1/9 Unosunove Arte Contemporanea
Roma
via degli Specchi, 20 (Palazzo Santacroce)
06 97613696 FAX 06 97613810
WEB
Song of myself
dal 27/3/2013 al 10/5/2013
Mart-Ven 11-19Sab 15-19(o su appuntamento)

Segnalato da

Galleria 1/9unosunove




 
calendario eventi  :: 




27/3/2013

Song of myself

1/9 Unosunove Arte Contemporanea, Roma

Una mostra concepita per valorizzare il concetto di ripetizione nella creazione artistica. Espongono David Adamo, Sophie Bueno-Boutellier, Gianni Caravaggio, Jason Martin, Gianni Piacentino e Dan Shaw-Town.


comunicato stampa

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Song of myself

David Adamo
Sophie Bueno-Boutellie
Gianni Caravaggio
Jason Martin
Gianni Piacentino
Dan Shaw-Town
I celebrate myself, and sing myself,
And what I assume you shall assume,
For every atom belonging to me as good belongs to you.
(Walter Whitman, Song of myself)

Song of myself è il nome del poema che dà il titolo a una mostra concepita per valorizzare il concetto di ripetizione nella creazione artistica. Una regolarità che dà luogo a un principio, a un segno che ci permette di identificare, nella pletora di produzioni, lo stile di un artista.

Quella che Jean-Étienne Dominique Esquirol definì monomania altro non è, artisticamente parlando, che lo zelo estremo e l’interesse ossessivo per un soggetto, un colore, un’idea. Paul Cézanne, per esempio, dedicò una vita intera all’intima raffigurazione del paesaggio dominato dal Mont Saint- Victoire nella costante, testarda ricerca di perfezione, permanenza, soddisfazione personale. Qualche decennio dopo, Piet Mondrian rifiutò categoricamente di ritrarre la natura nel suo essere mutevole e instabile contrapponendo a essa il motivo razionalista di linee e colori che sarebbe diventato eterno, indistinguibile. Monomania, dunque, come mezzo di auto-promozione e formazione della propria identità. Nell’adottare un sistema di segni definiti e di un linguaggio ben riconoscibile, si cela il desiderio di validità e il bisogno di trovare autorità nella produzione artistica. Nell’adottare un sistema di segni definiti e di un linguaggio ben riconoscibile, si cela il desiderio di validità e il bisogno di trovare autorità nella produzione artistica.

Il tema della ricerca dell’identità attraverso la ripetizione ossessiva, monomaniacale, talvolta sofferente del gesto introduce il concetto di rituale come forma di conoscenza interiore, la cui funzione, qui intesa a livello sociale e antropologico, è quella di confermare il valore e il contenuto del processo artistico. Motivati dalla passione/ossessione per un’azione o un concetto, gli artisti presentati esplorano attraverso i mezzi della pittura e della scultura, la nozione di reiterazione del gesto nel tempo e la relativa importanza nell’affermazione dell’identità visiva dell’artista.

Erede dell’action painting, Jason Martin (1970, Jersey, UK) concretizza l’idée fixe nella realizzazione di dipinti monocromi su un fondo in alluminio, dove l'atto fisico della pittura stessa diviene il soggetto dell’opera. All’azione, David Adamo (1979, Rochester, USA) contrappone la dimensione teatrale del processo scultoreo, cifra stilistica dei suoi interventi. Dimensione processuale e forma in divenire sono i punti fissi e distintivi del lavoro di Gianni Caravaggio (1968, Rocca S.Giovanni, Italia), che indaga le potenzialità evocative dell’immagine – sia essa scultorea o un disegno – definendola come un ‘seme’, un elemento generativo. Monomania come zelo estremo è ciò che caratterizza il lavoro di Gianni Piacentino (1945, Coazze, Italia) a metà strada tra Arte Povera e Minimalismo. Fedele a un’idea di dinamismo e velocità di stampo futurista, i suoi progetti – aeroplani, motociclette, monocicli e automobili – mostrano un’attenzione maniacale ai dettagli e un’elevata tecnica artigianale. Più concentrato su un’estetica di background, Dan Shaw-Town (1983, Huddersfield, UK) espande il proprio interesse, mostrando nei suoi ultimi lavori da un lato il processo manuale di creazione di un’opera; dall’altro la sua valenza esaustiva come punto di sosta finale. Sophie Bueno-Boutellier (1974, Tolosa, Francia) rielabora in chiave moderna le teorie del movimento spazialista. L’artista utilizza la tela per creare costruzioni tridimensionali in cui il rituale del gesto contribuisce alla definizione della formalizzazione dell’opera d’arte nonché all’acquisizione di un elemento caratterizzante tipico di ciò che è duraturo nel tempo.

Inaugurazione Giovedì 28 marzo 2013 ore 18.00

1/9 unosunove arte contemporanea
Via degli Specchi, 20 00186 Roma
orari di apertura:
Martedì – Venerdì dalle 11.00 alle 19.00
Sabato dalle 15.00 alle 19.00 (o su appuntamento)

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Song of myself

David Adamo
Sophie Bueno-Boutellier
Gianni Caravaggio
Jason Martin
Gianni Piacentino
Dan Shaw-Town

I celebrate myself, and sing myself,
And what I assume you shall assume,
For every atom belonging to me as good belongs to you.
(Walter Whitman, Song of myself)
The exhibition Song of myself draws the title from Walter Whitman’s poem and its intention is to enhance the concept of repetition in the artistic creative act. A regularity that implies a principle, or a rule, by allowing the viewer to identify the distinctive style of an artist, among a plethora of artistic productions.

What Jean-Étienne Dominique Esquirol defined as monomania is, artistically speaking, nothing more than an inordinate zeal and obsessive interest in a subject, a color, an idea. Paul Cézanne, for example, devoted a lifetime to the intimate depiction of the landscape overlooked by the Montagne Saint-Victoire, steadily and stubbornly seeking perfection, permanence, and personal satisfaction. A few decades later, Piet Mondrian unconditionally refused to accept and represent the nature in its mutable and unstable being by resisting the rationalist motif featured by lines and colors that would have become eternal and distinctive. Monomania, hence, as a means of self-promotion and formation of identity. The adoption of a system of precise signs and a recognizable language reveals the desire of validity and the search of authority in the artistic production.

The topic of the search for identity through the obsessive and at times suffering repetition of the act introduces the concept of ritual as a form of inner knowledge, whose function- here is intended as a social and anthropological level- is that to confirm the value and the content of the artistic process. Motivated by the passion/obsession with an action or a concept, the artists presented explore through painting and sculpture, the notion of repetition over the time and its relevance into the construction of the artistic visual identity.

Heir of Action Painting, Jason Martin (1970, Jersey, UK) concretizes the idée fixe in the realization of monochrome paintings on aluminum, where the physical act of painting itself becomes the subject of the work. David Adamo (1979, Rochester, USA) contrasts the theatrical dimension of the sculptural process, stylistic cipher of his interventions. The procedural dimension and form in the making are the fixed and distinctive codes of Gianni Caravaggio’s (1968, Rocca S.Giovanni, Italy) work, who investigates the evocative potential of the image – whether sculptural or a drawn – defined as a “seed”, a generative element. Monomania as an inordinate zeal is what characterizes the work of Gianni Piacentino (1945, Coazze, Italy), halfway between Arte Povera and Minimalism. True to the idea of dynamism and speed of the Futurists, his projects – planes, motorcycles, and cars – demonstrate a maniacal attention to details and an elevated artisan technique. More focused on an aesthetics of background, Dan Shaw-Town (1983, Huddersfield, UK) extends his own interest, showing through his new works the manual process of the creation of a work on one side, and its exhaustive value as a final resting point on the other. Sophie Bueno-Boutellier (1974, Toulouse, France) re-elaborates the theories of the Spatialism in a modern key. The artist uses the canvas to create tridimensional constructions in which the ritual of the gesture contributes to the definition of the formalization of the artwork as well as the acquisition of a characteristic element typical of what lasts in time.

Opening Thursday, March 28th 2013 at 6pm

1/9 unosunove arte contemporanea
Via degli Specchi, 20 00186 Roma
opening hours:
Tuesday – Friday from 11am to 7pm
Saturday from 3pm to 7pm (or by appointment)

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