Dieci.due!
Milano
via Volvinio, 30 (passo carraio)
02 58306053
WEB
Luca Gilli
dal 2/4/2013 al 29/4/2013
mart-sab 15.30-19.30

Segnalato da

Maria Rosa Pividori




 
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2/4/2013

Luca Gilli

Dieci.due!, Milano

Strutture Portanti. La luce diviene vivente, si fa materia da indagare nelle sue infinite variazioni: soffusa e delicata, illumina ogni cosa fino a far scomparire ogni zona d'oscurita'.


comunicato stampa

A cura di Maria Rosa Pividori

Photofestival 2013

Mostra personale di Luca Gilli
STRUTTURE PORTANTI
Fotografie della serie BLANK

Presentazione di Gigliola Foschi

L’originalità più evidente nel lavoro di Luca Gilli viene dal considerare la luce non in opposizione al buio o come una fonte luminosa che squarcia trionfante l’oscurità per mettere a nudo ogni cosa, ma come un elemento specifico del suo operare, come un rischiarare nel segno della lievità. Nelle opere di Gilli, infatti, la luce diviene vivente, si fa materia da indagare nelle sue infinite variazioni: soffusa e delicata, illumina ogni cosa fino a far scomparire ogni zona d’oscurità, fino a stravolgere ogni coordinata spazio-temporale.

Non “buca” la carta fotografica, ma le dona una nuova materialità, leggera, vibrante, quasi opalescente e palpitante. E’ come se l’autore usasse la macchina fotografica per sottolineare impercettibili velature di luce, per accogliere anche minime particelle di chiarore, fino a creare un universo avvolgente, ambiguo e sospeso nel tempo.

In modo stranamente simile all’ombra tenera, opaca e soffusa, amata dallo scrittore Junichiro Tanizaki, nelle opere di Gilli la luce si trasforma in una luminosità delicata, che abbevera di chiarore le pareti delle stanze, rivelando tinte sfuggenti e sfumature impercettibilmente sottili. La luce che intride le immagini di questo autore non è infatti mai imperiosa, ma si effonde come un chiarore variegato e mutevole, capace di donare bellezza a semplici muri senza decorazione alcuna, capace di evidenziare e quasi accarezzare linee o campiture di colore che ricordano, nella loro geometria, i quadri di De Stijl o della Bauhaus.

Tale chiarore avvolge, rivela e sottolinea oggetti abbandonati e piccoli tocchi di colore, simili a quelli dei quadri di Osvaldo Licini. Si tratta di oggetti la cui bellezza non è presente nel loro essere, nella loro identità (si potrebbe mai definire bello un tubo che fuoriesce da una parete? o uno straccio abbandonato su un pavimento?), ma nasce dal vuoto che li accoglie e li porge alla nostra vista, trasfigurandoli in qualcosa di magico e fiabesco. Normalmente la luce rivela e toglie mistero, qui paradossalmente lo aggiunge. Trasporta le immagini in un’altra dimensione, dove reale e irreale si fondono e si confondono.

(tratto dal testo di Gigliola Foschi)

Inaugurazione: Mercoledì 3 Aprile 2013 h.18-21
Incontro: Giovedì 18 Aprile 2013 h.1830 Conversazione con Gigliola Foschi e Luca Gilli

Dieci.due!
via Volvinio, 30 (passo carraio) - Milano
Aperta dalle 15,30 alle 19,30 da martedi a sabato
Ingresso libero

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