Es-senza. Nei cicli di sculture esposte l'artista delinea una sua peculiare "antropologia in progress": alla rappresentazione degli uomini come figure buffe, incerte e brancolanti, fa seguito l'evocazione di Anime tenui.
A cura di Roberto Borghi
Tutte le opere di Lorenza Morandotti sono realizzate in argilla: ovvero nella materia con la quale, secondo i libri sacri, è stato plasmato l’uomo, una sostanza dall’ampia portata metaforica che l’artista milanese rilegge in una chiave spirituale ma allo stesso tempo aconfessionale. La sua ricerca espressiva è anzitutto una riflessione continua volta ad animare la terra, a trasformarla elevandola, è un tentativo di «andare oltre alla materia grazie alla materia».
Il legame con il carattere fisico e chimico degli elementi si intreccia con le parti più profonde del pensiero rendendolo visibile e tangibile. Nella realizzazione delle sue opere l’artista segue di persona tutti i cicli di lavorazione della materia prima (che spesso attinge direttamente dalla natura), dal progetto al lavoro finito.
Nei cicli di sculture esposte presso la galleria Francesco Zanuso, Lorenza Morandotti delinea una sua peculiare «antropologia in progress»: alla rappresentazione degli uomini come figure buffe, incerte e brancolanti (gli Annaspatori, previsti però anche nella variante più avanzata e positiva dei Cercatori), fa seguito l’evocazione di Anime tenui, soffuse ma risolutamente protese verso l’alto. Da questo momento in poi, l’antropologia cede il passo alla cosmologia, anch’essa «in progress», cioè modulata secondo due opzioni graduali di approssimazione all’infinito: nascono così i Cosmi chiusi, cioè delimitati da una cornice, e i Cosmi aperti, nei quali invece la gamma degli astri è potenzialmente illimitata, ma simultaneamente tesa all’essenziale.
«Vivendo mi sono accorta che spesso nel non detto, nel non capito, nell’invisibile risiedono verità che sono i fili conduttori delle nostre scelte. È come se in ciò che non c’è abitasse qualcosa di essenziale che nel nostro limite di essere umani fatichiamo ad accettare, condannandoci a annaspare e cercare soluzioni solo in ciò che è concreto. Il titolo della mostra ES-SENZA esprime due concetti, l’Es e l’assenza, solo apparentemente opposti, unendoli in una parola ricca, che conduce all’essenza».
Lorenza Morandotti vive e lavora a Milano. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, esordisce presto con una serie di incisioni e fotografie. Per anni insegna discipline artistiche nelle scuole e conduce laboratori per persone con diversi disagi. Dopo una lunga pausa, riprende la ricerca artistica a tempo pieno. Attualmente realizza opere in argilla nel suo studio di Milano e propone percorsi di accompagnamento alla scoperta della creatività con l’argilla.
Ha partecipato a numerose collettive e nel 2011 ha tenuto la personale intitolata Anime della terra - Spirito e materia presso l’Antico Oratorio della Passione attiguo alla Basilica di Sant’Ambrogio a Milano. Nel 2012 ha pubblicato presso le edizioni Esseblu di Milano il libro Anime in viaggio. 55 sculture in argilla trovano dimora.
Inaugurazione: Mercoledì 13 marzo 2013 alle ore 18.00
Galleria Francesco Zanuso
corso di Porta Vigentina, 26, Milano
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Ingresso libero