Castello Pasquini
Castiglioncello (LI)
piazza della Vittoria
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Silvestro Lega
dal 18/7/2003 al 19/10/2003
0586 724287 FAX 0586 724286

Segnalato da

Cristina Pariset




 
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18/7/2003

Silvestro Lega

Castello Pasquini, Castiglioncello (LI)

L'esposizione presenta oltre sessanta opere di Lega posteriori al 1870, completando, di fatto, l?analisi della vicenda artistica di uno dei maggiori protagonisti della pittura italiana dell?Ottocento.


comunicato stampa

Sotto l?Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio della Regione Toscana, 19 luglio 2003, si inaugurerà, nelle sale del Castello Pasquini di Castiglioncello, la mostra 'SILVESTRO LEGA, da Bellariva al Gabbro'.

L?iniziativa, che il Comune di Rosignano Marittimo promuoverà attraverso il Centro per l?Arte 'Diego Martelli'- Archivi dell?800 e del ?900, con la consueta collaborazione della Galleria d?arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze, si protrarrà sino al 19 ottobre 2003.

Curata da Francesca Dini, l?esposizione presenta oltre sessanta opere di Lega posteriori al 1870, completando, di fatto, l?analisi della vicenda artistica di uno dei maggiori protagonisti della pittura italiana dell?Ottocento.

In particolare, un nucleo consistente di dipinti di rara bellezza, che non vengono esposti da circa cinquanta anni, tra i quali alcuni già appartenuti ad una prestigiosa raccolta privata, distintasi per una singolare sensibilità verso gli aspetti formalmente più avanzati della ricerca macchiaiola, renderà possibile studiare, attraverso i consueti approfondimenti critici che compariranno in catalogo, le ultime ricerche del pittore

Lega fu, come noto, una delle maggiori personalità della compagine macchiaiola. Schivo ed introverso, più o meno coetaneo di Giovanni Fattori, ebbe anch?egli modo di attraversare le vicende artistiche del secolo, rimanendo sostanzialmente fedele alle ragioni più intime della propria anima ed approdando al nuovo nell?arte, seguendo il filo di una intima e sofferta inquietudine.

Il rapporto di Silvestro Lega con il territorio di Rosignano Marittimo non appartiene propriamente alle esperienze che i suoi compagni macchiaioli si trovarono a vivere nella Villa Martelli di Castiglioncello negli anni Sessanta dell?Ottocento. Esso ha invece a che vedere con il cammino artisticamente fecondo quanto solitario del maturo pittore romagnolo che in un momento avanzato del suo percorso si trovò a vivere e a lavorare nella campagna del Gabbro, nell?entroterra di Castiglioncello.

Un documentario sui Macchiaioli, che verrà realizzato in occasione della mostra, arricchirà il materiale documentario raccolto presso il Centro per l?arte Diego Martelli. Il documentario ripercorrerà la vicenda di questo straordinario gruppo di artisti, attraverso la ricostruzione dei luoghi e tableaux vivants ispirati ai dipinti più significativi.

La mostra si articola in quattro sezioni.

SEZIONE PRIMA: Dopo Piagentina

Introduttiva al tema vero e proprio della mostra, questa sezione si apre con il noto 'Paesaggio romagnolo', eseguito da Lega all?indomani della dolorosa fuga da Piagentina. Nel giungo del 1870 un grave evento luttuoso sconquassa la vita emozionale dell?artista e fa calare come un sipario sulla straordinaria vicenda di Silvestro nella campagna fiorentina. Il pittore, inadatto per la schietta e forte personalità a indulgere in un 'cliché di Piagentina' (come invece farà il Borrani), non troverà di meglio che riparare nella natia Modigliana.
Lega trova la forza di girar pagina. Vi è costretto, oltre che dai dolorosi fatti biografici, dagli stimoli che gli pervengono dai mutamenti culturali in corso, come il decadere delle certezze positiviste del decennio precedente e il dilagare dei principi del Naturalismo francese, cui le nuove generazioni di artisti si rivelano subito sensibili. In opere come Paesaggio romagnolo, il taglio verticale si sostituisce a quello orizzontale tipico di Piagentina e la tersa luminosità nonché le fini velature di colore neoquattrocentesche lasciano il posto a toni più caldi, 'giorgioneschi', a nuovi impasti di colore adatti ad esprimere una più vasta gamma di sentimenti, consentendo una presa della realtà più diretta e immediata, oramai svincolata dagli amati parametri neo-rinascimentali.
Circa dieci capolavori documentano un decennio di attività improntato alla ricerca di nuove soluzioni stilistiche.

SEZIONE SECONDA: Il periodo di Bellariva

La ripresa dei rapporti del Lega con Isolina Cecchini, sua antica allieva, apre una nuova fase creativa, improntata ad un naturalismo più di plein-air. La sua proverbiale solitudine è interrotta poi, a partire dal 1881, dall?amicizia e dalla consuetudine con i Tommasi, famiglia di pittori livornesi che abita la 'Casaccia' presso Bellariva.
La sezione ruota attorno ad uno dei maggiori capolavori dell?intera attività di Lega, Una madre, realizzato nel 1884 e raffigurante la cognata e il nipotino Antonio. Si delinea, in questi anni, lo stile dell?ultima maniera del Lega, quella che Mario Tinti qualificherà come 'concitata' in opposizione alla maniera 'pacata' di Piagentina.
La sezione comprende molte delle opere rappresentative del periodo trascorso con la famiglia Tommasi a Bellariva, tra il 1883 e il 1885, tra le quali lo straordinario Il pittore Tommasi che dipinge in giardino.

SEZIONE TERZA: La famiglia Bandini

Una crescente libertà di esecuzione è il carattere che distingue tutta la produzione degli anni del Gabbro, località nella quale Silvestro si stabilisce nel 1886, godendo dell?affettuosa ospitalità della famiglia Bandini, nella fattoria di Poggio Piano. Lega è attratto in particolare dalla femminilità esuberante e naturale delle popolane del luogo, le 'gabbrigiane'. Le morbide colline del Gabbro, la severa dolcezza dei volti delle protagoniste femminili di quel mondo rurale si intervallano alle immagini - quelle sì di 'serena gaiezza' - ispirate alla vita domestica delle donne di casa Bandini.
La sezione ruota attorno a due capolavori non più visti da tempo, Alla villa di Poggiopiano e La signora Clementina Fiorini Bandini e le figlie a Poggio Piano.

SEZIONE QUARTA: Luoghi e volti del Gabbro

La sezione è dominata dalla severa dolcezza dei volti delle contadine del luogo, le gabbrigiane, che Lega ha reso protagoniste della sua ultima produzione artistica; emozionanti sono gli scorci della campagna che ospitò il maestro romagnolo negli ultimi anni dell?esistenza.

Inaugurazione: 19 luglio 2003 ore 18.00

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