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Roma
via Sforza Cesarini, 43A-44
06 39378024 FAX 06 39378024
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Kostis Velonis
dal 27/3/2013 al 3/5/2013
mar-sab 13-19

Segnalato da

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approfondimenti

Kostis Velonis



 
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27/3/2013

Kostis Velonis

Monitor, Roma

Gra(m)mary of Puppetry. Attraverso disegni, stampe fotografiche e sculture, l'artista interpreta il mondo della figurazione teatrale e la marionetta viene riletta in una chiave piu' ampia includendo aspetti politici e sociali.


comunicato stampa

A distanza di ben cinque anni, la galleria Monitor è lieta di annunciare la nuova personale dell'artista greco Kostis Velonis dal titolo Gra(m)mary of Puppetry.

La ricerca di Velonis prende le mosse da un passato artistico illustre e complesso con riferimenti al costruttivismo russo e al Bahuaus, passando per i movimenti radicali del '68 e la ricchezza dei grandi filosofi ellenici. Con Gra(m)mary of Puppetry, Velonis mette a punto una vera e propria mappa per uno sguardo filosofico sul mondo del teatro.

Influenze provenienti dall'antichità greco-romana -in cui il teatro costituiva una delle principali forme di espressione e comunicazione- unite ad una grammatica squisitamente moderna, confluiscono in una sorta di atlante psicologico che Velonis costruisce negli spazi della galleria per investigare la natura del “Teatro dell'oggetto”. Attraverso disegni, stampe fotografiche e sculture, l'artista greco rilegge il mondo della figurazione teatrale, in cui la marionetta, nella sua accezione di oggetto-racconta storie viene riletto in una chiave più ampia che include anche un forte aspetto politico e sociale.

La grammatica della visione-intesa quasi come un processo di scrittura- viene usata per ripercorrere gli stadi della rappresentazione e delle regole quasi magiche che la guidano. I delicati disegni su carta enfatizzano la genesi della marionetta, dell'oggetto in movimento trattenuto da fili (dal termine greco Neurospaston), mentre i collage costituiscono una sorta di atlante di riferimenti visivi (Puppet Cosmogony), pensato come un insieme di documenti che affrontano alcuni paradossi ed estremi del Teatro dell'oggetto; nelle ampie sale, l'apparente astrattezza delle sculture di piccole dimensioni, favorita dall'uso di materiali poveri e di recupero, si rivela necessaria al fine della realizzazione di un palcoscenico scabro e minimale, in cui l'attore -o la marionetta- possano muoversi ed esprimere tutta la loro fisicità.

Così Chus Martinez ha sintetizzato la complessità dell'opera di Velonis: “le sculture di Kostis Velonis possiedono alcune delle qualità di un Manifesto […]. Velonis riprende le grandi narrazioni e gli edifici di idee, portandoli all'interno di sotto-narrazioni di lotte personali, passioni e solitudini. La sua opera implica un processo di traduzione infinita. La forma definitiva di un pezzo è determinata da una vera e propria collisione di molte interpretazioni che riguardano l'eredità del passato che coesiste con la grammatica del qui ed ora.” Private Dictionary, Creamier (London: Phaidon, 2010).

Kostis Velonis (1968, vive e lavora ad Atene)

Select shows: 2013 Hells as pavilion, Palais de Tokyo, Paris, France; At Table and in Bed, Andreas Melas & Helena Papadopoulos Gallery, Athens, Greece; Direct Democracy, MUMA, Monash University Museum of Art, Melbourne; 2012 Newtopia: The State of Human Rights, Kazerne Dossin Museum and Documentation Centre of the Holocaust and of Human Rights, Mechelen, Belgium; “Material and Culture” - MAK Center for Art and Architecture-Schindler House, Los Angeles, USA, MAK Schindler Scholarship, Architect in Residence. 2011 The promise of Happiness [SOLO], Signal Center for Contemporary Art, IASPIS Artist in Residence, Malmo, Sweden (2011); Building the Stage, Omikron Gallery, Nicosia, Cyprus; Melanchotopia, Witte de With Contemporary Art Center, Rotterdam, Netherlands; 2011 “An Elusive Object of Art", Dana Charkasi Gallery, Vienna, Austria , “Utopia”
, Lanitis Centre, Limassol, Cyprus, A Rock and a Hard Place, 3rd Thessaloniki Biennale of Contemporary Art, State Museum of Contemporary Art, Thessaloniki, Greece; 2010 Pastoral Dreams in the Days of Bankruptcy, Dana Charkasi Gallery, (solo) Vienna, Austria; Loneliness on Common Ground: How Can Society Do What Each Person Dreams, National Museum of Contemporary Art, Athens, Greece; The Marathon Marathon Project, Acropolis Museum, Athens, Greece; Politics of Art, National Museum of Contemporary Art, Athens, Greece. 2009 "How one Can Think Freely in the Shadow of a Temple" (solo) Kunstverein in Hamburg, Hamburg, Germany. 2nd Biennial Athens, “The World Question Center”, Athens, Greece.

Opening Giovedì 28 Marzo 18-21

Monitor
via Sforza Cesarini, 43A-44 , Roma
Orari: Martedì-Sabato 13-19
Ingresso libero

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