40 opere di natura varia, tra acquarelli, oli su tela, disegni, incisioni. I lavori indagano l'animo e la sofferenza con rara dolcezza, struggente serenita' e, allo stesso tempo, con tenacia feroce e determinazione.
A cura di Francesca Merz e di Angelo Ciotti
Si inaugura giovedì 14 marzo, alle ore 18, presso la Tribuna Dantesca della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (piazza dei Cavalleggeri, 1) la prima mostra retrospettiva dedicata all’artista torinese Valeria Ciotti, scomparsa a metà degli anni ’90. A cura di Francesca Merz e di Angelo Ciotti, espone fino al 6 aprile, 40 opere di natura varia, tra acquarelli, oli su tela, disegni, incisioni; indagano l’animo e la sofferenza con rara dolcezza, struggente serenità e, allo stesso tempo, con tenacia feroce e determinazione.
Artista completa, capace di indagare ogni tecnica e tipologia espressiva, dal disegno, alla pittura, alla scultura e all’incisione, Valeria Ciotti si è imposta all’attenzione del pubblico per i grandi nudi femminili di prorompente sensualità, tanto vitali da traboccare dalla superficie pittorica, fino alle esplosioni espressive astratte: una tale varietà e capacità espressiva da riuscire spesso a riportare alla mente grandissimi come Matisse o Kandinsky, lontani ma ravvicinati nella percezione e produzione di questa poliedrica indagatrice dell’arte e dell’anima (ingresso libero, per info 055 24919201).
Dice la curatrice, Francesca Merz: “L’opera di Valeria Ciotti mostra una genialità emotiva espressa con un candore psicologico che denota straordinaria padronanza tecnica, di tutte le tecniche espressive possibili. Non c’è niente di macchinoso, artefatto, costruito, nella visione di Valeria Ciotti. Esperienza e conoscenza artistica formatasi sulla scultura, la Ciotti è stata in grado di raccontare il suo universo interiore senza la ricerca o la volontà di stupire, ed è proprio quando non si vuole stupire che si stupisce, che le corde del cuore e dell’istinto si muovono e vengono toccate con forza. Come negli accostamenti di colori forti, intensi, quasi dissonanti negli oli, la levigata pacatezza coloristica negli acquerelli, o il tormentato ma equilibrato profilo nelle sculture. Un universo variegato di forme e colori quello creato dalla straordinaria personalità di quest’artista, che si dedica a lungo anche alla pittura informale; un’indagine sottile, quasi dimessa, lontana dai riflettori, un riservato aprirsi al mondo. I rossi, i verdi, i gialli e gli azzurri interagiscono con i chiari abbaglianti di ampio respiro e con i neri incisivi che lacerano e feriscono il supporto pittorico. Vedrete un mondo fatto di soffici chiaroscuri così come di colori forti, accecanti, primari, tonalità soffuse, macchie, intrecci”.
Nata a Torino nel 1931, Valeria Ciotti frequenta il Liceo artistico della città e successivamente il corso di Scultura di Umberto Baglioni all’Accademia Albertina di Belle Arti che termina nel 1952. Dopo il forzato abbandono di questa disciplina a cui il maestro la voleva far proseguire in Accademia e un decennio dedicato al disegno d’antiquariato e all’insegnamento nelle scuole medie, nel 1965 riprende l’attività artistica prima autonomamente poi frequentando il corso di Enrico Paulucci. Durante la mai interrotta attività pittorica a olio si dedica intensamente anche all’acquarello e all’incisione, quest’ultima sotto la guida dell’amico Mario Calandri. Organizza numerose mostre personali e partecipa a collettive in ambito nazionale e internazionale. Muore a Torino nel 1995 e viene tumulata a Morciano di Romagna dove aveva origine la famiglia, quella Romagna nella quale ogni anno ininterrottamente trascorreva le vacanze, su quelle spiaggia e quel mare da cui traeva ispirazione per le sue opere piene di sole, di acque e di vivaci colori. Valeria è stata ricordata con numerose esposizioni delle sue opere tra le quali spicca l’ampia retrospettiva Anima Mundi del 2006 – 2007 presso la Società Promotrice delle Belle arti in Torino. Una estesa monografia e annesso catalogo ne documentano l’attività, nonché il sito www.valeriaciotti.it
Inaugurazione 14 marzo ore 18
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
piazza Cavalleggeri, 1
orario: dal lunedì al giovedì 9.00-13.00/15.00-19.00 e venerdì 15.00-19.00
Ingresso libero