-Villa-
Brescia
via Camillo Brozzoni, 7

Sandstorm 2
dal 11/4/2013 al 14/4/2013
sabato e domenica 17.00 - 21.00
340 3697983
WEB
Segnalato da

Lia Cecchin




 
calendario eventi  :: 




11/4/2013

Sandstorm 2

-Villa-, Brescia

La seconda edizione del progetto, ispirato ad una storia breve scritta da ETA Hoffmann nel 1817, presenta i lavori site-specific di Lia Cecchin, Giulio Delve', Nicola Genovese e Alessandra Messali.


comunicato stampa

---english below

a cura di Caterina Benvegnù

Lia Cecchin
Giulio Delvè
Nicola Genovese
Alessandra Messali

Sandstorm è un progetto ispirato ad una storia breve scritta da ETA Hoffmann nel 1817, The Sandman, in seguito ampiamente interpretata da Freud ne Il Perturbante (Das Unheimliche), del 1919. Concetti quali straniamento, spaesamento, dissonanza, disturbo, sono tra i punti nodali propri del racconto, dai quali parte il percorso di ricerca di Sandstorm. La prima edizione del progetto è avvenuta presso l’Ex Macello di Padova, un luogo fortemente connotato sia storicamente che strutturalmente. Per la seconda edizione è stato scelto uno spazio dalle peculiarità ugualmente incisive. Seppur differente dal suo predecessore per storia, struttura, ambientazione, Villa diverrà teatro dei lavori site-specific di Lia Cecchin, Giulio Delvè, Nicola Genovese e Alessandra Messali. Ciascuna installazione indagherà sulla manipolazione e rivisitazione di termini, oggetti, sensazioni, nel tentativo di rielaborarli per riconsegnarli allo spazio come avessero nuova vita. Lo spettatore sarà condotto a farsi strada tra un percorso perturbante e disturbante – in bilico tra spaesamenti percettivi e familiarità, connessioni tra rappresentazione e frammenti di memoria – che sovvertirà le strutture convenzionali di luoghi, parole, credenze.

«Chi è soggetto a déja vù è incline a trovare strane le parole familiari» mi hanno detto. Prima inizi col sentirtela strana in bocca, poi la sputi fuori; sembra straniera. Allora afferri una matita e la scrivi in stampatello, ma anche le lettere non sembrano quelle di prima: ad ogni sguardo appaiono più anomale. Ti riprometti di pensare ad altro. Ci provi. Così, nel tentativo di sedare il vocabolo ne perdi il controllo e poi ti trovi disorientato. Ricorri a quello che sai. Alla parole certe; questo credi. «E se lo stesso fenomeno potesse riguardare anche le immagini? O gli oggetti? E magari anche le situazioni e le persone?» mi son chiesto. A modo suo Freud lo ritiene spaventosamente possibile; Unheimlich lo chiama. Suona come una condanna, come se un fantasma ti dovesse seguire sempre. Quella sera ho cenato seduto su una sedia che non era la solita, per dare le spalle al muro.

---english

curated by Caterina Benvegnù

Lia Cecchin
Giulio Delvè
Nicola Genovese
Alessandra Messali

Sandstorm is a project inspired by a short story written by ETA Hoffmann in 1817, The Sandman, later widely interpreted by Freud in The Uncanny (Das Unheimliche), 1919. Concepts such as estrangement, alienation, discord, disorder, are among the key points of the story, from which start the search path of Sandstorm. The first edition of the project took place at the Ex Macello, Padua, a place that is both historically and structurally characterized. For the second edition was chosen a space with equally effective peculiarities . Although different from its predecessor in history, structure and ambience , -Villa- will become the theater of site-specific works of Lia Cecchin, Giulio Delvè, Nicola Genovese and Alessandra Messali. Each installation will investigate the handling and review of terms, objects, sensations, in an attempt to rework and return them to the space like animated by a new life. The audience will be led to make their way through a path uncanny and disturbing - somewhere between perceptual bewilderment and familiarity, connections between representation and fragments of memory - that subvert the conventional structures of places, words and beliefs.

"Who is subject to déjà vu is prone to find strange the familiar words," someone told me. First you start to feel it strange in your mouth, and then you spit it out; seems to be foreign. So you grab a pencil and you write in capital letters, but letters do not seem the same as before: at every glance appear more abnormal. You promise to yourself to think about anything else. You try. Thus, in an attempt to quell the word you lose control and then you find yourself disoriented. Resort to what you know. At certain words, you believe in this. "And if the same phenomenon could also relate to images? Objects? And maybe also to situations and people? "I wondered. In his own way Freud believes that it is frighteningly possible; Unheimlich he calls it. Sounds like a condemnation, as a ghost that always follow you. That evening I had dinner sitting on a chair that was not the usual, giving the back to the wall.

Opening 12 aprile ore 18.30

- V I L L Δ –
Via Brozzoni 7, Brescia
sabato e domenica 17.00 - 21.00

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