Institut francais Milano (ex Centre Culturel Francais)
Milano
corso Magenta, 63
02 48591928 FAX 02 48591952
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Corpi e societa'
dal 17/9/2003 al 18/9/2003
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Segnalato da

Associazione med




 
calendario eventi  :: 




17/9/2003

Corpi e societa'

Institut francais Milano (ex Centre Culturel Francais), Milano

In collaborazione con il Centre Pompidou Paris nell'ambito di Uovo Performing arts festival. Una riflessione sulla normalita' e sulla differenza, sui processi di integrazione e di esclusione sociale, sulla radicalita' del corpo e sulle sue possibili trasformazioni. Proiezioni di: Nan Goldin (1999), Lourdes-Las Vegas - Bernadetje (1999), Meg Stuart's Alibi (2001), L'Etrange Destin du colonel Jin Xing (2001). Dalle ore 20.00


comunicato stampa

Dal 10 al 21 settembre 2003 al Superstudio Più, alla Triennale di Milano, a Le Centre Culturel Français de Milan e al Plastic l'Associazione med organizza la prima edizione di 'UOVO performing arts festival' curata da Umberto Angelini.

17 artisti internazionali - 23 rappresentazioni - 10 nazioni - 9 artisti per la prima volta in Italia - 12 prime nazionali

Negli ultimi anni assistiamo in Europa ad una crescente curiosità del pubblico e degli addetti ai lavori verso le nuove forme interdisciplinari dello spettacolo dal vivo che oltrepassano i generi e i luoghi tradizionali non solo accentuandone il processo di contaminazione ma ponendosi come una vera e propria nuova modalità di rappresentazione artistica.

Da qui l'idea di 'UOVO performing arts festival' come simbolo di creazione e disequilibrio, di perfezione e fragilità dello spettacolo contemporaneo.

'Uovo' come luogo indisciplinato e indisciplinare di sperimentazione di nuovi linguaggi artistici e di comunicazione, crocevia delle esperienze europee più originali e innovative .

Le arti performative, quali la danza contemporanea e la musica elettronica in particolare, hanno saputo in questi ultimi anni in Europa intercettare nuovo pubblico e nuovi luoghi (gallerie d'arte, musei, spazi urbani, etc.) e a intrecciarsi con altre discipline come l'arte visiva, il cinema, l'architettura e il design.

Più di qualsiasi altra disciplina artistica la danza contemporanea è riuscita ad innovare il proprio linguaggio divenendo il prototipo dei mutamenti del panorama europeo dell'arte performativa.

La scelta del Superstudio Più, uno dei luoghi più prestigiosi per eventi di moda e design, come sede principale di UOVO e de La Triennale di Milano si inserisce nella tendenza europea avviata con successo in questi ultimi anni dal Centre Pompidou con la sezione spettacolo dal vivo, dalla Fondazione Cartier con le 'soirées nomades', dalla Tate Gallery di Londra con il festival Live art!

UOVO si snoderà anche in altri due luoghi milanesi - le Centre Culturel Français de Milan e il club Plastic - coinvolgendo altre progettualità e altri 'spazi' tradizionalmente (e volutamente) non teatrali al fine di coinvolgere un pubblico giovane trasversale più ampio e curioso verso le situazioni non istituzionalizzate e 'di confine e sovrapposizione' tra le arti.

Verranno ospitati, tutti in prima nazionale, i lavori dei protagonisti e dei giovani talenti della giovane scena performativa italiana e internazionale, artisti di culto tra le nuove generazioni di critica e pubblico a Berlino, Parigi, Londra, Bruxelles:

Inaugurazione con la sconvolgente e intensa interpretazione della belga-svizzera Cindy van Acker (10-11 settembre) il cui corpo è legato ad elettrostimolatori... a seguire...il nuovo lavoro dell'italiana Rebecca Murgi (12 settembre); le geniali performance dell'inglese Jonathan Burrows (12-13); la comicità surreale della ceca Krystina Lhotakova per la prima volta in Italia (14 settembre); l'emozionante fisicità dell'islandese Erna Omarsdóttir storica collaboratrice e interprete di Jan Fabre (13-14 settembre); la performance sull'immobilità dello svizzero Yann Marussich (19-20-21 settembre); l' installazione sonora dello svizzero Yann Gioria per la prima volta in Italia (19-20-21 settembre); la rivelazione berlinese Two Fish per la prima volta in Italia (20-21 settembre); la performance sull'amore di Olga Mesa una della più interessanti coreografe spagnola per la prima volta in Italia (20-21 settembre) ...e infine ...l'installazione/perfromance videovirtuale della coreografa americana Meg Stuart e dell'artista francese Magali Desbazeille (20-21 settembre).

Al termine degli spettacoli di volta in volta uno scrittore, un musicista, un fotografo, un 'abitante' di via Tortona, un critico d'arte 'racconteranno' lo spettacolo discutendone con l'artista e il pubblico, intersecando e sovrapponendo 'altri' linguaggi e 'altri' punti di vista. Andrea Lissoni , Filippo Del Corno, Matteo Bianchi cureranno i primi incontri.
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Il festival prevede altre due sezioni: una dedicata a i progetti musicali della nuova scena dance elettronica francese più raffinata (serata di musica elettronica con di Dj aï al club Plastic) e l'altra sarà un'esplorazione originale dei nuovi percorsi delle arti performative e delle loro sperimentazioni in video attraverso la proiezione di film sul tema 'Corpi e società' in collaborazione con le Centre Culturel Français de Milan e il Centre Pompidou.
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PROGRAMMA

10 e 11 settembre ore 20.30
Superstudio Più Lounge
Cindy Van Acker
(Svizzera)
Corps 00:00
prima italiana

coreografia e interpretazione Cindy Van Acker
musica, composizione e interpretazione Frédérique Franke, Philip May, Denis
Rollet, David Stampfli
luci Luc Gendroz
produzione Compagnie Greffe
con il sostegno di ADC, AVDC, Pro Helvetia, Ville de Genève, Etat de Genève, Corodis

durata 50 minuti

Un corpo collegato a uno stimolatore elettrico, lo spazio, il movimento e la musica di quattro compositori: ecco gli ingredienti di questa nuova e stimolante ricerca di Cindy Van Acker. Al centro è l'essere umano in carne e ossa, la materia fisiologica come massa soggetta alla forza di gravità. La domanda è semplice: come si può manipolare il controllo della mente sul corpo, vincere le sue resistenze, indurlo al movimento senza un impulso proveniente dall'intelletto? La risposta è un dialogo tra il reale e il surreale, un'illusione ottica in cui la presenza corporea sembra sconfinare in un'entità astratta. Una performance forte, emozionante, che lascia il segno.

Cindy Van Acker, nata nel 1971 in Belgio, e' considerata la coreografa piu' interessante della nuova scena svizzera. Ha lavorato come danzatrice con i più importanti coreografi svizzeri Philip Saire, Yann Marussich, Noémie Lapzeson, Estelle Héritier. Nel 2001 e 2002 ha interpretato le coreografie Marine e Rare della coreografa francese Myriam Gourfink.

Video
Le Centre Culturel Français de Milan
Corpi e società
in collaborazione con Le Centre Culturel Français de Milan e il Centre Pompidou Paris

Una riflessione sulla 'normalità' e sulla 'differenza', sui processi di integrazione e di esclusione sociale, sulla radicalità del corpo e sulle sue possibili trasformazioni.

11 settembre ore 22.30
L'Etrange Destin du colonel Jin Xing (2001, 53 minuti)
un film di Sylvie Levey

Questo reportage ammirevole è dedicato all'incredibile destino di Jin Xing, giovane colonnello dell'esercito cinese, divenuto una delle etoile' piu' celebri del suo paese e oggi prima ballerina del Balletto di Beijing.
Toccante testimonianza sulla lotta interiore e pubblica portata avanti da un danzatore transessuale nel cuore della cultura cinese. Una battaglia per essere danzatore, farsi operare, vivere come donna e creare una compagnia di danza indipendente malgrado la censura. Un ritratto sensibile e accattivante che attraversa l'evoluzione della società cinese.

11 settembre ore 23.30
Plastic
DJ aï
in collaborazione con Le Centre Culturel Français de Milan

Uovo Party. Serata di musica elettronica con il dj rivelazione dei club parigini.

Sedotto dalla cultura giapponese, DJ aï mixa e 'graffia' i suoi dischi in vinile con i suoni del Gameboy Nintendo. Residente al Zooziare di Bordeaux, ha realizzato dj set nei principali club parigini, all'OD Club di Fukuoka in Giappone, al Tonic Club a New York.

12 settembre ore 20.30
Superstudio Più Spazio Vetro
Jonathan Burrows & Jan Ritsema
(Gran Bretagna-Olanda)
Weak Dance Strong Questions
PRIMA ITALIANA
posti limitati

interpretazione Jonathan Burrows and Jan Ritsema
grazie a The Arts Council of England; Mousonturm Theater, Frankfurt; Panacea Festival, Stockholm; Rosas / P.A.R.T.S, Brussels; Kaaitheater, Brussels; Dans in Kortrijk and The British Council.

durata 50 minuti

Debole la danza: niente struttura né consequenzialità, niente virtuosismi, niente musica, niente effetti luce, niente costumi. Intense le domande: che cos'è uno spettacolo di danza? Che cosa ci si aspetta che sia? Come viene recepito? Con Weak Dance Strong Questions il coreografo britannico Jonathan Burrows e il regista olandese Jan Ritsema, entrambi in scena, danzatori in abiti quotidiani, costruiscono una performance a partire dall'abbandono della danza, dalla negazione delle aspettative che essa genera, ricominciando dal movimento puro, rinnovato. Una performance raffinata e concretissima, seriosa e imprevedibile, assurda e perfettamente lucida, provocatoria fin dal titolo pur senza essere di maniera, che esce dagli schemi per 'spingersi a toccare l'essenza del teatro' (De Morgen). 'È come se ai silenzi di un testo di Beckett o di Pinter fosse data la possibilità di danzare.' (The Guardian).

Jonathan Burrows e Jean Ritsema, regista teatrale olandese per molti anni in residenza al Kaaitheater in Belgio, realizzano una performance sospesa tra danza e arte concettuale.
Jan Ritsema è nato nei Paesi Bassi nel 1945. Ha diretto compagnie teatrali con repertori vari (da Koltes a Shakespeare, Joyce, James). Recentemente ha diretto l'opera Meneer, de Zot en tKint con le musiche di Walter Hus. Si è legato anche alla compagnia Het Kaaitheater di Bruxelles, ha insegnato al P.A.R.T.S., famosa accademia di danza di Anne Teresa De Keersmaeker. Come danzatore a partecipato a Crash Landings di Meg Stuart, e a coreografie di Jean-Luc Ducourt, Jerome Bel e Boris Charmatz.
Jonathan Burrows è nato nel 1960, ha iniziato la sua carriera come solista al Royal Ballet di Londra. Dal 1988 ha formato un suo gruppo. Dal 1992-2002 è al Kunstencentrum Vooruit a Gent (Belgio) e coreografo al London's South Bank Centre (1998/99). Nel 2002 ha ricevuto un premio dalla Fondation for Contemporary Performance Arts di New York.

12 settembre ore 22.00
Superstudio Più Lounge
Rebecca Murgi
(Italia)
Solo Me
prima italiana

di e con Rebecca Murgi
musiche Tomaz Grom
produzione C4

durata 20 minuti

Rebecca Murgi ha rielaborato alcuni materiali coreografici dal suo ultimo lavoro 'Io sono shake' per costruire un 'solo' intimo ed autobiografico. Linee essenziali, movimento scarno, pronto a svelare alcune immagini interiori della danzatrice. Il quadro si compone di qualità differenti: azioni lente, a contatto con la terra, oppure energiche, quasi a voler spiccare il volo. I momenti dell'esistenza segnano la danza della Murgi, che alterna l'introspezione a slanci sospesi e affascinanti come una danza acrobatica.

Rebecca Murgi coreografa-danzatrice italiana, ha ideato e interpretato, tra gli altri, Magnum Miraculum (1995), Focus on L (1996), Physis (1998), Io sono shake (2001).
I suoi spettacoli sono stati rappresentati in Olanda, Inghilterra, Danimarca, Belgio, Germania, Austria, Slovenia, etc. Ha partecipato a produzioni italiane ed estere con coreografi come Izstok Kovac, Giorgio Rossi, Simone Sandroni, Adriana Borriello.

13 settembre ore 22.00
La Triennale di Milano
Jonathan Burrows & Matteo Fargion
(Gran Bretagna-Italia)
Both Sitting Duet
prima italiana

interpretazione Jonathan Burrows and Matteo Fargion
con il supporto di The Arts Council of England; Jonathan Burrows Group; NOTT Dance festival, England; Kaaitheater, Brussels; P.A.R.T.S/Rosas, Brussels; The Laban Centre, London
grazie a The British Council

durata 45 minuti

Composizione per mani e braccia, Both Sitting Duet è l'ultimo lavoro del coreografo inglese Jonathan Burrows, realizzato insieme al compositore italiano Matteo Fargion - 'una collaborazione che esplora la zona intermedia, estremamente affascinante, tra musica e coreografia' (De Standard). Seduti l'uno accanto all'altro su due sedie, Burrows e Fargion interpretano con precisione e in assoluta concentrazione una composizione musicale per il corpo, leggendone le 'note' da uno spartito. In perfetto unisono, le mani volteggiano nell'aria e si intersecano nello spazio, le dita si muovono 'in punta di piedi' su torace, braccia e gambe, le spalle ruotano avanti e indietro. Nel suo vivace dialogare tra ritmo, suono e gesto, Both Sitting Duet è una straordinaria coreografia per la vita di tutti i giorni, 'che non può essere danzata a mente 'seduta'' (Dance Insider).

Matteo Fargion, nato a Milano nel 1961, ha studiato composizione con Kevin Volans in Sud Africa e con Howard Skempton a Londra. Ha incontrato Jonathan Burrows nel 1988. Recentemente ha scritto musica per il teatro, prevalentemente in Germania. Ha composto per lo Schaubuhne Berlin, il TAT Frankfurt, il Residenz Theater Munich, il Festival di Edimburgo.

13 e 14 settembre ore 20.30
SuperstudioPiù Lounge
Erna Omarsdóttir & Jóhann Jóhannsson
(Islanda)
IBM 1401 - A User's Manual
prima italiana

coreografia e interpretazioneErna Omarsdóttir
musica Jóhann Jóhannsson
coproduzione GRIM (Groupe de Recherche et d'Improvisation Musicale) e L'Officina Marseille, per DANSEM 2002 festival (Marseille)
grazie a Kitchen Motors, 1x2x3 - Philippe Baste, Rosas Parts, Tjarnarbio (Reykjavik), Ekka, Omar, Kristin

durata 45 minuti

Nato da una collaborazione tutta islandese tra la coreografa Erna Omarsdóttir, storica interprete e collaboratrice di Jan Fabre, e il musicista Jóhann Jóhannsson, IBM 1401 - A User's Manual esplora i temi della tecnologia, dell'intelligenza e del progresso, indagando attraverso una performance potente ed estremamente fisica la relazione tra ciò che è umano e ciò che è artificiale, tra la sensualità del corpo e l'oggetto macchina. Coreografia e musica, eseguita dal vivo su un computer e su un Hammond B3 con campionamenti elettronici, riproducono questo binomio. I corpi si fanno macchine ed elaborano una danza che, simile a una scarica elettrica, possiede un'energia misteriosa, intangibile e spontanea.
Una meditazione sul complesso rapporto tra l'uomo e le macchine che egli crea attraverso i temi della tecno-nostalgia, del corpo/macchina, dell'intelligenza umana e artificiale, delle macchine e della sensualità.
Già nominata miglior performer 2002 da 'Ballettanz', nonché una dei 100 migliori performer del mondo al Ninjinsky Prize 2002 di Monaco, Erna Omarsdóttir è stata selezionata come migliore performer 2003 da The Place, Londra.

Erna Omarsdottir è la musa ispiratrice di Jan Fabre. Ha partecipato infatti come principale interprete a The fin comes a little bit earlyer this siecle (1999), As long as the world needs a warrior soul (2000) e My movements are alone like streetdogs (spettacolo premiato ad Avignone 2000). E' nata in Islanda a Reykjavik nel 1972, ma vive a Bruxelles.
Johann Johannsson, islandese, è uno dei più attivi esponenti della nuova musica islandese. Uno dei fondatori di Kitchen Motors che promuove concerti e performance all'insegna della sperimentazione e la ricerca di nuove forme di arte. Nel 1999 ha fondato l' Apparat Organ Quartet. Ha prodotto e scritto musica con Marc Almond, Barry Adamson and Pan Sonic, The Halfer Trio. Ha scritto anche per il teatro, la danza, il cinema.

14 settembre ore 22.00
Superstudio Più Lounge
Kristyna Lhotáková & Ladislav Soukup
(Repubblica Ceca)
Venus with the Rubic's Cube
Solo dance performance with live music
prima italiana

coreografia e ideazione Kristyna Lhotáková, Ladislav Soukup
interpretazione e costume Kristyna Lhotáková
musica (contrabbasso) Ladislav Soukup
luci Jan Daehel
suono Pavel Storek
organizzazione Pavel Storek - The Four Days Association Prague
con il sostegno di Open Society Fund Prague, Pro Helvetia and Ministry of Culture of Czech Republic

durata 35 minuti

Venere, la dea della bellezza; nella società contemporanea, una donna giovane, alta, magra e fotogenica, probabilmente vuota, spesso anoressica. Con sottile umorismo e autoironia, la coreografa ceca Kristyna Lhotáková - ventiseienne eppure già acclamata nei migliori teatri e festival europei - incarna nella sua danza il modello della bellezza odierna, quello dei mass media e delle sfilate di moda, e lo veste del suo irresistibile fascino. Al contempo partner e antagonista, il contrabbasso suonato live sulla scena da Ladislav Soukup 'corteggia' questa Venere moderna e la osserva mentre posa e danza per lui, seminuda nel suo succinto bikini. 'Magistralmente interpretato, fresco e diretto' (Theatre Journal), Venus with the Rubic's Cube ha ricevuto il primo premio al Fringe Festival of Contemporary Arts (Perth, Australia).

Krystina Lhotàkovà è nata a Praga nel 1977. Ha studiato al Folkwang Hochschule a Essen, al Duncan Centre Conservatory and visual arts studio di Vàclav Hollar. Ha danzato nella 'Compagnia di Lenka Flory' (cofondatrice di Déjà Donné). A Berlino (1999-2001) ha collaborato come coreografa e danzatrice con Anna Huber. Collabora con Ladislav Soukup, con il quale ha formato un gruppo musicale e realizza una serie di performance di danza.
Nel 2000 la performance Venus with a Rubic's Cube ha ricevuto il Grand Prize al Festival of Contemporary Art a Perth, in Australia e ha ottenuto il 3° posto all'International Aerowaves Festival, al Place Theatre di Londra. Ladislav Soukup è nato nel 1968 a Praga. Ha studiato all'Arts History presso la Charles University di Praga. Suona chitarra e violino e compone prevalentemente per la danza e il teatro.

Video
Le Centre Culturel Français de Milan
(indirizzo: Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 63)
Corpi e società
in collaborazione con Le Centre Culturel Français de Milan e il Centre Pompidou Paris

Una riflessione sulla 'normalità' e sulla 'differenza', sui processi di integrazione e di esclusione sociale, sulla radicalità del corpo e sulle sue possibili trasformazioni.

18 settembre ore 20.00
L'Etrange Destin du colonel Jin Xing (2001, 53 minuti)
un film di Sylvie Levey
Questo reportage ammirevole è dedicato all'incredibile destino di Jin Xing, giovane colonnello dell'esercito cinese, divenuto una delle etoile' piu' celebri del suo paese e oggi prima ballerina del Balletto di Beijing.
Toccante testimonianza sulla lotta interiore e pubblica portata avanti da un danzatore transessuale nel cuore della cultura cinese. Una battaglia per essere danzatore, farsi operare, vivere come donna e creare una compagnia di danza indipendente malgrado la censura. Un ritratto sensibile e accattivante che attraversa l'evoluzione della società cinese.

Meg Stuart's Alibi (2001, 24 minuti)
un film di Maarten Vanden Abeele
ideazione e direzione Meg Stuart
produzione Damaged Goods
Film digitale in cui viene ricreato lo spettacolo ALIBI, riflessione visiva sulla danza, la parola, l'immagine e il movimento. In ALIBI Meg Stuart dà vita a un ambiente teatrale nel quale presenza fisica e virtuale si confrontano. Il desiderio del vero si scontra con una realtà che è diventata uno spettacolo.

Lourdes-Las Vegas - Bernadetje (1999, 64 minuti)
un film di Giovanni Cioni
coreografia Alain Platel, Arne Sierens
Lo spettacolo che ha rivelato in Italia il genio di Alain Platel. Un commedia visionaria e grottesca, sulla età inquieta dell'adolescenza, sul suo rapporto con il mondo degli adulti e con una società alienata e alienante.
La scena è una pista di autoscontri, realmente ricostruita, in cui 12 giovani performers adolescenti non professionisti scatenano le loro pulsioni al confine tra sensualità e fervore religioso al ritmo di Bach e technomusic.

Nan Goldin (1999, 13 minuti)
un film di Jean-Pierre Krief & William Klein
'Le mie foto parlano della condizione umana, del dolore e della difficoltà di sopravvivere'.
Boston negli anni 70: l'adolescente Nan Goldin vive la notte nei club dove la bellezza dei travestiti la inquieta e la cattura e la sua macchina fotografica è già per lei il modo migliore per registrare le tracce della 'vita vera'.
Artista culto della controcultura americana, oggi consacrata dai più importanti musei al mondo, Nan Goldin ha ritratto con immagini crude e realistiche l'intimità tenera e violenta di una generazione, spesso esclusa dalla società per le proprie scelte sessuali, dedita agli eccessi, vittima della solitudine e dell'AIDS.

19-21 settembre dalle ore 18.00 alle ore 22.00
Superstudio Più Spazio Vetro
Yann Gioria
(Svizzera)
Position. Una installazione sonora
prima italiana
installazione

idea Yann Gioria

durata 4 ore

Motivazione
Un individuo riceve, ogni giorno, attraverso differenti mass media, una grande quantità di informazioni al minuto: informazioni scritte, televisive, grafiche, etc. Al centro di questa sovvraproduzione informativa, l'artista si è posto alcune domande: informazione passiva o attiva? Informazione sufficiente? Sovvra-informazione? La sua opinione è presa in considerazione?

Yann Gioria si interessa principalmente ai media sonori (radio, registrazioni, televisione), alla maniera nella quale sono proposti, con o senza supporto di immagine. 'Ascoltiamo o sentiamo la radio?'.

Quale posizione si può prendere se l'informazione è percepita solo parzialmente?

L'installazione propone un questionamento sul trattamento delle informazioni subite e/o scelte dallo spettatore.

Principio
Lo spettatore entra in uno spazio oscuro e si ritrova immerso in una tempesta di informazioni sonore, fatti di attualità sentiti alla radio, alla televisione, a pena riconoscibili a causa della loro densità e del loro movimento nello spazio.
Delle parole più distinte, referenziate geograficamente, eticamente, politicamente, che descrivono delle posizoni possibili, cadono come una pioggia sullo spettatore.
Un quadrillage sul pavimento lascia credere allo spettatore in una forma di interattività con le diverse sorgenti sonore. Nello stesso modo nel quale uno spettatore pensa di essere informato dai media, la sua interattività in questo spazio rileva una certa relatività.

Yann Gioria (Ginevra, 1972), ingegnere del suono, collabora da diversi anni con numerosi artisti della nuova scena svizzera (tra gli altri, Yann Marussich, Estelle Héritier, Florian Bach, Joëlle Isoz).

19-21 settembre dalle 18.00
Superstudio Più Spazio Vetro
Yann Marussich
(Svizzera)
Autoritratto in un formicaio
prima italiana
performance

ideazione e interpretazione Yann Marussich
direzione tecnica e suonoYann Gioria
scenografia Grand Garage du Nord : Cédric Bach, Martin Rautenstrauch, Daniel Demont
consulenza in mirmecologia Alain Lenoir
organizzazione Alessandra Simeoni
produzione Perceuse Productions
coproduzione La Bâtie festival-Genève, CCS Paris.
con il sostegno finanziario di Département de l'Instruction Publique de l'Etat de Genève, Ville de Genève-Département des Affaires Culturelles

durata 2-4 ore

Ogni immobilità apparente cela un'infinità di movimenti: quelli del flusso della vita, della circolazione di fluidi vitali, del battito del cuore. In questa prospettiva, la morte rappresenta dunque l'estremo dell'immobilità, uno stato su cui il danzatore e performer svizzero Yann Marussich si interroga, indagandone la relazione con il movimento. In un'esperienza emotivamente e fisicamente coinvolgente, egli conduce la danza a oltrepassare i propri limiti, a ripensare la propria durata. La performance si risolve in una forma di abbandono corporeo totale che sconfina nell'installazione: l'immobilità come apoteosi del movimento.

Yann Marussich, protagonista della nuova scena svizzera, è nato nel 1966 a Ginevra. Danzatore e performer, dal 1989 ha firmato una ventina di coreografie. Dal 1993 al 2000 è codirettore del teatro de l'Usine di Ginevra. Attualmente si dedica essenzialmente al solo, la performance e alla body-art.

20 e 21 settembre ore 20.00 e ore 21.40
Superstudio Più Art Point
Magali Desbazeille & Meg Stuart/Damaged Goods
(Francia-USA-Belgio)
sand table
prima italiana
posti limitati

ideazione Magali Desbazeille, Meg Stuart
interpretazione Heine R. Avdal, Yukiko Shinozaki
suono Bart Aga
produzione Damaged Goods
Meg Stuart-Damaged Goods è artista in residenza allo Schauspielhaus Zürich
e riceve il sostegno di Government of Flanders and the Flemish Community Commission

durata 15 minuti

Originariamente creato come parte dell'ormai leggendario progetto Highway 101, sand table è un'installazione live, tra performance e video art, che nasce dall'incontro tra l'eclettica artista francese Magali Desbazeille e l'americana Meg Stuart, coreografa tra le più importanti del mondo. Un'immagine video è proiettata su un tavolo coperto di sabbia: mostra dei danzatori distesi su un pavimento di legno. Altri performer, presenze vive, manipolano la sabbia: l'immagine registrata fluttua, si modifica, genera un nuovo livello di realtà, a metà strada tra la verità e la finzione. Un gioiello di poesia e intimità.
(...) Al centro dello spettacolo la difficile relazione tra le immagini del corpo, del proprio corpo o di quello di altri, e il ricordo, che interviene come un elemento di disturbo (...). Il ricordo come uno specchio deformante: una immagine di sé confusa e vergognosa, frammentaria. (Pieter T'Jonck)

Meg Stuart, coreografa-rivelazione degli ultimi anni, è nata a New Orleans (USA) nel 1965. Ha studiato all'Università di New York, ha fatto parte dal 1986 al 1992 della Randy Warshaw Dance Company. Dal 1994, con la sua compagnia Damaged Goods, si è stabilita a Bruxelles. Mette spesso la danza in relazione con la video-arte, come è accaduto con Magali Desbazeille giovane artista francese (ha studiato al Ecole des Beaux-Arts a Parigi, e al Le Fresnoy, Studio National des Arts Contemporains in Tourcoing) che lavora con video, istallazioni, immagini.

20 e 21 settembre ore 20.30
Superstudio Più Lounge
Two Fish
(Germania)
triplicate - Christiane Muller forscht
prima italiana

coreografia e regia Angela Schubot, Martin Clausen
coreografia e interpretazione Javier Aleman Morillo, Martin Clausen, Angela Schubot
luci Benjamin Schaelike
musica Tilman Dehnhard
assistenza Franziska Köhler
organizzazione Barbara Friedrich
con il sostegno di Hauptstadtkulturfonds and Kulturförderung Friedrichshain-Kreuzberg

durata 35 minuti

Incontri, relazioni, identità: questi i temi della ricerca della giovane compagnia berlinese Two Fish, rivelazione della nuova scena tedesca. Angela Schubot e Martin Clausen, miglior attore emergente 2002 (Yearbook 2002 Theaterheute) presentano, per la prima volta in Italia, il loro ultimo lavoro. Come individuare l'autenticità negli esseri umani che incrociano le nostre vite? Come riconoscere la spontaneità? Uno spettacolo ironico, divertente, fresco, magistralmente interpretato, in cui lo spettatore è chiamato a farsi testimone dello sviluppo di nuove identità e di inattese interazioni, divenendo parte di un gruppo che condivide un momento di incontro, un'esperienza di vita sulla scena, fatta di racconti e confessioni che si intrecciano a passi di danza.

Two Fish gruppo berlinese nato dalla collaborazione tra la coreografa-danzatrice Angela Schubot e l'attore Martin Clausen. Martin Clausen, giovane attore, ha lavorato nei gruppi piu' interesanti della scena tedesca come Nico and the Navigators e Lubricat. Angela Schubot ha concluso i suoi studi a Berlino nel 2000. Come danzatrice, performer e coreografa ha lavorato con Joseph Tmin, Norbert Kliesch, Cora Frost, Itztok Kovac, Constanza Macras.

20 e 21 settembre ore 22.00
Superstudio Più Lounge
Olga Mesa
(Spagna)
Daisy Planet
prima italiana

dedicato a 'La Inesperada'
coreografia e interpretazione Olga Mesa
neokinok experimental tv prototype Daniel Miracle
luci, suono e video Daniel Miracle
abito Bernardino Cervigón
testi Dorion Sagan (Biosferas), Kafka, Olga Mesa
musica Chopin, Juluki, DGM
produzione Olga Mesa
commissionato da 10th festival La Alternativa, Madrid, 1999
con il sostegno di 'Cuzco' subway station of Madrid
organizzazione Kristell Guiguen

durata 45 minuti

Olga Mesa, per la prima volta in Italia, è una delle coreografe spagnole più apprezzate all'estero, da Parigi a Londra, da Berlino a New York, dove le sue performance hanno avuto grande successo di pubblico. Daisy Planet è una lettera d'amore, in cui il testo si fa corpo e il corpo interpreta il testo, con ironia. L'incontro tra il movimento e il significato avviene in una regione indefinita, tra finzione e realtà, in cui l'immagine registrata del video di Daniel Miracle si interseca con l'azione presente della danzatrice, generando una doppia dimensione e un doppio livello di lettura. Tra materia e sentimento, l'amore diventa ora macchina di desideri ora stato di platonica ammirazione, rappresentato nelle sue infinite variazioni.

Olga Mesa, performer spagnola, artista di teatro, danza e musica. Fondatrice della compagnia Bocanada danza (1984-1988), è stata premiata al Concours Chorègraphique di Madrid e ha vinto una borsa di studio per la Merce Cunningham School di New York. Ha fondato una compagnia nel 1992 e ha realizzato creazioni in collaborazione con CNDC d'Angers, il Centro culturale Belèm di Lisbona, il Centre National des Nouvelles tendances Scènique di Madrid, Dans in Korttrijk in Belgio, le Thèàtre de la Ville a Parigi, il CND Centre National de la Danse a Parigi. Tra il 1996 e il 1999 ha realizzato la trilogia Res, non verba con l'artista Daniel Miracle. Dal 2001 ha realizzato un progetto in quattro movimenti, dal titolo Màs pùblico, Màs privado. Ha portato le sue coreografie in Belgio, Francia, Portogallo, Svizzera, Inghilterra, New York, Vienna, Salisburgo.
Daniel Miracle artista audio-video, dirige Neokinok tv, un progetto artistico di televisione sperimentale. Ha studiato architettura al Politecnico di Catalogna, cinematografia e musica acustica al Conservatorio di Cuenca, scienze della comunicazione all'Università di Barcellona. Ha fondato il gruppo sperimentale Syndicat de l'image ed è ideologo del gruppo GAS (Groupe d'Action Subversive). Produce video e documentari. Dal 1996 collabora con Olga Mesa per tutta la parte relativa alla musica e alle immagini video.
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'UOVO' riceve il sostegno e la collaborazione di Comune di Milano-Settore Giovani, Regione Lombardia-Culture Identità e Autonomie della Lombardia, Provincia di Milano, la Triennale di Milano, AICEM Associazione Istituti Culturali Europei a Milano, Centro Culturale Svizzero-Pro Helvetia, Goethe Institut, Instituto Cervantes, Le Centre Culturel Français de Milan, British Council, DBM Danza Bacino Mediterraneo-Cultura 2000, Centre Pompidou Paris, Virgin Express, ATM Azienda Trasporti Milanesi, Superstudio Group, Alto Verbano, Torrevado, Interactive Group, Chinatown, Milf Dezign,Edizioni Zero.

L'Associazione med
L'Associazione med nasce al Superstudio Più nel gennaio 2003 da una idea di Umberto Angelini, Gisella Borioli e Gigi Cristoforetti per realizzare progetti di promozione e diffusione delle arti contemporanee, quali la danza, la musica, il teatro, l'arte visiva, il video, l'architettura e il design superando la tradizionale divisione di generi e luoghi di rappresentazione.
L'obiettivo è la creazione di un collettivo aperto in modo permanente al dialogo con le esperienze più stimolanti e originali del panorama italiano e internazionale.
Il primo progetto, realizzato in occasione del Salone Internazionale del Mobile (Superstudio Piu'-aprile 2003), e' la mostra di arte contemporanea 'Re-Location', curata da Caroline Corbetta.
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Informazioni

Biglietto 8 euro
Abbonamento festival 40 euro
Abbonamento ridotto 25 euro
Proiezioni video Ingresso libero

Info Superstudio Più 0242250132

SuperstudioPiù via Tortona, 27 20144 Milano 02422501
La Triennale di Milano - Viale Alemagna 6, Milano
Le Centre Culturel Français de Milan - Corso Magenta 63, Milano
Plastic - Viale Umbria 21, Milano

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