Marisa Albanese
Alis/Filiol
Giovanni Anselmo
Andrea Aquilanti
Francesco Barocco
Vanessa Beecroft
Antonio Biasucci
Gregorio Botta
Benny Chirco
Gianluigi Colin
Jannis Kounellis
Nino Longobardi
Marzia Migliora
Mimmo Paladino
Giulio Paolini
Claudio Parmigiani
Roberto Pietrosanti
Michelangelo Pistoletto
Ettore Spalletti
ZimmerFrei
Vincenzo Trione
La ripresa dell'antico nell'arte contemporanea italiana. 17 artisti traggono ispirazione dal dialogo con i luoghi della classicita'. Partecipano autori di diverse generazioni: dai maestri dell'arte povera a protagonisti della transavanguardia, figure isolate, grandi fotografi, voci "mistiche", autori post-informali e giovanissimi.
a cura di Vincenzo Trione
Dal 23 maggio al 29 settembre gli spazi monumentali del Foro romano e del Palatino a Roma accolgono la mostra Post classici dedicata ai rapporti tra arte contemporanea e antichità: 17 artisti traggono ispirazione dal dialogo con i luoghi della classicità.
Il tema della mostra, curata da Vincenzo Trione e promossa dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma in collaborazione con Electa, è il richiamo all'antico: inteso come fonte di valori assoluti - bellezza, armonia, perfezione, misura, sapienza - che vengono reinterpretati in chiave moderna.
Per la prima volta, l'arte del nostro tempo entra nel Foro romano: diciassette artisti si confrontano con luoghi e monumenti diversi, presentando opere quasi tutte realizzate per questa occasione.
La mostra documenta l'attività di artisti italiani impegnati a sottrarsi a ogni internazionalismo stilistico, che avvertono il bisogno di richiamarsi all'identità italiana per riaffermarne con forza lo stile, nel segno di uno stringente e spesso conflittuale rapporto con la memoria, ma anche nell'orizzonte di una nuova riflessione tra contemporaneità e patrimonio storico.
Vincenzo Trione ha invitato a partecipare artisti di diverse generazioni. Dai maestri dell'arte povera - Kounellis, Pistoletto, Paolini - a protagonisti della transavanguardia come Paladino; da figure isolate - Parmiggiani, Longobardi, Albanese, Beecroft - a grandi fotografi come Jodice e Biasiucci; da voci "mistiche" - Botta, Pietrosanti - a personalità lontane da gruppi e da tendenze come Aquilanti; da autori post-informali come Colin a giovanissimi quali ZimmerFrei, Alis/Filliol e Barocco.
Sono stati quindi scelti artisti che intrattengono con la classicità un dialogo fondato su appropriazioni e reinvenzioni spesso audaci, che tendono ad acquisire figure e motivi dell'immaginario archeologico riscrivendoli e, spesso, evocando l'effetto delle rovine e dei reperti.
Le opere saranno esposte nel Foro romano nel Tempio di Romolo e nel Tempio di Venere e Roma, sul Palatino alla Vigna Barberini e allo Stadio di Domiziano che riapre al pubblico dopo molti anni e in seguito a interventi di restauro, al criptoportico neroniano e al Museo Palatino.
Attraverso il percorso espositivo emerge il filo unico che unisce personalità diverse e che suggerisce la presenza di una vera tendenza dell'arte italiana del nostro tempo, implicita e trasversale: la post-classicità.
Come afferma il curatore, questi artisti "servendosi di media diversi tendono a collocarsi in un territorio poetico comune, fino a dar vita a una sorta di implicito movimento. Ad accomunarli è il bisogno di reinventare temi fondamentali della classicità, fino a renderli irriconoscibili.
Procedono tra citazioni e ripescaggi, in bilico tra rispetto e trasgressione, prelevano episodi storico-artistici, che filtrano attraverso uno stratagemma caro alle avanguardie primonovecentesche: lo straniamento. Non compiono calchi fedeli: non innalzano la cultura del passato sopra un piedistallo irraggiungibile. Prediligono discontinuità, scarti, margini. Riscrivono frammenti dell'antichità: barlumi che fanno appena intuire la totalità. Decontestualizzano e riusano arbitrariamente alcuni elementi di altre epoche, proiettandosi verso esiti allegorici.
Classico, per questi artisti, non riguarda solo il passato, ma investe il presente e prefigura gli scenari dell'avvenire. È ciò che tende a relegare l'attualità al rango di un rumore di fondo di cui non si può fare a meno. Un momento estraneo e sempre sorprendente, da investigare nella sua complessità, da riconquistare ogni giorno, per farlo riemergere come relitto, scheggia."
Accompagna la mostra il volume Post classici. La ripresa dell'antico nell'arte contemporanea italiana edito da Electa per la collana Fiori blu. Nel libro, oltre alla documentazione delle opere esposte, è analizzato il rapporto tra classicità e contemporaneo in diversi ambiti: arte (Vincenzo Trione), archeologia (Marcello Barbanera), letteratura (Alessandro Piperno), mitologia (Maurizio Bettini), cinema (Gianni Canova), fino a delineare un viaggio ?ideale? tra passato e presente ai Fori e al Palatino (Emanuele Trevi).
Artisti: Marisa Albanese, Alis/Filiol, Giovanni Anselmo, Andrea Aquilanti, Francesco Barocco, Vanessa Beecroft, Antonio Biasucci, Gregorio Botta, Benny Chirco, Gianluigi Colin, Jannis Kounellis, Nino Longobardi, Marzia Migliora, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Claudio Parmigiani, Roberto Pietrosanti, Michelangelo Pistoletto, Ettore Spalletti, ZimmerFrei.
Immagine: Claudio Parmiggiani, Senza titolo, 1970. Calco in gesso, stracci,terracotta, pigmenti, farfalla, 25x30x20.
Ufficio stampa Electa per la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma
Gabriella Gatto tel. 39 06 47 497 462 press.electamusei@mondadori.it
Anna Salvioli tel. 39 02 71046250 ufficiostampa.electa@mondadori.it
Responsabile Comunicazione: Monica Brognoli tel. 39 02 71046441 brognoli@mondadori.it
Conferenza stampa, mercoledì 22 maggio 2013, ore 11:30.
Inaugurazione ad inviti, mercoledì 22 maggio, ore 18:00
Foro romano e del Palatino
Tempio di Romolo, Tempio di Venere e Roma, Vigna Barberini, Stadio Palatino, Criptoportico neroniano, Museo Palatino
Orari: Lunedì – domenica Dalle 08.30 alle 19.15 fino al 31 agosto Dalle 8.30 alle 19.00 fino al 29 settembre
La biglietteria chiude un'ora prima. Non si effettua chiusura settimanale.
Ingresso: intero € 12,00, ridotto € 7,50