Mostra personale dell'artista finlandese, che dalla meta' degli anni '90 e' presente sia nei grandi festival di cinema che nelle manifestazioni del mondo dell'arte. Mettendo in scena situazioni universali e paradigmatiche, Ahtila e' regista di tragedie contemporanee che lei stessa chiama ''drammi umani''. Le sue eroine non si chiamano piu' Antigone o Ifigenia, ma come loro sembrano voler mettere a nudo la sfera delle convenzioni e delle norme opponendovi un mondo che sfocia nel surreale e che si appoggia a modelli di pensiero tutt'altro che lineari e razionali. In mostra cinque installazioni DVD e fotografie della serie ''Scenographer's Mind''
Museion è il primo museo italiano a proporre una mostra personale dell'artista finlandese, che dalla seconda metà degli anni Novanta è presente sia nei grandi festival del cinema che nelle manifestazioni importanti del mondo dell'arte.
Come molti altri artisti della sua generazione ritrova nel film e nella sua trasposizione su DVD il medium più adatto per narrare una certa condizione umana contemporanea, ma non disdegna altre forme espressive come la fotografia e la performance.
Nata a Hämeenlinna (Finlandia) nel 1959, vive e lavora a Helsinki dopo aver compiuto studi cinematografici in California ed a Londra. Sin dai primi anni Novanta ci sottopone storie apparentemente di ordinaria umanità , in cui si affaccendano relazioni umane e sentimenti elementari e originari, come il rapporto figli-genitori, la fine di una coppia, l'approccio alla sessualità di ragazze adolescenti, le diverse manifestazioni di una psicosi in giovani donne.
Mettendo in scena situazioni specifiche, ma al contempo universali e paradigmatiche, Eija-Liisa Ahtila assurge a regista di tragedie contemporanee, che lei stessa chiama appunto ''drammi umani''. Le sue 'eroine' non si chiamano più Antigone o Ifigenia - sono ragazze/donne che portano nomi finlandesi come Päivi, Satu, Tiina, Elsa - ma come loro sembrano voler mettere a nudo la sfera delle convenzioni e delle norme opponendovi un mondo che sfocia nel surreale e che si appoggia a modelli di pensiero tutt'altro che lineari e razionali. Tale complesso mondo psichico si rispecchia in molteplici punti di vista, non ultimo l'aspetto formale incentrato su una peculiare frammentazione del racconto, ottenuta attraverso sovrapposizioni di immagini, flussi narrativi non lineari, ritmi mutevoli e non prevedibili. A questo proposito non bisogna dimenticare che tutte le installazioni sono originate da corrispettivi film in pellicola.
If 6 was 9 è un lavoro progettato come un trittico, in cui delle adolescenti di Helsinki dai 13 ai 15 anni ci rendono partecipi degli eterogenei pensieri sul sesso, con cui si confrontano quotidianamente; assistiamo ad una sorta di zapping tra le loro idee, tra le loro esperienze vissute direttamente o mediate da altri. Today si articola sempre su tre schermi, dai quali tre protagonisti sulla base di un evento scatenante - la morte del nonno - si rivolgono al pubblico per narrare la loro versione dei fatti, i loro ricordi, le proprie emozioni riguardo al rapporto con l'altro. I tre mondi sono immersi in colori diversi e ci immergono a loro volta in tre dimensioni diverse appartenenti ad un fatto apparentemente unico. The Present è un'installazione costituita da cinque monitor che contengono cinque brevi storie indipendenti l'una dall'altra mandate in onda a intervalli alterni con la costante di due storie che corrono parallele. Si tratta di visioni e di squarci di mondi di donne che hanno sviluppato una psicosi. Come spesso avviene nel lavoro di Eija-Liisa Ahtila, i contenuti degli episodi filmati sono fittizi, ma basati su interviste realmente effettuate. Due episodi di The Present sono stati sviluppati in successivi lavori, rispettivamente The Wind e The House, entrambi incentrati sulla metaforica relazione tra lo spazio esistenziale e mentale di una persona. Nel primo lavoro una giovane donna, Susanna, incapace di gridare, sfoga le sue emozioni mordendosi le mani fino all'osso. Un misterioso vento, che entra dalla finestra sconvolge ogni cosa, ma le offre al contempo l'occasione per riordinare il proprio spazio vitale. The House si estende su tre schermi come The Wind e vede come protagonista un'altra giovane donna, Elisa, che sente dei rumori e delle voci, che interferiscono con la sua percezione del mondo e gradualmente sgretolano le sue coordinate spazio-temporali conducendola a coprire le finestre della sua casa con delle tende scure.
Tutti i personaggi dei lavori di Eija-Liisa Ahtila sono attori professionisti, che recitano in finlandese con i sottotitoli in inglese. La mostra di Bolzano è incentrata sulla proiezione di cinque installazioni DVD dell'artista - ''If 6 was 9'' (1995), ''Today'' (1996–97); ''The Present'' (2001); ''The Wind'' (2002); ''The House'' (2002) - e sulla presentazione di fotografie della serie ''Scenographer's Mind'' (2002).
L'esposizione sarà accompagnata da una brochure bilingue (italiano/tedesco) con testi di Andreas Hapkemeyer e Letizia Ragaglia.
Sarà in vendita il catalogo pubblicato in occasione della mostra realizzata al Kiasma Museum di Helsinki e alla Tate Gallery di Londra nel 2002.
Inaugurazione: sabato 20 settembre 2003, ore 19.00
Orario apertura: mar–dom 10.00–18.00, giovedì 10.00–20.00, chiuso il lunedì e festivi.
Ingresso: intero euro 3,50, ridotto per anziani e studenti euro 2,00, carta famiglia euro 7,00
A seguito dell'inaugurazione, grazie alla collaborazione con il festival Transart_03, avrà luogo alle ore 20.30 un concerto dell'ensemble norvegese BIT20, che propone un programma di musica contemporanea scandinava.
Ricordiamo che il programma del festival Transart_03 presenta il giorno seguente, domenica 21.09.2003, la prima italiana dello spettacolo di Laurie Anderson & Dennis Russell Davies & Stuttgarter Kammerorchester, presso le Officine FS di Bolzano.
Museion – Museo d'arte moderna e contemporanea Bolzano, via Sernesi, 1 I – 39100 Bolzano
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