L'emblematica figura di Zhou Tiehai rifiuta ogni categorizzazione e classificazione: egli e' agente, spettatore e al tempo stesso critico di se stesso e dell'arte del suo tempo, piu' propriamente una sorta di 'meta-critico' che svolge un esame percettivo delle osservazioni che stranieri e cinesi si fanno reciprocamente... Con l'occhio lucido del reporter Terry Rodgers rappresenta l'alta societa' americana che diviene tematica principale della sua opera.
ZHOU TIEHAI
Marella Arte Contemporanea ha il piacere di presentare la prima mostra personale in Italia dell'artista cinese Zhou Tiehai. La mostra si inserisce all'interno del progetto China Art Now inaugurato lo scorso febbraio con la collettiva Out of the red.
L'emblematica figura di Zhou Tiehai rifiuta ogni categorizzazione e
classificazione: egli è agente, spettatore e al tempo stesso critico di se
stesso e dell'arte del suo tempo, più propriamente una sorta di
"meta-critico" che svolge un esame percettivo delle osservazioni che
stranieri e cinesi si fanno reciprocamente, studia l'ambiente circostante e
ne coglie tendenze e richieste per poi soddisfarle con un tempismo ed
un'abilità eccezionali.
Verranno presentati in questa occasione dei lavori selezionati dalla serie
Placebo.
In queste opere vengono perlopiù riprodotti dei noti capolavori di epoca
vittoriana e rinascimentale che l'artista trasfigura sostituendo ai volti
dei personaggi raffigurati una testa di cammello, Joe Camel, sua icona
distintiva carica di significati simbolici che, richiamando una famosa marca
di sigarette americana, rimanda palesemente all'arte Pop. Joe è tutti e
nessuno, o incarna semplicemente la voce del suo autore che lo utilizza come
canale e copertura nella diffusione delle proprie idee e critiche.
La tecnica utilizzata è quella dell'airbrush, una specie di aerografo che
impiega colori acrilici e richiama l'arte dei graffiti e della bad painting,
rivalutata però grazie ad una precisione tecnica e ad una resa cromatica di
grande raffinatezza.
Nato a Shanghai, dove tuttora vive e lavora, ha la visione tipica di un
cittadino proiettato in una delle città che più rapidamente si espande e
modernizza. Tutto questo però senza forse rendersi conto che anche la sua è
una visione non solo meta-critica, ma anche meta-geografica e quindi
internazionale. Dal suo lavoro, infatti, è facile scoprire che il suo punto
di vista non è esclusivamente cinese ma neppure occidentale.
Attraverso il suo percorso artistico, che si muove con grande disinvoltura
tra Cina e Occidente, Zhou rielabora una propria interpretazione dell'Arte
secondo la quale, in un mondo in cui ormai nonostante lo sviluppo e la
ricchezza è difficile sentirsi del tutto soddisfatti, le opere d'arte devono
servire da "placebo", da palliativo alle sofferenze quotidiane per creare
una sorta di illusoria e momentanea felicità .
Le opere della serie Placebo si ricollegano a quelle di un altro progetto
denominato Tonic, il tonico è una sostanza dal carattere neutro facente
parte della vita tradizionale cinese: questi energetici come il ginseng, in
accordo coi principi della medicina orientale, sono considerati apportatori
di salute e longevità .
L'impressione che questo artista può darci è quella di un attuale "Andy
Warhol cinese", pienamente inserito nel mercato internazionale dell'arte; è
la mente del suo studio in cui collaborano altri artisti; sempre presente
agli eventi mondani, è "dandy" moderno che sa farsi persino promotore del
jet set artistico-culturale di un paese in grande fermento come la Cina. Del
resto, come insegna uno degli assiomi dell'arte contemporanea ed in
particolare dell'arte concettuale, ciò che importa in arte non è tanto la
resa visiva o l'opera fisica, quanto l'idea che vi si cela.
Nato a Shanghai nel 1966, Zhou Tiehai si è laureato alla Fine Arts School
della Shanghai University. Nel 1998 è stato insignito in Svizzera del
Contemporary Chinese Art Award First Price dalla CCAA Association.
Attualmente vive e lavora nella sua città natale.
Affermatosi negli ultimi anni nel proprio paese d'origine, questo artista
sta attualmente ricevendo riconoscimenti e notorietà in Europa ed in America
dove recentemente è stato selezionato per partecipare ad eventi di fama
internazionale come la fiera di Basilea del 2003, la collettiva "Alors, la
Chine?" al Centre Pompidou (giugno 2003) e la mostra "The American Effect"
al Whitney Museum di New York (luglio 2003). Lo scorso febbraio ha
partecipato alla collettiva "Out of the red" organizzata allo Spazio Consolo
di Milano.
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TERRY RODGERS
Marella Arte Contemporanea ha il piacere di presentare la prima mostra
personale in Italia dell'artista americano Terry Rodgers.
Con l'occhio lucido del reporter l'artista rappresenta l'alta societÃ
americana che diviene tematica principale della sua opera. Nei lussuosi
lofts di Manhattan prende corpo il gioco di relazioni umane - intercorrenti
in famiglia, tra amici e conoscenti  che costituisce il tratto distitintivo
dell'arte di Rodgers. Questi tableaux, spesso basati sulla fotografia ed
attentamente orchestrati al computer prima di essere tradotti sulla tela,
sembrano dei fotogrammi cinematografici: rappresentano un momento tratto dal
continuum del tempo reale.
Case lussuose ricche di giardini, terrazze e piscine sono popolate da
personaggi colti in posture goffe ed imbarazzanti che mettono in luce la
loro circospezione. Attraverso i suoi dipinti lo spettatore diviene un
voyeur della vita notturna newyorkese: benchè i soggetti dipinti diano
l'impressione di voler essere guardati, tuttavia il riguardante prova
imbarazzo nei loro confronti quasi spiasse in modo intrusivo la loro vita.
Un'impercettibile freddezza unita a distacco e ad una costante sensazione di
disagio caratterizza le tele di Terry Rodgers. Ogni sua opera ricorda la
complessità delle relazioni umane nella società contemporanea colte nella
loro vuotezza esistenziale.
Gli uomini rappresentati, fieri del successo sociale ed economico raggiunto,
sembrano tuttavia distaccati dal contesto in cui vivono e mostrano
un'inquietudine che lascia emergere una profonda insicurezza; parallelamente
le donne raffigurate, estremamente curate e ben vestite, hanno espressioni
che inducono a pensare che non siano affatto soddisfatte della loro
esistenza. Freddezza, noia, insoddisfazione ed incertezza sono i sentimenti
che trapelano dai loro volti. Terry Rodgers giustappone ironicamente l'alta
società , caratterizzata dal benessere economico e materiale, alla vuotezza
esistenziale e ne offre una nuova interpretazione.
Nato a Newark (New Jersey) nel 1947, Terry Rodgers vive e lavora a Columbus
nell'Ohio. Ha realizzato numerose mostre personali tra cui si ricordano
quelle organizzate al Bakersfield Museum of Art di Bakersfield (CA, 2003),
alla Fay Gold Gallery (Atlanta, 2002), alla Thomas McCormick Gallery di
Chicago (2002), alla Dfn Gallery (New York, 2002) e alla Louis Stern Fine
Arts (Los Angeles, 2002). Ha partecipato a numerose collettive tra cui
rammentiamo: "Art Chicago" presso la Fay Gold Gallery (Atlanta, 2001),
National Midyear Exhibition organizzata dal Butler Institute of American Art
(Ohio, 1999-1994) e l'esposizione alla Hammond Gallery (Lancaster, 1993).
L'ARTISTA SARA' PRESENTE ALL'INAUGURAZIONE.
Inaugurazione: Giovedì 18 Settembre 2003 dalle ore 19.30 alle 21.30
Nell'immagine un'opera di Terry Rodgers
Orari Galleria: martedì - sabato 12.00-20.00
Marella Arte Contemporanea:via Lepontina, 8 - 20159 Milano - Italy - tel.
+39 02 69311460 - fax +39 02 60730280