Incontro con l'artista israeliano e presentazione della video installazione "Evaders"
Secondo appuntamento con "Il senso di se" tra arte e neuroscienze: un programma di incontri per scoprire il cervello umano a cura di Ludovica Lumer. Incontro con l'artista israeliano e presentazione della video installazione "Evaders". Chi siamo e cosa contribuisce a fare di noi cio' che siamo? Comprendere come il senso di identita' emerga, evolva e si esprima nel corso delle nostre vite e' essenziale per cercare di capire che tipo di esseri viventi siamo. Il "senso di se" - iniziato il 1 febbraio con la conferenza di Gustavo Pietropolli Charmet - si articola in 6 incontri sul tema dell'Identita' e 6 laboratori didattici destinati agli studenti di vario ordine e grado, a cura di Ludovica Lumer e Marta dell'Angelo. L'artista israeliano Ori Gersht che incontra il pubblico in occasione della presentazione dell'opera "Evaders", realizzata per la prima volta nel 2009. Si tratta di una video installazione che racconta la sfortunata fuga del filosofo ebreo tedesco Walter Benjamin dalla Francia occupata dai nazisti lungo la Lister Route nel 1940: tentando di passare clandestinamente il confine tra Francia e Spagna il filosofo fu arrestato a Port Boue e poi trovato morto nella sua stanza. La Lister Route - oltre ad avere alle spalle una lunga storia legata ai contrabbandi - e' diventata un drammatico simbolo della Seconda Guerra Mondiale come luogo di transizione e viaggio verso la liberta': Ori Gersht vi ambienta la sua video installazione rendendo la strada un "non luogo" che puo' essere percepito come "senza tempo". L'artista infatti grazie all'uso della fotografia in stop-motion e del film al rallentatore nelle sue opere cattura l'attimo, lo ferma nel tempo e nello spazio per renderlo percettibile in modo chiaro: rende visibile la fragilita' e la caducita' dell'esistenza umana. L'installazione sara' visibile fino al 23 giugno 2013.