La reserve. Il suo lavoro e' incentrato intorno al concetto di archiviazione ed e' legato a vari contesti di ricerca che si sviluppano nel corso di incontri con persone e comunita', spesso chiamate a partecipare attivamente. Le sue opere prendono la forma di azioni, oggetti, immagini e documentazione.
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Z2O Galleria | Sara Zanin è lieta di presentare La réserve di Raphaëlle de Groot.
L’artista quebecchese – in concomitanza alla sua partecipazione nella 55 Biennale di Venezia con un’inedita performance curata da Louise Déry, direttrice della Galleria de l’UQAM a Montréal – presenta una nuova serie di lavori, dopo la precedente personale Il volto interiore (2007).
Premiata nel 2012 col prestigioso premio artistico Sobey, il suo lavoro è incentrato intorno al concetto di archiviazione ed è legato a vari contesti di ricerca che si sviluppano nel corso di incontri con persone e comunità, spesso chiamate a partecipare attivamente.
Le opere di de Groot prendono la forma di azioni, oggetti, immagini e documentazione. Un aspetto centrale nella sua ricerca sono le performance che esplorano le modalità in cui l’arte viene creata e percepita attra-verso la messa in scena di alcune costrizioni – come ad esempio la cecità, abiti limitanti o la soppressione della faccia – che creano una condizione di espropriazione e perdita: perdita di riferimenti, perdita di control-lo e dell’immagine di sé.
Dal 2009, Raphaëlle de Groot lavora sul progetto Le poids des objets (Il peso degli oggetti) che ruota intorno ad una collezione di circa 1780 oggetti che ha raccolto in un certo numero di comunità in Canada e altrove (Stati Uniti, Messico, Italia). Durante mostre, viaggi e residenze l'artista offre alle persone che lo desiderano la possibilità di donare oggetti ormai obsoleti, inutili, conservati in fondo a un armadio. De Groot offre quindi una seconda vita a queste tracce quotidiane dando loro un posto nelle sue opere. Questi oggetti comuni, vittime del disinteresse e del rifiuto, paradossalmente contengono in sé l’attaccamento e le emozioni dei loro proprietari. Diventando custode di questi oggetti, l’artista narra la loro storia e ne garantisce la conservazione materiale e il loro divenire simbolici. Infatti, al di là della loro funzione fisica originale, questi oggetti raggiungono una forte dimensione simbolica perché tornano ad una seconda vita e vengono riassegnati.
Gli oggetti divengono gradualmente dei compagni, in qualche modo si umanizzano e farli sfuggire all’inerzia è un punto focale della ricerca dell’artista.
La réserve, che dà il titolo alla mostra, è il nuovo video dell’artista presentato per la prima volta al pubblico.
In questo lavoro sono collegati diversi spazi che evocano luoghi dimenticati: un deposito museale, un ma-gazzino, un tetto. L'artista raffigura il movimento di un personaggio che indossa un mantello reversibile con diverse tasche; il mantello rappresenta una forma di abitazione transitoria per una collezione di oggetti che il personaggio trasporta da un luogo ad un altro.
La mostra si avvale del contributo della Délégation du Québec à Rome/Delegazione del Québec a Roma.
Inaugurazione 22 maggio ore 18-20
Z2O Galleria | Sara Zanin
via della Vetrina, 21 – 00186 Roma
Orario d’apertura: dal martedì al sabato 10.30 – 19.30 (o su appuntamento)
Ingresso libero
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Z2O Galleria | Sara Zanin is pleased to present La réserve by Raphaëlle de Groot.
The Canadian artist- currently participating in the 2013 Venice Biennale with a performance piece curated by Louise Déry, director of the UQAM Gallery in Montreal¬¬- presents in the gallery a new series of work after her previous work with Il volto interiore (2007).
Her work, rewarded the prestigious Sobey Art Award in 2012, is centered around the concept of storage and is linked to various research environments that develop in its encounters with people and communities who are often called upon to actively participate.
De Groot’s work often take the form of actions, objects, images and documentation. A central aspect in her research is performance that explores the ways in which art is created and perceived through the staging of certain constraints - such as blindness, dressing sparsely or suppressing facial expressions. They create a condition of expropriation and loss: loss of connection, loss of control and self-image.
Since 2009, Raphaelle de Groot has been working on the project Le poids des objets (The weight of objects) that revolves around a collection of about 1,780 objects she has collected in a number of communities in Canada and other countries (the United States, Mexico, Italy) . During exhibitions, artist residencies and travel offer people who want it the opportunity to donate items now obsolete, useless, saved at the bottom of a closet. De Groot therefore offers second life to these ordinary objects giving them a place in her works. These objects, victims of neglect and rejection, paradoxically contain in themselves the attachment and emotions of their owners. Becoming caretaker of these objects, the artist tells their story and ensures the physical preservation and their symbolic realization. In fact, beyond their original physical function, these objects reach a strong symbolic dimension because they return to a second life and are given new purpose.
The objects gradually become companions; humanizing and providing escape are a focal points in the artist's research.
La réserve, the namesake of the exhibition, is the artist’s new video presented for the first time to the public.
In this work we connect different spaces that evoke forgotten places: a museum store, a warehouse, a roof. The artist depicts the movement of a character who wears a cape reversible with several pockets; the mantle is a form of transitional housing for a collection of objects that the character carries from one place to another.
The project is supported by the Délégation du Québec à Rome / The Québec Government Office in Rome.
Opening May 22, 6 PM
Z2O Galleria | Sara Zanin
via della Vetrina, 21 – 00186 Roma
Tue-sat 10.30-19.30