Media, art magazines, editoria indipendente. Un workshop per capire come dal 2000 in Italia sono cambiati l'informazione e l'approfondimento sull'arte contemporanea. E' ospitata anche una mostra per esplorare il panorama delle riviste d'arte prodotte oggi nel nostro Paese.
I prossimi 19 e 20 aprile, la Quadriennale, nella sua sede di Villa Carpegna a Roma, promuove una “due
giorni” su arte e informazione. L’obiettivo è stimolare un dibattito su come in Italia negli ultimi dieci anni è
cambiato il modo di informare e fare approfondimento sull’arte contemporanea. Sul tema sono invitati a
confrontarsi i responsabili dei programmi e delle pagine culturali sui mezzi di comunicazione generici
(televisione, radio, carta stampata, internet), i direttori delle testate d’arte contemporanea su web e su
carta oggi prodotte in Italia, in dialogo con critici d’arte e specialisti.
Il workshop, aperto al pubblico, è accompagnato da una mostra delle principali riviste d’arte
contemporanea made in Italy, tratte dalla raccolta del centro di documentazione della Quadriennale,
l’ArBiQ.
L’iniziativa rientra nel programma della Quadriennale, presieduta da Jas Gawronski, di fare di Villa
Carpegna un osservatorio dei più significativi fenomeni di attualità culturale legati alle arti visive
contemporanee.
PERCHÉ UN WORKSHOP SU ARTE E INFORMAZIONE
E’ sotto gli occhi di tutti come l’arte contemporanea goda di una accresciuta popolarità in una società che
ha tra i suoi miti quello dell’immagine. All’origine di questo interesse è anche il fatto che l’arte varca
facilmente i confini, ha la capacità di trasformarsi in una “lingua franca” con una rapidità irraggiungibile
attraverso la parola. Paradossalmente, un’altra ragione per cui l’arte attira l’attenzione del grande
pubblico è il fatto che sia diventata costosa: le quotazioni stratosferiche raggiunte da alcuni artisti
contribuiscono a diffondere una concezione dell’arte come bene di lusso, come status symbol.
I mezzi di comunicazione hanno capito la funzionalità delle arti visive nella rappresentazione dello stile di
vita contemporaneo. In linea con questo fenomeno è il nuovo dinamismo che, proprio negli anni Duemila,
ha interessato le riviste d’arte, anche in un periodo di crisi economica e di profondi cambiamenti nella
trasmissione del sapere.
Parrebbe quindi che oggi l’arte contemporanea sia per il sistema d’informazione una delle tigri da
cavalcare, seppur con le dovute differenze tra medium e medium. Ma allo stesso tempo si osserva come
l’arte contemporanea si trovi nella paradossale condizione di subire la predominanza della cultura visiva:
le immagini rimbalzate continuamente da quotidiani, riviste, internet, televisione, cartelloni stradali,
telefonini, tablet hanno una dimensione fagocitante e coinvolgono l’immagine artistica in una guerriglia
con effetti non sempre di lineare interpretazione.
Il workshop si propone di contribuire a una riflessione sulle relazioni tra arti visive e media, sulle
reciproche influenze e sui possibili condizionamenti. Una particolare attenzione sarà dedicata al boom
delle riviste d’arte negli anni Duemila, che appare un fenomeno particolarmente interessante da indagare
nelle sue logiche imprenditoriali, produttive e comunicazionali.
IL PROGRAMMA
Venerdì 19 aprile, ore 18.00-20.00: arte e media
I lavori iniziano venerdì 19 aprile alle ore 18 con una tavola rotonda moderata dal critico e teorico d’arte
contemporanea Marco Senaldi dedicata alle relazioni tra arti visive e media generici. Intervengono lo
storico dell’arte Philippe Daverio, autore di “Passepartout” poi “Il Capitale” su RaiTre, l’imprenditore,
editorialista, scrittore Franco Debenedetti, Elena del Drago curatrice e conduttrice di “A3, il formato
dell’arte” su Radio Tre Rai, Roberto Pisoni direttore di Sky Arte HD, Massimiliano Tonelli, direttore di
“Artribune”. La tavola rotonda aprirà un focus su due esperienze editoriali consolidate, con gli interventi
di Umberto Allemandi presidente della omonima casa editrice che pubblica il mensile “Il Giornale
dell’Arte” (primo numero maggio 1983) e Giancarlo Politi, curatore, editore e direttore di “Flash Art”,
fondato nel 1967.
Tra gli interrogativi affidati alla tavola rotonda: quali sono i media più “art friendly”? E’ vero che la cultura
non fa audience? Perché la televisione, apparentemente il medium che più potrebbe valorizzare l’arte, ha
conosciuto in realtà solo due esperienze di palinsesti incentrati sulle arti visive, di cui uno a pagamento?
Sarà interessante, per contro, capire perché un numero crescente di radio in streaming dal web si dedica
ai temi della creatività contemporanea. E ancora: quali collaborazioni s’istaurano tra i grandi quotidiani
d’opinione e gli artisti? Come internet veicola l’arte, soprattutto in una dinamica di comunicazione che si
basa su una piattaforma integrata tra siti web, pagine social e app per dispositivi mobili?
Sabato 20 aprile, ore 10.00-17.00: art magazines e dintorni
I lavori proseguono sabato 20 aprile e sono interamente dedicati agli art magazines di ultima generazione.
A partire dal Duemila, con alcuni prodromi già negli ultimi anni Novanta, i periodici d’arte tradizionali
iniziano ad essere affiancati da testate free press, alcune sviluppate esclusivamente per il web. Molte
mantengono o pubblicano successivamente anche la versione cartacea dedicata agli approfondimenti,
distribuita gratis in luoghi di tendenza o recapitata a domicilio agli abbonati su pagamento.
L’online sembra prendere il sopravvento per gli evidenti vantaggi in termini di riduzione dei costi e
accessibilità illimitata. Le testate web assumono per lo più il carattere di piattaforme d’informazione sugli
eventi artistici e stimolano una partecipazione attiva dei visitatori, mediante l’inserimento di pagine blog
o il loro coinvolgimento diretto nello sviluppo dei contenuti.
Più di recente, si assiste a un revival del cartaceo, con l’uscita di riviste indipendenti pensate come spazio
di sperimentazione artistica, come esercizi di innovazione nella grafica, nei contenuti e nella impostazione
editoriale. Queste testate generalmente sorgono nell’ambito di rapporti di collaborazione tra artisti, critici
d’arte, curatori, designer, talvolta anche studenti. Non di rado il team di queste riviste gestisce anche
spazi espositivi no-profit e si occupa di editoria libraria.
Un primo potente motore della nascita di nuove riviste è spesso quello generazionale: l’urgenza per una
certa “classe” di critici d’arte/curatori di fare sentire, a partire da un dato momento, la propria voce
attraverso un organo editoriale. Ma vi sono altri fattori collegati ai cambiamenti del fare impresa, della
produzione culturale, del costume, che possono concorrere a spiegare il fenomeno.
Questi temi sono al centro di tre tavole rotonde sabato 20 aprile dalle 10 alle 17, al termine delle quali vi
sarà la possibilità per tutti i partecipanti di intervenire in uno spazio di dibattito aperto. La prima tavola
rotonda, moderata da Stefano Monti (direttore editoriale di Tafter, Cultura è Sviluppo), analizza le riviste
d’arte come fenomeno imprenditoriale in dialogo con i responsabili di Boiler Corporation, Exibart,
InsideArt, Kaleidoscope, Mousse. La seconda, moderata dal critico d’arte Filipa Ramos, riguarda le riviste
d’arte come nuovi soggetti di produzione culturale tra spazi no profit, autoproduzione, piattaforme web in
dialogo con i responsabili di Archive Journal, Candida Donzella, cura., ffwd_mag, Nero, UnDo.net. La
tavola rotonda conclusiva, moderata dallo storico dell’arte Angela Vettese, affronta il tema degli art
magazines come prodotto simbolo di una nuova sensibilità estetica, in dialogo con i responsabili di Agma,
Boîte, Drome, Toilet Paper.
LA MOSTRA
Sarà esposta una selezione (circa un’ottantina) di testate, dalle riviste ormai storiche ai periodici di
nuova generazione, free press e non, ai magazine ideati dagli artisti oppure frutto della collaborazione
tra artisti e curatori fino ad alcuni esempi di autoproduzioni concepite come oggetti da collezione.
Ecco l’elenco delle riviste in mostra:
0_100/Agma/Apartamento/Archive Journal/Archphoto/Aria/Arskey/Art e Dossier/Arte/
Arte Contemporanea/Arte e Critica/Arte in/ArteSera/Artribune/
BAU - Contenitore di Cultura Contemporanea/Boiler/Boîte/BOLO/BRANCHIE magazine/
Candida Donzella/Charley/CO2/Combo/Contemporart/Cross/Cujo/cura./Diorama Mag/
Drome magazine/Dude Magazine/E IL TOPO/Empty Restaurant/Equipèco/Espoarte/
Exibart on paper/Fantom/Fefè Visual Magazine/ffwd_mag/Flash Art/Flash Art International/
Grab Magazine/Il Giornale dell’Arte/Illywords/Inside/InsideArt/Juliet/Kaleidoscope/Klat/
Krisis Magazine/L’Aperitivo Illustrato/Lazlo/Le Dictateur/Mousse/Mozart/Naba Sound Magazine/
Nero/Neural/Next Exit/Nodes/NoName Magazine/Occulto Magazine/Parallelo 42/
Peep Hole Sheet/Permanent Food/Pizza/Playzebra Magazine/Progetto Arte Journal/Raw Raw/
RVM/San Rocco/Segno/SKART/ Small Zine/TAR Magazine/The Art Ship/The Milan Review/
The Mock and other Superstitions/Toilet Paper/Tribe Art/unFLOP Paper/Uovo/
Volare O O/Zero
Avrà un proprio spazio Let’s Art, la libreria d’arte contemporanea di Valentina Pugliese e Francesco
Maenza che da due anni in via del Pellegrino a Roma è divenuto un luogo d’incontro. Let’s Art
presenterà, in particolare, una selezione di multipli e pubblicazioni prodotti in Italia da riviste d'arte.
Partner tecnico: Italo. Uno sconto di € 10 a viaggio per i partecipanti che utilizzeranno un treno Italo per
venire a Roma in occasione del workshop e della mostra. Per scoprire le modalità: vai su www.quadriennalediroma.org o scrivi a relazioniesterne@quadriennalediroma.org
La Quadriennale di Roma, Villa Carpegna, Piazza di Villa Carpegna snc
Parcheggio per gli invitati: circonvallazione Aurelia 72
Orari: venerdì ore 18-20; sabato ore 10-17.30.
L’ingresso al workshop e alla mostra è libero