Parte il progetto degli Etcetera, vincitore del Premio Internazionale di Arte Partecipativa. Etcetera e' un collettivo fondato nel 1997 a Buenos Aires da artisti visivi, poeti e attori che vogliono portare l'arte nelle strade, dove nasce il conflitto sociale, e ricondurre questo conflitto nelle arene della produzione culturale, inclusi i media e le istituzioni artistiche. Nella loro pratica utilizzano umorismo e decostruzione per dare forma a un nuovo genere di arte politica, libera dalla retorica e spesso sarcastica.
Parte il progetto degli Etcetera, vincitore della seconda edizione del Premio Internazionale di Arte Partecipativa. Un readymade della crisi, per scoprirne insieme le possibilità inaspettate.
A Bologna c’è un manifesto che parla di “crisi”: non è una campagna politica, né una trovata pubblicitaria, ma la prima delle sorprese di un progetto artistico, quello che il collettivo argentino Etcetera realizzerà nella città nelle prossime settimane, come vincitore della seconda edizione del Premio Internazionale di Arte Partecipativa, promosso dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con LaRete Art Projects e La Pillola, a cura di Julia Draganović e Claudia Löffelholz.
Loreto Garin e Federico Zukerfeld - fondatori degli Etcetera - hanno vinto la seconda edizione del Premio con l’idea di un READYMADE sociale. Il progetto parte dall’immaginario e dal vissuto quotidiano della crisi - parola chiave dei nostri tempi - per proiettare su di essi un nuovo significato sociale: una trasposizione artistica per far emergere sotto una luce diversa temi, situazioni, tensioni e conflitti, e per affrontarli attraverso nuove visioni critiche e risposte creative.
Così la parola C.R.I.S.I. svela al suo interno delle possibilità inaspettate, come acronimo di COMUNE di RICERCA per l’IMMAGINAZIONE SOCIALE INCLUSIVA.
Il progetto si basa su temi e contenuti estratti dalla vita della città, che i due argentini hanno conosciuto lo scorso anno grazie al periodo di residenza che il Premio offre ai suoi finalisti e con cui hanno mantenuto rapporti in questi mesi tramite un primo network di contatti. Come spesso avviene nell’arte degli Etcetera, C.R.I.S.I. attinge forme e modalità di partecipazione dal campo politico, ma assemblee, incontri, campagne mediatiche saranno reinterpretate attraverso diversi linguaggi, come la performance, la musica, la street art e l'apporto di diverse discipline, come la sociologia e la filosofia.
"Durante il nostro periodo di residenza a Bologna - affermano i due artisti - abbiamo sviluppato una sorta di modello diagnostico che include alcuni argomenti e tematiche chiave legati all’odierna crisi: la trasformazione oggettiva, intesa come precariato, disoccupazione, caduta del potere d’acquisto, indebitamento. E gli effetti soggettivi, come lo scetticismo verso le istituzioni, la mancanza di partecipazione, le difficoltà nell’auto-organizzarsi collettivamente per risolvere problemi comuni, la rottura di legami nelle reti sociali, sentimenti di frustrazione, alienazione, crescita di suicidi e violenza. Partendo da un’analisi comparativa basata su alcuni esempi della crisi argentina del 2001, che noi conosciamo, possiamo identificare tre sintomi della patologia sociale della crisi che colpiscono l’immaginazione collettiva e hanno la loro espressione simbolica sul corpo sociale: anomia, degradazione e crisi di rappresentatività."
Sono queste le linee di lavoro su cui sarà chiamata ad agire la COMUNE, intesa come spazio di partecipazione collettiva non solo sul piano artistico e creativo, ma anche decisionale rispetto allo sviluppo del progetto stesso. La partecipazione è aperta. In attesa della prossima apparizione del progetto, si può entrare in contatto con gli Etcetera al seguente indirizzo: crisiproject@gmail
Gli Etcetera - collettivo fondato da Loreto Garin Guzmán e Federico Zukerfeld nel 1997 a Buenos Aires, composto da artisti visivi, poeti e attori - vogliono portare l'arte nelle strade, dove nasce il conflitto sociale, e ricondurre questo conflitto nelle arene della produzione culturale, inclusi i media e le istituzioni artistiche. Entrano nella scena urbana come dichiarazione di protesta, o atto di denuncia, e di conseguenza il loro intervento si riferisce sempre a un tempo e a un luogo specifico. Nella loro pratica utilizzano umorismo, ricerca poetica e decostruzione per dare forma a un nuovo genere di arte impegnata: libera dalla banale retorica e spesso sarcastica e "scorretta". Nel 2005 hanno fondato il movimento International Errorist, un'organizzazione internazionale che rivendica l'errore come filosofia di vita. Nel 2009 hanno partecipato alla Biennale di Istanbul con il progetto Errorist Kabaret, che è valso loro la candidatura al Premio, tramite segnalazione da parte della curatrice Galit Eilat, membro del Comitato di Selezione internazionale del Premio.
http://grupoetcetera.wordpress.com/
Il Premio Internazionale di Arte Partecipativa si rivolge agli artisti che si sono distinti nel panorama internazionale per le loro pratiche partecipative, partendo da un’idea e da una pratica di governo del territorio. È promosso, infatti, dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna - in collaborazione con LaRete Art Projects e La Pillola - per sperimentare la partecipazione attraverso progetti artistici capaci di creare nuovi spazi di confronto, negoziazione e decisione aperti ai cittadini.
Di durata biennale, ogni edizione prevede tre finalisti, selezionati dalla Giuria del Premio tra una long list presentata da un Comitato di Selezione internazionale.
Nel primo anno i finalisti realizzano un periodo di residenza a Bologna, con l’obiettivo di ideare un nuovo progetto audience specific. In base a queste proposte viene selezionato il progetto vincitore, che viene realizzato nel corso dell’anno successivo.
La prima edizione del Premio è stata vinta da Pablo Helguera, con il progetto Ælia Media, un canale di informazione alternativo sull’arte e la città, che ha coinvolto un gruppo di operatori culturali bolognesi in una scuola di giornalismo e nella realizzazione di una stazione radio mobile, ancora attiva anche dopo il termine del progetto.
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