Mostra di fine corso degli allievi del Corso Superiore di Arte Visiva di quest'anno e del visiting professor Richard Nonas 'Mappa Mundi'. Il Workshop, dal titolo Our Place in Darkness / arte che risuona lentamente, ha messo a fuoco problematiche legate allo spazio. Le opere degli allievi presentate nell'ex-chiesa di San Francesco nascono da un lavoro di gruppo molto intenso. La personale di Richard Nonas, Mappa Mundi, si svolgera' presso la Fondazione Antonio Ratti.
Direttore: Annie Ratti
Curatori: Giacinto Di Pietrantonio, Angela Vettese
Coordinamento: Anna Daneri
VISITING PROFESSOR: RICHARD NONAS
3 - 24 LUGLIO 2003
Mostra di fine corso e Mappa Mundi, mostra di Richard Nonas
Il Corso Superiore di Arte Visiva è giunto al termine della sua nona edizione, conservando la formula che affianca un Visiting Professor di rinomanza internazionale a venticinque giovani provenienti da ogni parte del mondo. Questo metodo ha permesso al corso di diventare il più prestigioso appuntamento italiano nell'ambito dei corsi di perfezionamento per giovani artisti. Tra gli allievi delle passate edizioni che hanno raggiunto una visibilità internazionale si possono annoverare Giuseppe Gabellone, Paola Pivi, Diego Perrone, Salla Tikka, Mircea Cantor, Nicholas Floch. I precedenti Visiting Professors sono stati Joseph Kosuth, John Armleder, Allan Kaprow, Haim Steinbach, Hamish Fulton, Ilya Kabakov, Marina Abramovic, Giulio Paolini.
Richard Nonas, Visiting Professor di quest'anno, è nato nel 1936 a New York, dove vive e lavora. Dagli anni settanta realizza sculture e installazioni ambientali di tipo minimale. Insieme ad artisti come Gordon Matta Clark e Laurie Anderson ha fatto parte del gruppo Anarchitecture, che ha indagato le strutture dell'abitare sia in senso fisico che in senso politico e metaforico.
Antropologo di formazione, Nonas ha trascorso lunghi periodi della sua vita tra gli esquimesi del Canada, nei deserti del Messico e in contesti lontani dalla civiltà occidentale. Proprio da queste esperienze ha preso corpo la sua attività di scultore ambientale. I suoi sculptural places nascono dalla risonanza tra le opere e il luogo in cui esse si inseriscono. Recuperando archetipi formali comuni, semplificati fino a proporsi come forme primigenie del pensiero, Nonas ha lavorato soprattutto con materiali provenienti dalla natura come legno, pietra e metallo. L'artista è rimasto nel tempo fedele a se stesso anche a costo di un distacco consapevole dal sistema dell'arte. Le sue opere sono comunque presenti nelle collezioni dei maggiori musei del mondo, dal Museum of Contemporary Art di Los Angeles, al PS1 e il Whitney Museum di New York, al Walker Art Center di Minneapolis e il MAMCO di Ginevra. Ha partecipato alla Documenta di Kassel del 1977 e nel 2003 ha concepito un intervento per la Biennale di Valencia, in corso fino a settembre.
Il pubblico italiano lo ha conosciuto grazie alla presenza di sue opere nella più prestigiosa collezione privata del paese, quella raccolta a Biumo dal conte Giuseppe Panza. La sua presenza alla Fondazione Antonio Ratti, articolata in un workshop e in una mostra personale, è il suo primo ritorno nel nostro paese dopo circa trent'anni di assenza.
Il Workshop, dal titolo Our Place in Darkness / arte che risuona, lentamente, ha messo a fuoco le problematiche legate allo spazio.'Gli studenti - afferma Nonas - devono lavorare sui luoghi esistenti. Il nostro primo compito sarà il trovarli; il secondo il decidere come usarli. Ma il compito principale sarà di cercare in qualche modo di far coincidere questi due momenti'.
Le opere presentate nella Mostra di fine corso nell'ex-chiesa di San Francesco testimoniano questo tentativo, nato da un lavoro di gruppo molto intenso. I giovani artisti si sono trovati immersi in un processo di dinamiche interpersonali e di relazioni tra poetiche differenti, più che seguendo un tema specifico suggerito dal Visiting Professor. Ne sono emerse opere dagli aspetti svariati. Alcune si mimetizzano con l'ambiente, come un sistema di microspie che monitorizza la sede espositiva o un gruppo di alberi che accoglie il visitatore all'esterno. Altre si pongono come maggiormente assertive: un corridoio di gelatina commestibile, un tavolo da cui emergono teste umane come fossero sfere o birilli, un altro tavolo coperto di Nutella, e ancora sculture oggettuali nate ricomponendo trouvailles, fotografie, proiezioni. Come testimonianza e ringraziamento per la sua intensa partecipazione al workshop, i giovani artisti hanno chiesto a Richard Nonas di lasciare anch'egli un suo segno all'interno della 'loro' collettiva.
In tal modo la mostra di fine corso si collega alla personale di Richard Nonas, Mappa Mundi, presso la Fondazione Antonio Ratti. Il progetto espositivo parte dalla ricerca sul territorio di elementi che lo caratterizzano. In un deposito di pietre utilizzate per l'arredo urbano, Nonas ha trovato dei cordoli di pietra già utilizzati per definire la pavimentazione cittadina, che ha trasportato in Fondazione e disposto sul raffinato pavimento dando loro una forma primaria; la stessa forma viene richiamata da un intervento sul prato esterno della Fondazione, in relazione al lungo lago e alla sede stradale. Tornano dunque in questo suo intervento i due aspetti che ne hanno sempre connotato il lavoro: da una parte l'attenzione al contesto e ai suoi presupposti antropologici, al modo e al luogo in cui la gente vive la propria quotidianità ; dall'altra parte un'estetica minimale, che fa della semplicità formale il suo massimo strumento comunicativo.
Anche quest'anno è prevista la pubblicazione di un catalogo Charta della serie Quaderni del Corso Superiore di Arte Visiva, che arricchirà la collana del suo nono volume.
Mostra di Fine Corso
INAUGURAZIONE: giovedì 24 luglio, ore 18
DATE: 25 luglio - 7 settembre 2003
LUOGO: San Francesco, Largo Spallino 1, Como
ORARI: martedì - domenica 16.00-19.30 - ingresso libero
Mostra di Richard Nonas
TITOLO Mappa Mundi
INAUGURAZIONE: giovedì 24 luglio, ore 19.30
DATE: 25 luglio - 7 settembre 2003
LUOGO: Fondazione Antonio Ratti, Lungo Lario Trento 9, Como
ORARI: martedì - domenica 16.00-19.30 - ingresso libero
Ufficio Stampa:
Armanda Mainetti, Fondazione Antonio Ratti, tel. 031-233111 fax 031/233249