Oltre 70 lavori di grande formato che documentano gli ultimi anni di produzione dell'artista. Dopo un lungo silenzio una nuova personale per Pinto
Dopo un lungo periodo di silenzio durato circa dieci anni, Bruno Pinto torna ad esporre le sue opere al pubblico: la Galleria d'Arte Moderna di Bologna infatti presenta presso le sale espositive del secondo piano, un ampia selezione dei lavori più recenti dell'artista, caratterizzati da una maggiore complessita' concettuale e di notevole interesse.
Bruno Pinto nasce a Roma nel 1935, apprende tecniche pubblicitarie, pittura e incisione e frequenta corsi liberi dell'Accademia di Francia; si appassiona alla pittura di Giotto, Rembrandt, Daumier, Courbet, Goya e Van Gogh, nonche' alla scuola romana e al neorealismo, incontrando Guttuso e ricevendone apprezzamenti e incoraggiamenti per il suo lavoro. Soggiorna a Londra, Parigi dove incontra personalmente H. Moore, Augustus John, G. Severini. Tornato in Italia si trasferisce per tre anni in uno sperduto podere tra i monti di Arezzo. Dopo questa esperienza lontano dalla pittura, che funge per la sua mente da rasoio impietoso e benefico liberandola da ogni forma di psicologismo e di narcisistica inutilita', si trasferisce nel borgo dell'Abbazia di Monteveglio. Qui torna a dipingere. Diverse le sue esperienze all'estero, ultima e significativa da un punto di vista di crescita culturale, quella vissuta a New York di cui gli resta l'amicizia di critici e artisti come Dore Ashton, Marc De Suvero e Lucio Pozzi.
La pittura, nella ricerca estetica di Pinto, si affianca immancabilmente ad una ricerca della verita' indagata attraverso la conoscenza del reale e intesa come pratica di una tensione culturale necessariamente sostanziata da altre ricerche e da altre pratiche: dalla filosofia alla psicoanalisi, dall'esoterismo alla fenomenologia delle esperienze mistiche ed ascetiche di varie tradizioni. Per Pinto la pittura è strumento di indagine, continuo interrogarsi, un terreno nel quale non trovano posto ne' l'ambiguita' ne' tantomeno l'ironia. Pinto, attraverso lo studio e la riflessione su tutte le esperienze e di tutti i possibili linguaggi del moderno, giunge ad elaborare una sua particolare narrazione nella quale si scopre una certa dualita' tra i toni scuri ed il colore: disegni nei quali un mondo fatto di colori si attenua fino ad arrivare al bianco e nero. Pinto assume come punto di partenza la realta' per arrivare ad una semantica della figurazione che trasforma in un suo particolarissimo linguaggio gli assunti di base.
Attraverso la stratificazione della materia che si fa sempre più presente, le opere di Pinto, artista che lavora soprattutto sul grande formato, si caratterizzano per una particolare ricerca degli elementi compositivi: la linea, con le sue relazioni spaziali e ritmiche, si stende sulla superficie, il segno nero fortemente in contrasto rispetto allo sfondo uniforme. Una linea fortemente dinamica che si da' come pura energia e indaga lo spazio descrivendovi curve e angoli. Il colore e la materia, la linea, ma anche il nudo, gli interni, le nature morte e paesaggi, compongono l'universo estetico dell'artista.
Nella mostra che la Gam allestisce verranno presentati all'incirca 70 lavori di grande formato su carta che illustrano il recente percorso artistico ed evolutivo dell'artista. L'esposizione, realizzata con il generoso contributo della societa' Orchidea Fissa, sara' introdotta dal Prof. Massimo Cacciari
Galleria d'Arte Moderna
Piazza della Costituzione, 3
Bologna
Tel. 051.502859
Fax. 051- 371032