Nuova anticipazione di Photofestival 2013 (dal 21 febbraio in numerose sedi milanesi). L'astrattismo di Carnaroli, i dittici di Mengacci e i luoghi della memoria di Cazzani sono i temi-chiave delle 3 mostre fotografiche di Palazzo Castiglioni.
Davide Mengacci
Cani e umani
A cura di Roberto Mutti
Davide Mengacci è un autore capace di un segno deciso ma anche caratterizzato da un'ironia lieve, quella che gli permette di osservare la vita con compiaciuto distacco. Così è successo anche per Cani e Umani, una ricerca nata come sempre dalla leggerezza ma poi diventata, per chi sa osservarla con attenzione, una vera e propria indagine fra le cui pieghe si nascondono interessanti notazioni psicologiche. In questa serie di dittici i comportamenti degli esseri umani e quelli degli animali tendono ad assomigliarsi: gli uni e gli altri possono dormire ugualmente spossati, osservare l'orizzonte con identica serietà, confrontarsi in discussioni altrettanto vivaci. Il tutto in un'atmosfera che il tocco lieve del fotografo rende piacevolmente ironica.
-----
Marco Carnaroli
Dettagli
A cura di Roberto Mutti
Marco Carnaroli, dopo aver fotografato nei contesti più tradizionali, ha spostato la sua attenzione dal generale al particolare concentrandosi su piccole porzioni di superfici su cui ha con attenzione indagato. Da qui è nato Dettagli, un lavoro la cui originalità consiste nella ricerca di un astrattismo contemporaneamente contraddetto dalla riconoscibilità di alcuni particolari. Le grandi immagini colpiscono inizialmente soprattutto per gli accesi cromatismi che caratterizzano superfici attraversate da segni e tagli decisi. Solo in un secondo momento si potranno riconoscere particolari che appartengono sì ad automobili ma che, isolati dal loro contesto, acquistano un particolarissimo fascino con cui è bello confrontarsi.
-----
Matteo Cazzani
Free Style
A cura di Giovanna Fiorenza
Matteo Cazzani (1965-2000) ha studiato fotografia in California all'U.C.S.B. di Santa Barbara. Questa sua mostra è un omaggio alla libertà con cui l'autore si metteva dietro la macchina fotografica, al suo eclettismo nel passare dai soggetti comici a quelli tragici o lirici. Il corpus fotografico è una memoria dei luoghi che prima di essere rappresentazioni sono innanzitutto paesaggi interiori. Come ricorda Francesca Alfano Miglietti "l'emozione per Matteo viene comunicata dalla restituzione di uno sguardo perché fotografa i luoghi come fossero sentimenti, una sorta di dichiarazione d'amore per l'uomo in tutto il suo divenire".
-----
http://www.aifotoweb.it
Immagine: (c) Davide Mengacci
Inaugurazione e conferenza stampa: Palazzo Bovara - Milano, C.so Venezia 51 Martedi 19 marzo ore 11
Unione Confcommercio (Palazzo Castiglioni)
corso Venezia, 47/49 - Milano
Orario: lun-ven 8.30-18
Ingresso libero