Museo di arte moderna e contemporanea - MART
Rovereto (TN)
corso Bettini, 43
0464 438887 FAX 0464 430827
WEB
Rudolf Steiner, Progetto Cibo e Bruno Conte
dal 7/2/2013 al 1/6/2013
mar-dom 10-18, ven 10-21

Segnalato da

Flavia Fossa Margutti




 
calendario eventi  :: 




7/2/2013

Rudolf Steiner, Progetto Cibo e Bruno Conte

Museo di arte moderna e contemporanea - MART, Rovereto (TN)

Emanuele Becheri, Giuseppe Caccavale, Andrea Mastrovito e Michele Spanghero sono i nuovi artisti che si misurano con la mostra "La magnifica ossessione". In "L'alchimia del quotidiano" una singolare e variegata produzione artistica e' dedicata al fondatore del movimento antroposofico Rudolf Steiner. A "Progetto Cibo" partecipano numerosi designers e architetti, per i "Mart Cooking" serate di show e degustazione con chef internazionali. Infine l'Archivio del Mart propone 65 opere, dal 1959 a oggi, che testimoniano l'interesse di Bruno Conte per la scrittura iconica.


comunicato stampa

Rudolf Steiner
L'alchimia del quotidiano

"Immagina di poter prendere l'uomo e di rovesciarlo come un guanto. Non rimarrebbe così come lo vediamo ora; si espanderebbe fino a diventare l'Universo"
Rudolf Steiner

Il Mart presenta, in anteprima per l’Italia una grande retrospettiva realizzata dal Vitra Design Museum di Weil am Rhein. Curata da Mateo Kries, questa mostra rivela il genio creativo di Steiner, filosofo e pensatore con una singolare e variegata produzione artistica.

Rudolf Steiner (1861-1925), considerato uno dei più influenti riformatori del XX secolo, ha fondato il movimento antroposofico, sviluppato una nuova arte dell’educazione (oggi denominata pedagogia Steiner-Waldorf) e sostenuto una visione del mondo che ha permeato molti ambiti della nostra vita di oggi, dalla medicina alla crescente consapevolezza ambientale, dalla biocosmesi fino ai prodotti dell’agricoltura biodinamica.

Il pensiero di Steiner ha influenzato trasversalmente tutte le discipline della cultura contemporanea, ispirando il lavoro di artisti del calibro di Piet Mondrian, Wassily Kandinsky e Joseph Beuys. Steiner ha sempre ricercato una profonda armonia tra uomo e natura, declinandola anche nel campo dell’architettura organica, così come nel design. Nei suoi progetti entrano in gioco elementi antropomorfi generati dal suo desiderio di creare un design di forme “animate”.

Il percorso espositivo si apre con una prima sezione, Contesto, che offre allo spettatore una panoramica introduttiva sulla visione del mondo di Steiner, mettendo in luce l’influenza che i movimenti sociali e culturali degli inizi del XX secolo hanno avuto sulla formazione del suo pensiero. Si potranno apprezzare in mostra i suoi interessanti disegni su lavagna, gli scritti e le pubblicazioni da lui curate.

In Metamorfosi sono messe in evidenza le modalità con cui Steiner ha dato vita a una nuova estetica del quotidiano, applicandola all’architettura, al design, agli spettacoli teatrali e a molti altri ambiti culturali. Esemplare è il Goetheanum, realizzato in legno e inaugurato nel 1920, bruciato nel 1922 e ricostruito tra il 1924 e il 1928. L’edificio, di cui in mostra sarà possibile vedere una riproduzione in scala, rappresenta una pietra miliare nella storia dell'architettura, in particolare per l’ampio impiego del calcestruzzo.

La parte finale della mostra, Pratica, illustra come Steiner abbia sviluppato il suo pensiero apportando numerosi mutamenti nella vita quotidiana e testimonia come queste influenzino ancora la società contemporanea, anche attraverso numerosi esempi di design applicato che saranno presenti nelle sale. Il percorso si conclude offrendo al visitatore la possibilità di entrare nelle Farbkammer, camere terapeutiche colorate ideate da Steiner già nel 1913 e ricostruite in dimensioni reali.

Dalle lettere con Piet Mondrian e Franz Kafka ai testi di Nietzche e Goethe da lui tradotti, dalle foto alle locandine delle conferenze, dai dipinti e disegni ai mobili e agli oggetti di design, dai gioielli da lui disegnati alle sedie di Henry Van de Velde e Frank Lloyd Wright, la mostra è anche l’occasione per proporre, in collaborazione con la Società Antroposofica in Italia, giornate di convegni e spettacoli di euritmia per conoscere più approfonditamente il mondo di Rudolf Steiner.

Mostra realizzata con il supporto di
Funded by the German Federal Cultural Foundation
con Wala, Weleda, Mahle Foundation, Iona Stichting

La maggior parte delle opere in prestito per la mostra provengono dal Rudolf Steiner Archiv e dalla collezione d’arte del Goetheanum che hanno fornito un’importante assistenza nella preparazione del progetto espositivo.

Si ringraziano
La Società Antroposofica in Italia e in particolare Stefano Gasperi e Rita Simonini

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http://www.mart.trento.it/progettocibo

Progetto Cibo
La forma del gusto

"Cosa differenzia la stratificazione delle lasagne da quella del tiramisù? Come si costruisce un tortellino? Quali sono le geometrie del cannolo siciliano? Al Mart, una mostra da mangiare con gli occhi e percepire con i sensi"

In questi ultimi anni il dibattito intorno al cibo ha raggiunto livelli inediti di coinvolgimento del pubblico. E anche il mondo del design, che sempre registra e spesso anticipa le tendenze estetiche e culturali, ma anche socioeconomiche e antropologiche, ha dedicato grande attenzione al mondo dell’alimentazione, mostrando creatività, curiosità e grande capacità innovativa.

A "Progetto Cibo" partecipano designers e architetti come Enrico Azzimonti, Bompas&Parr, Achille Castiglioni, Lorenzo Damiani, FormaFantasma, Giorgetto Giugiaro, Marti Guixé, Giulio Iachetti, Alessandro Mendini, Alkesh Parmar, Gaetano Pesce, Diego Ramos, Philippe Starck e chef di livello assoluto come Gualtiero Marchesi, oltre a Bruno Barbieri, Massimo Bottura, Antonio Canavacciuolo, Carlo Cracco, Daniel Facen, Davide Oldani, Davide Scabin.

Il percorso espositivo, suddiviso per aree tematiche, si apre presentando l’architettura di cibi “anonimi” che nella loro sofisticata e precisa costruzione sono dei veri e propri progetti. Attorno a un alimento così basilare e onnipresente come il pane, o a pietanze molto connotate geograficamente come il sushi o lo strudel, si celano spesso disegni progettuali frutto di un accorto compromesso tra immagine, gusto e produzione.
La pasta ideata da Giorgetto Giugiaro, Mauro Olivieri e Christian Ragot è emblematica di come la creatività dei designer converga con la produzione industriale.

I “food architects” hanno oggi una libertà pressoché infinita di modulare forma e funzione. É da qui che nascono oggetti come la “Penna edibile” di Martì Guixè, il “Golosimetro” di cioccolato di Paolo Ulian e lo “Sugar Spoon” di Marije Vogelzang.
In molti casi è la forma stessa di un prodotto ad essere pensata e sviluppata come elemento decorativo: in mostra si vedranno le gelatine di Bompas & Parr che riproducono la Cattedrale di St Paul a Londra, la “Bread Palette” (fetta biscottata a forma di tavolozza) di Ryohei Yoshiyuki o lo “Speculoos” di Delphine Huguet, biscotto che si adatta alla tazzina da caffè. Oggetti in cui si coglie un’ironia sottotraccia, che diventa invece distacco divertito nelle creazioni di Matteo Ragni, Diego Ramos o Enrico Azzimonti, raccolte in una sezione intitolata "Ironia, metafora e paradosso".

In mostra anche oggetti di design realizzati con materiali alimentari: i gioielli di cioccolato di Barbara Uderzo, i servizi da tavola di pane di FormaFantasma o il “Decafè” di Raúl Laurí Pla, vincitore del Salone satellite 2012 a Milano. La “Cioccolator” di Alessandro Mendini - una calcolatrice a forma di tavoletta di cioccolato -, o i “Popsicles” di Putput - spugne sagomate come ghiaccioli - sono invece singolari esempi di oggetti di design che alludono al cibo.

Dopo un progetto site-specific realizzato per il Mart da Marti Guixe, la mostra si conclude con una panoramica che racconta, in video e fotografia, alcuni piatti-icona di grandi chef nazionali e internazionali, e con un'ampia ricognizione sul futuro del design.

Mart Cooking

Dal 13 febbraio al 22 maggio un ricco programma di eventi coinvolge chef di livello internazionale, che realizzeranno i "Mart Cooking", delle serate di show-cooking nelle sale espositive del museo. Si alterneranno tra fornelli e opere d’arte Gualtiero Marchesi, Bruno Barbieri, Moreno Cedroni, Igles Corelli, Felice Lo Basso, Claudio Sadler, Davide Scabin, Luigi Taglienti e Roberto Valbuzzi. Ognuno di loro presenterà due piatti. Il primo sarà tratto dal proprio personale repertorio; la seconda creazione di ogni chef nasce invece dall’uso di una selezione di prodotti di alta qualità del territorio trentino.
I martcooking saranno delle feste aperte a tutti, a cui si potrà partecipare con il solo biglietto ridotto d'ingresso al museo.
E in più, per i primi 40 prenotati ad ogni evento, il Mart propone l'opportunità di degustare piatti e vini stellati.

Visita alla mostra e partecipazione ai Martcooking
h. 18-20.00 - 7 Euro/persona

Visita alla mostra, partecipazione al Martcooking e degustazione finale
h. 18-21.00
30 Euro/persona
25 Euro/persona (Amici del Museo e minori di 14 anni)

Prenotazione obbligatoria: 0464/454154 - 240
Disponibilità: 40 posti

Il programma dei Martcooking inizia il 13 febbraio con Gualtiero Marchesi
Scarica il programma completo http://bit.ly/martcooking

Il Mart ringrazia:
UniCredit
Vini de Tarczal
Consorzio la Trentina Scc
Casa del Vino della Vallagarina
Trentino Sviluppo Spa – Divisione Turismo e Promozione
Casse Rurali Trentine

Sponsor degli eventi:
Agraria Riva del Garda
Electrolux Professional
L’Arredhotel
Pastificio Felicetti
Pircher
Sant'Orsola
Sirman
Trentingrana

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Bruno Conte. Le carte, i libri
A cura di Giuseppe Appella

8 febbraio 2013 / 7 aprile 2013

"Pagine spezzate dove semi di segni o segni corrosi continuano a trasmettere i loro significati"
Giuseppe Appella

L'Archivio del '900 del Mart propone 65 opere, dal 1959 a oggi, che testimoniano l’interesse di Bruno Conte per la scrittura iconica.

Sessantacinque opere, dal 1959 a oggi, testimoniano l’interesse di Bruno Conte come artista figurativo per la scrittura iconica e per i contenuti e la struttura del libro. Una ricerca quindi che si iscrive nell’articolato panorama delle ricerche verbo-visuali, oggetto di numerosi studi ed eventi espositivi al Mart, come le mostre “La parola nell’arte” del 2007, “What to do with poetry” (Collezione Bellora) del 2010 e “La donazione Bentivoglio”, del 2011.
La mostra sarà affiancata, negli spazi della Biblioteca del Mart, da una parallela selezione di libri-oggetto lignei conservati presso l’Archivio del ’900.

L’attività artistica di Bruno Conte è caratterizzata da un percorso solitario, poco battuto dalle grandi correnti della seconda metà del ‘900; le sue opere tuttavia mostrano una delle possibili declinazioni di quel rapporto fra parola e immagine molto rappresentato nelle collezioni del Mart, e oggetto di diverse pubblicazioni ed eventi. Nonostante una sostanziale rinuncia all’avanguardia, che allontana le sue ricerche da quelle dei maggiori poeti visivi, Conte ha esposto con artisti come Emilio Villa, Nanni Balestrini, Mirella Bentivoglio, e prosegue tuttora la sua intensa attività.

La mostra del Mart comprende alcune opere rappresentative della sua poetica del libro e della scrittura, “caso singolare di linguaggio analogo attraverso il tempo”, per citare le parole dello stesso artista: volumi e costruzioni lignee, tempere su carta e su cartone, che entrano in relazione stretta con gli spazi dell’archivio e della biblioteca e creando rispondenze fra oggetti, documenti, materiali a stampa.

I primi “Testi – immagine”, in una ricerca parallela alla sua pittura e scultura, uniscono le due componenti, poetica e figurativa, in una tematica esistenziale entro il mondo urbano: natura asfaltata delle strade, panorami di muri lungo i quali qualche passante anonimo ha lasciato un segno. Successivamente si sviluppa in modo autonomo la componente letteraria e le pitture, da materiche a oggettuali, cercano una dimensione metafisica ma non simbolica. Fanno quindi parte delle analogie, dai primi anni settanta, i “libri lignei”, come “Transtratologica”, del 1978, in cui alcune pagine sono esse stesse composte da pagine.
Più recenti nella produzione di Conte sono i “paginari”, dove la sequenza delle pagine è composta in un riquadro a parete. Secondo Conte sono oggetti fatti “per una visione quindi simultanea, seppure sfuggente nel dialogo tra le parti e nello sporadico intervenire dei sottili messaggi, tendendo comunque il complesso a un inquieto equilibrio d’attesa”.

“Nel lavoro di Conte – scriveva nel 1992 Gillo Dorfles – [c’è] un’analogia tra l’aspetto esterno libresco e il contenuto delle pagine lignee che consiste in un gioco equilibrato tra i singoli elementi che lo compongono”
Bruno Conte - Testo –immagine C, 1959

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La magnifica ossessione

Emanuele Becheri, Giuseppe Caccavale, Andrea Mastrovito e Michele Spanghero sono i quattro artisti chiamati a misurarsi con la mostra del Mart “La magnifica ossessione”.

A partire dall’8 febbraio 2013 i quattro artisti italiani presenteranno altrettanti lavori ispirati al tema della mostra, nelle sale del secondo piano del Mart di Rovereto. I loro interventi si aggiungono a quelli di Paco Cao, Emilio Isgrò, Paolo Meoni, Christian Fogarolli e Liliana Moro, presentati in occasione dell’apertura della mostra, il 26 ottobre 2012

Emanuele Becheri (Prato, 1973) lavora sull’idea di disegno e di traccia, come processo di contrasto fra luce e oscurità, ma si esprime anche attraverso video e la performance. Al Mart porterà alcune sue opere a parete che verranno allestite nella sala “La Conquista dello spazio”, dedicata all’arte italiana degli anni Cinquanta e Sessanta. I quadri della serie delle Impressioni di Becheri si basano infatti su un unico gesto creatore – erede dei “concetti spaziali” di Lucio Fontana: su una carta adesiva distesa e pressata su una parete, restano impressi segni non premeditati dalla volontà compositrice dell’autore.

Giuseppe Caccavale (Afragola, NA, 1960), formatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, è ora docente di Arti murali presso l’Ensac di Parigi, e non a caso la sua opera al Mart instaurerà uno speciale rapporto con la superficie parietale. Caccavale esporrà nella sala del “Segno inciso” l’opera Osso, una serie di disegni preparatori per affresco, realizzati su carta da spolvero e derivati da tecniche tradizionali. A Caccavale interessa il momento latente del disegno, la “costruzione scheletrica” da cui scaturisce, attraverso il trasferimento sul muro, la composizione finale dell’affresco.

Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978), si diploma presso l’Accademia Carrara di Bergamo nel 2001. Il suo percorso è costituito dalla reinvenzione degli spazi della pittura, sia in forma bidimensionale o più spesso ambientale, dove la carta rappresenta il medium privilegiato. La costante ricerca plastica di Mastrovito sul segno è declinata nella sala “Hollywood sul Tevere” con l’opera site specific Sotto il vestito niente, ma proprio niente: una bianca e sensuale Marilyn è mostrata sul punto di essere trascinata via dall’eccessiva intensità del getto d'aria dei ventilatori sottostanti. E’ un’installazione citazionista e ironica, chiaramente ispirata alla celebre scena del film Quando la moglie va in vacanza di Billy Wilder.

Michele Spanghero (Gorizia, 1979), conduce una ricerca che spazia liberamente tra percezione acustica e percezione visiva. Per il Mart, Spanghero presenta un progetto sonoro che mira a far “risuonare” le sculture della prima sala della mostra, la “Gipsoteca Malfatti”, ricavando dall’interno dei gessi dello scultore ottocentesco Andrea Malfatti un suono, che verrà diffuso nell’ambiente circostante. Il lavoro di Spanghero allude a quella coralità che la disposizione delle statue ottocentesche sembra suggerire ai nostri occhi.

Immagine: Rudolf Steiner, Disegno alla lavagna con il motivo archetipico del secondo Goetheanum, 01.01.1924 © Rudolf Steiner Archiv, Dornach

Il Mart ringrazia
Provincia autonoma di Trento
Comune di Trento
Comune di Rovereto

In partnership con
UniCredit
Vini de Tarczal

Sponsor della mostra
WALA Italia Srl

Partner tecnici
Cartiere del Garda
Trentino Sviluppo Spa – Divisione Turismo e Promozione

Per le attività didattiche
Casse Rurali Trentine

Responsabile Comunicazione
Flavia Fossa Margutti f.fossamargutti@mart.trento.it

Ufficio stampa
T 0464454127/124 press@mart.trento.it
Luca Melchionna
Clementina Rizzi
Carlotta Fanti

Conferenza Stampa Venerdì 8 febbraio ore 12.00
Inaugurazione Venerdì 8 febbraio ore 18.00

MartRovereto
Corso Bettini, 43 38068 Rovereto (TN)
Orari
mar-dom 10.00-18.00
ven 10.00-21.00
Tariffe
Intero 11 Euro
Ridotto 7 Euro
Gratuito fino ai 14 anni

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dal 3/12/2015 al 2/4/2016

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