Mimmo Scognamiglio artecontemporanea
Hello world! Tratto peculiare delle installazioni di Akhmetgalieva e' l'utilizzo di fili da tessitura artigianali, che spesso eccedono la superficie dell'opera, espandendo in questo modo il concetto stesso di dipinto, superandone i confini canonici della cornice e facendolo evolvere in maniera nuova nello spazio.
La galleria Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea ospita la prima mostra in Italia di
Tatiana Akhmetgalieva, artista russa fra le più interessanti dell'ultima
generazione.
Tratto peculiare delle installazioni di Akhmetgalieva è l'utilizzo di fili da
tessitura artigianali, che spesso eccedono la superficie dell'opera, espandendo in
questo modo il concetto stesso di dipinto, superandone i confini canonici della
cornice e facendolo evolvere in maniera nuova nello spazio.
Il filo è il medium principale dei lavori dell'artista. La tela diviene 'telaio',
nel quale il tessuto della vita è avvolto intorno ad un perno temporale. Il tempo è
il riferimento senza il quale l'uomo perde il filo stesso della vita, dei
sentimenti, dei sogni e delle speranze che collega tutti noi.
Il soggetto delle opere è la realtà, scandagliata ed analizzata, sebbene poi le
figure ritratte dall'artista esistano sulla tela più come progetto o schizzo, vite
potenziali che solo nel futuro sapranno realizzarsi.
Questo sguardo investigativo sul mondo contemporaneo è costantemente presente nel
lavoro di Akhmetgalieva, insieme ad una profonda riflessione su temi esistenziali
come la solitudine, l'ansia, la ricerca di una via di fuga dalla realtà.
È da questa prospettiva che nasce il progetto “hello world!”, presentato in questa
mostra. Esso è dedicato allo studio della quasi totale immersione dell'uomo moderno
nel mondo virtuale, del suo perenne stato di alienazione dalla realtà, e della vita
di quelle che l’artista chiama "persone-gusci", che nella vita reale sono come
avatar virtuali. Viviamo in un mondo di materiali falsi ed artificiali, dove
l'autenticità è stata ormai sostituita da ibridi sintetici. Le immagini che ci
circondano, nonostante la loro specificità, vengono private della loro essenza, e ci
lasciano con un senso di alienazione e di insoddisfazione.
L'arte è allora quel potere che si può opporre a questa disgregazione. La metafora
del filo è quindi completa: esso vuole rappresentare la speranza di poter, in
qualche modo, annodare un mondo in disintegrazione, farlo rivivere e dare un senso
all'esistenza.
Inaugurazione Giovedì 16 maggio 2013, 18.00-21.00
Mimmo Scognamiglio artecontemporanea
Via Giovanni Ventura, 6 - Milano
Orario: mar-sab 15.00 – 19.00
ingresso libero