Sala Elvetica dell'Istituto Svizzero di Roma
Roma
via Liguria, 20
06 420421 FAX
WEB
Syncope
dal 23/3/2013 al 23/3/2013
16.30-24

Segnalato da

Chiara Costa




 
calendario eventi  :: 




23/3/2013

Syncope

Sala Elvetica dell'Istituto Svizzero di Roma, Roma

Un programma musicale in cinque appuntamenti per ripensare la realta' e i processi cognitivi con cui la decifriamo e la rappresentiamo. Sfidando i modelli tradizionali della produzione e della fruizione musicale, Syncope pone l'accento sulle esperienze artistiche contemporanee che rompono il cerchio dell'armonia e della tradizione. Primo dei cinque appuntamenti e' 'Tam Tuumb! Cento anni di Arte dei Rumori'.


comunicato stampa

L’ISR presenta Syncope, un programma musicale in cinque appuntamenti per ripensare la realtà e i processi cognitivi con cui la decifriamo e la rappresentiamo. Sfidando i modelli tradizionali della produzione e della fruizione musicale, Syncope pone l’accento sulle esperienze artistiche contemporanee che rompono il cerchio dell’armonia e della tradizione.

Syncope nasce dall’idea di occupare uno spazio preciso, quello della “sospensione”. Se in musica la sincope è una denominazione attribuita a un ritmo particolare prodotto dallo spostamento dell’accento ritmico della battuta, nella letteratura è una figura retorica che dà luogo a forme poetiche, mentre in medicina è un’improvvisa perdita di coscienza con perdita della postura: una molteplicità di significanti che celano in realtà punti di contatto. Attraverso un processo osmotico, in cui linguaggi colti si mescolano ai cosiddetti linguaggi incolti, quelli formali a quelli informali, ci si sposterà nel corso del programma in un ambito comune, con l’idea di sperimentare una nuova socialità capace di far incontrare esigenze culturali eterogenei e pubblici diversi. L’intento non è far convergere le diversità su un piano generico e generalizzato ma di preservare le differenze, di accentuarle e di metterle semmai in questione attraverso delle forzature che tengano conto dell’impulso alla dismisura che conserva in sé l’arte. In questo modo Syncope metterà in crisi i generi e i codici linguistici, forzando luoghi, tempi e dinamiche della produzione, dell’esecuzione e dell’ascolto.

Programma

TAM TUUMB! Cento anni di Arte dei Rumori
a cura di Valerio Mattioli e Francesco de Figueiredo
Domenica 24 marzo 2013, Istituto Svizzero di Roma, Sala Elvetica, ore 16.30 – 24.00
Live e performance di: Antoine Chessex, Aaron Dilloway, Andy Guhl, Cut Hands, Dave Phillips, Skullflower, Teho Teardo. Sonorizzazioni a cura di: Die Schachtel.
Media Partners: RAI Radio 3, Blow Up, ZERO, Vice, NERO

Noir
Concezione Ensemble Vide, a cura di Denis Schuler
Venerdì 12 aprile 2013, Istituto Svizzero di Roma, Sala Elvetica, ore 21.00 – 24.00
Ensemble Vide: Anna d’Errico (piano), Céline Hänni (voce), Denis Schuler (diffusione), Anna Spina (viola)

Extension
a cura di Denis Schuler
Sabato 4 maggio, Istituto Svizzero di Roma, Villa Maraini, ore 14.30
Musicisti: Cristiano Serino (violino I), Mervit Nesnas (violino II), Riccardo Savinelli (viola), Alfredo Mola (violoncello)

Missing Objects
a cura di Denis Schuler e di Ensemble Vide
Sabato 8 giugno, Roma
Ensemble Vide: Adaline Anobile (performance), Sària Convertino (fisarmonica), Rudy Decelière (installazione sonore), Noémie Etienne (consulenza, storica dell’arte), Lucia Piccioni (conferenza, storica dell’arte)
Con la collaborazione tecnica di AMEG

La Piazza
a cura di Denis Schuler
giugno, Roma
Musicisti e gruppi romani

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Syncope #1
TAM TUUMB!

TAM TUUMB! Cento anni di Arte dei Rumori
a cura di Valerio Mattioli e Francesco de Figueiredo

Live e performance di: Aaron Dilloway, Andy Guhl, Antoine Chessex, Cut Hands, Dave Phillips, Skullflower, Teho Teardo.
Sonorizzazioni a cura di: Die Schachtel.

«La vita antica fu tutta silenzio. Nel diciannovesimo secolo, con l’invenzione delle macchine, nacque il Rumore. Oggi, il Rumore trionfa e domina sovrano sulla sensibilità degli uomini» (Luigi Russolo, “L’Arte dei rumori”, 1913).

Nell’ambito di Syncope, un programma musicale in cinque appuntamenti dedicato alle esperienze artistiche contemporanee che rompono il cerchio dell’armonia e della tradizione, l’Istituto Svizzero di Roma presenta domenica 24 marzo il progetto TAM TUUMB!, una serie di live set e performance in occasione del centenario dalla pubblicazione de “L’arte dei rumori” di Luigi Russolo.

Nel 1913 il futurista Luigi Russolo pubblicava il manifesto “L’arte dei rumori”. Per Russolo era tempo di «rompere il cerchio ristretto dei suoni puri e conquistare la varietà infinita dei suoni-rumori» il cui potere, secondo il compositore, era «di richiamarci immediatamente alla vita stessa». Fu un’intuizione che anticipò molti sviluppi della musica del Novecento e che aprirà la strada a un’infinità di movimenti e correnti, dalla musique concrète alla musica industriale, fino ad arrivare alle contemporanee forme di noise music.

In particolare dall’inizio degli anni 2000 in poi, i circuiti più eretici delle musiche underground hanno visto un autentico rinascimento noise, il cui impatto resta senza precedenti negli equilibri delle nuove sonorità extracolte, siano esse di matrice elettronica, rock, o genericamente sperimentale. E il nome di Russolo è proprio lì, riverito e omaggiato da una generazione di musicisti che l’Arte dei Rumori l’ha portata alle estreme conseguenze: rileggendola, reinventandola, perché no tradendola. A cent’anni dalla pubblicazione di uno dei manifesti più influenti della storia della musica, TAM TUUMB! è l’occasione per fare il punto su un fenomeno vivace e dalle ricadute imprevedibili sulle vicende musicali del nuovo millennio, e insieme omaggiare uno dei più rivoluzionari, visionari e lungimiranti padrini dell'avanguardia italiana, tanto rispettato all’estero, quanto curiosamente ancora poco riconosciuto in patria.

L’idea è quella di recuperare i punti elencati da Russolo stesso nel suo manifesto del 1913, e vedere come i musicisti di ultima e penultima generazione hanno saputo reinterpretarli, giungendo a soluzioni spiazzanti ed esiti che esulano dal semplice rumorismo, per riprendere lo spirito autentico che già fu del futurista italiano: quello cioè di «arricchire gli uomini di una nuova voluttà insospettata». Secondo Russolo, «l’arte dei rumori non deve limitarsi a una riproduzione imitativa. Essa attingerà la sua maggiore facoltà di emozione nel godimento acustico in se stesso, che l’ispirazione dell’artista saprò trarre dai rumori combinati».

Russolo individuava una lunga serie di famiglie di rumori, per uno spettro sonoro che va dai «rombi, tuoni, scoppi» alle «voci di uomini e di animali». Di queste famiglie abbiamo individuato gli eredi a nostro giudizio più originali, interessanti o influenti da un punto di vista storico, alternando percorsi in alcuni casi già storicizzati ad altri ancora in divenire, e incrociando esperienze provenienti da luoghi, bagagli e tempi differenti.

FISCHI, SIBILI, SBUFFI
Aaron Dilloway (USA): probabilmente il più importante noise artist dell’ultimo decennio, Dilloway fu tra i fondatori del gruppo Wolf Eyes ed è ora impegnato in una carriera solista a base di elettronica analogica, nastri e loop.

ROMBI, TUONI, SCOPPI, SCROSCI, TONFI, BOATI
Cut Hands (UK): al confine tra elettronica, reiterazioni tribali e primitivismo rumorista, Cut Hands è il più recente progetto del musicista inglese William Bennett. Attivo sin dai primi 80 sotto la sigla Whitehouse, Bennett è forse il nome più influente negli sviluppi dell’odierna «musica per rumori» extracolta.
Skullflower (UK): sigla storica dell’underground britannico, gli Skullflower furono e restano i portabandiera dell’estetica Broken Flag, etichetta che sin dagli anni 80 incrociò gli aspetti più crudi della cosiddetta musica industriale con approcci di matrice chitarristica quando non rock.

STRIDORI, SCRICCHIOLII, FRUSCII, RONZII, CREPITII, STROPICCII
Teho Teardo (ITA): imprescindibile figura dell’underground italiano sin dagli anni 80, Teho Teardo è anche uno dei più rispettati compositori di colonne sonore per il cinema. Per il centenario dell’Arte dei Rumori eseguirà dal vivo una versione remixata di “Oh”, brano originariamente composto per sedici intonarumori (i generatori di suoni inventati a inizi 900 dallo stesso Luigi Russolo) per il progetto di Luciano Chessa “Orchestra d’Intonarumori Futuristi”, eseguita per la prima volta a Performa 09 dal T.R.I.O. del Conservatorio di Trento, più una selezione di composizioni inedite.
Andy Guhl (CH): fondatore negli anni 70 del duo Voice Crack, Guhl rappresenta una delle avventure più coraggiose dell’avanguardia europea, mescolando retroterra free a studi ed esperimenti di ispirazione concrète.

VOCI DI ANIMALI E DI UOMINI
Dave Phillips (CH): tra i padrini della musica estrema svizzera sin dagli anni 80 e membro dello storico collettivo Schimpfluch-Gruppe, Dave Phillips lavora a cavallo tra performance in piena tradizione azionista e conturbanti field recordings.

BISBIGLI, MORMORII, BORBOTII, BRUSII, GORGOGLII
Antoine Chessex (CH): compositore e sound artist il cui lavoro spazia dai lavori per ensemble strumentali alle installazioni, è tra i fondatori del gruppo svizzero Monno e risiede ora a Berlino.

SONORIZZAZIONI D’AMBIENTE A CURA DI:
Die Schachtel (ITA): etichetta discografica nata a Milano nel 2003, Die Schachtel si è rapidamente imposta come una delle sigle di riferimento nel panorama dell’avanguardia e della sperimentazione sia colta che non. Per TAM TUUMB! i suoi fondatori Fabio Carboni e Bruno Stucchi sonorizzeranno gli ambienti dell’Istituto Svizzero ricorrendo a un catalogo che pesca tanto tra ristampe storiche quanto tra nuovi protagonisti della musica sperimentale internazionale.

Media Partners: RAI Radio 3, Blow Up, ZERO, Vice, NERO

Ufficio stampa:
Alessandra Santerini, alessandrasanterini@gmail.com , 335 6853767
Chiara Costa, chiara.a.costa@gmail.com , 349 1981349

Domenica 24 marzo 2013, ore 16.30 – 24.00

Istituto Svizzero di Roma
Via Ludovisi 48 - Roma
ingresso libero

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