Visioni tra astrazione e figurazione. Le linee multicolori di Ian Davenport, le resine epossidiche di Peter Zimmermann, i pannelli scultorei di Mika Tajima, i dipinti di Arnold Dall'O, le pitture sospese di Alessia Armeni.
Il titolo della nuova mostra collettiva presentata da Effearte, Volubilis, riprende il nome di una antica citta' romana in Marocco, dedicata alla divinita' di Venere Volubilis. Il nome stesso della citta' di Volubilis, tuttavia contrasta con il senso di stabilita' e di geometria presente nell’architettura classica, per associarsi invece alle caratteristiche della passione e della mutevolezza tipiche della dea Venere.
E proprio il concetto di “volubile” e' il fulcro attorno a cui si sviluppa la collettiva attraverso visioni tra l’astrazione e la figurazione da parte di artisti di generazioni e background diversi: dalle linee multicolori di Ian Davenport, alle resine epossidiche di Peter Zimmermann, dai pannelli scultorei di Mika Tajima, ai dipinti di Arnold Dall’O, fino alle pitture sospese di Alessia Armeni.
Lo stesso percorso della mostra si sviluppera' in maniera mutevole e sorprendente, come un “pensiero interrogante”, che osserva il mondo percepito anziche' definirlo, dove gli elementi si fanno e si disfano tra geometrie e flussi di colore in una specie di slittamento percettivo.
Press Effearte
Cecilia Collini
3496444004
cecilia.collini@gmail.com
Opening 21 febbraio ore 18
Galleria Effearte
via Ausonio, 1 A (via E. De Amicis, 47), Milano
Orari: lunedì/venerdì 11-19
sabato su appuntamento
Ingresso libero