora un lavoro di illuminazione ad esaltare la poesia di queste aiuole sospese tra terra e cielo, finché l’oscurità ne permette il quotidiano riposo. Il Giardino Verticale si chiude con elementi triangolari, decorati dal verde ricascante, che a sbalzo fanno capolino dalla quadratura alta del palazzo, e aprono al cielo determinando quella liaison indispensabile all’equilibrio formale dell’opera.

‘Come se a Torino ci fosse il mare’

All’interno del palazzo, una straordinaria sorpresa luminosa che rimanda al sogno porta il mare a Torino attraverso un’altra opera di Richi Ferrero. L'ispirazione nasce dall’ingombrante presenza, al centro dello spazio, di una cupola vetrata, attualmente trasparente, che fa da copertura al salone sottostante in uso ad una banca, e che rappresenta il limite delle aree di calpestio private dei quattro alloggi prospicenti l'area. L'opera si compone di due segni, uno vegetale ed uno scultoreo che si relazionano con pertinenza costituendo un unicum di grande fascino. L'intero perimetro della cupola vede la collocazione continua di un arredo vegetale costituito da presenze arboree diversificate sempreverdi. Il segno scultoreo è rappresentato da sette pesci di tre dimensioni differenti, dei quali i più grandi raggiungono un metro di lunghezza. I pesci costruiti in vetroresina opalina sono collocati sulle centine della cupola a diversa altezza: di giorno fanno capolino tra la verzura, mentre di notte si illuminano cambiando colore secondo la programmazione desiderata. La corte si trasforma perciò in fondo marino, abitato da pesci luminosi visibili tra le fronde di una poetica vegetazione corallina.

Info: GAGLIARDI ART SYSTEM
Via Cervino 16, Torino
t. +39 011 19700031
e. gallery@gasart.it

Inaugurazione 6 febbraio 2013 ore 18 (su invito)

Palazzo Valperga Galleani
Via Alfieri, 6 - Torino

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