Per dieci minuti, nel cuore del centro urbano, il mondo si ferma un attimo per ascoltare il silenzio di quattro diversi tratti artistici creati da mani differenti: Paolo Battistutta, Franco Cattapan, Luigia Cuttin e Daniela Veronese.
Una vita dinamica quella attuale, intrisa di media e cultura, ricolma di faccende da sbrigare, appuntamenti e problemi da risolvere: con ‘dieci minuti di silenzio’ si può leggere parte di un buon libro, riflettere e risolvere un grande pensiero, godere di un’opera d’arte, comprendere, chiarirsi.
Per dieci minuti, nel cuore del centro urbano, il mondo si ferma un attimo per ascoltare il silenzio di quattro diversi tratti artistici creati da mani differenti. In silenzio, abbagliati da luci ad occhi di bue, accompagnati da musica jazz, il mondo si siede e sta a guardare ed ascoltare, lontano dalla routine e dalla mescolanza disordinata. volti da ricercare e scovare in stralci di colori intensi e grandiosi per Paolo Battistutta, corpi che si estrapolano da narrazioni pittoriche per Franco Cattapan, bimbi inseriti in una dimensione astrusa e trasognata e per questo incantevole per Luigia Cuttin e nudi eleganti e mai volgari in Daniela Veronese.
Paolo Battistutta non parte da un’idea definita e definitiva poiché si avvicina all’arte per libero sfogo personale ed ogni figura emerge dalle combinazioni cromatiche naturali espresse con spontaneità straordinaria. Il colore assume un ruolo fondamentale poiché dal calibrare i toni viene fuori l’immagine: tutto parte dall’istinto primordiale che avvicina l’artista alla tela poi, lentamente, si affianca il colore e da lì emerge l’oggetto figurativo. Franco Cattapan si destreggia in una figurazione complessa ed articolata in cui i personaggi vengono fuori da una narrazione pittorica in cui rintracciare i tratti di ciò che l’artista intende dire. Luigia Cuttin approfondisce una ricerca diversa e leggiadra in cui i bimbi sono i protagonisti di un mondo fantastico dove giocano, osservano, vivono. Una ricerca speciale e particolareggiata dei soggetti che parte dalla sfera privata e professionale e che si evolve in una dimensione genuina che è il mondo che rappresenta. Daniela Veronese esprime con semplicità ed eleganza corpi nudi di donne mai volgari o rozzi, sempre definiti e concreti e per questo raffinatissimi. La sensualità nascosta della donna emerge nel tratteggio lineare ed esile che si inserisce in un campo abbozzato dalla pennellata meno decisa ed informale.
Inaugurazione 4 marzo ore 18
Centro Culturale Zerouno
via Indipendenza, 27 - Barletta
orario: lun-ven 17-20.30, dom chiuso
Ingresso libero