White dream. La Natura viene raccontata dall'artista come un fenomeno da preservare perche' in grado di contenere tutte le risposte che ricerchiamo.
a cura di Martina Colajanni e Arianna Baldoni
La pittura di Pierpaolo Curti ci conduce ad un Ritorno all’Ordine e a due diverse chiavi di lettura. A livello formale i suoi paesaggi appaiono statici, come immortalati. Deserti e desolanti senza alcuna traccia di essere umano. A livello mentale, invece, l’apparente aridità paesaggistica stimola il nostro pensiero verso un significato da ricercare oltre la rappresentazione concreta. Ciò che vediamo sono delle campiture piatte, pochi elementi geometrici ed un opprimente semplicità. Razionale, ma al tempo stesso meditativo, quelli di Curti non è altro che un modo per riappropriasi di una matrice primordiale dell’Essere. Attraverso un lavoro estremamente simbolico ci mette di fronte al nulla apparente. Ma perché mai dovrebbe accadere qualcosa?
Pierpaolo è affascinato dal nulla. Nella non-azione e nella freddezza trova modo di varcare i limiti conosciuti, e reputati àncora di salvezza, per poi abbandonarci nella comprensione di quei pochi elementi figurativi di cui si serve. Tutto per guidarci verso una quiete ormai dimenticata perché soppiantata dal superfluo. Il logorio della parola e delle azioni sembra quasi deteriorare lo stesso Pierpaolo tanto da condurlo a voler trovare una sensazione d’incanto, ormai rara da sperimentare.
L’incanto è uno stato di meraviglia di cui si dovrebbe far spesso l’esperienza. Un modo per cogliere sempre in ciò che si vede lo stupore, lo stesso che si provava quando non si possedeva una piena consapevolezza del Mondo. È proprio da questa condizione che inizia il percorso di White Dream.
Nel video ci troviamo di fronte ad un orizzonte naturale, un paesaggio ricercato dall’artista e successivamente immortalato. Una sinfonia di suoni ricavati dalla natura fanno da sottofondo ad una mediazione dell’anima e al conseguente stato di quiete. Il bianco, colore della purezza, è un chiaro rimando al sogno che ora prende le sembianze di una visione o di un’apparizione.
La somma dei lavori in mostra hanno in sé la valenza di Viaggio verso noi stessi e verso i luoghi in cui lo stesso Pierpaolo si è imbattuto. La Natura viene raccontata come un fenomeno da preservare perchè in grado di contenere tutte le risposte che ricerchiamo. Ipnotizzante come un mantra, seducente come un’amante è la Natura, quella raccontata da Curti, che è viva e tenta in ogni modo di unirsi all’Uomo così da non renderlo più soggetto all’angoscia e alla dimenticanza di Sé.
Martina Colajanni
Vernissage Giovedì 9 maggio 2013 Ore 19.00
RizHoma.gallery
Via plinio, 20 - Milano
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