La performance e il talk 'performing the ethnographic museum' intendono ripensare e ridisegnare lo spazio museale.
Cosa raccontano reperti di altre culture racchiusi in teche di vetro? Come possono entrare in contatto quelle linee di narrazione con il contemporaneo? È possibile che varchino secoli di storia per stimolare nuove estetiche?
La compagnia di danza Mk ha attraversato il Museo Pigorini per restituirci una visione inedita e un approfondimento sulle nostre radici culturali. Il 24 e 25 maggio, grazie alla collaborazione tra MK e Routes Agency in partnership con il progetto europeo MeLa - European Museums in an age of migrations, il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma sarà la sede di due appuntamenti, la performance Impressions d’Afrique e il talk performing the ethnographic museum, con l’obiettivo di ripensare e ridisegnare uno spazio museale in un diverso approccio alla visione.
“La scelta del Museo Pigorini come luogo della rappresentazione, riguarda innanzitutto l’ambiguità culturale delle danze di Impressions d’Afrique, che non presentano la catalogazione di memorie etnografiche ma inventano un repertorio di contaminazione estetica, proiettato verso il meticciato e l’invenzione di nuove identità, proprio a partire dalla tensione classificatoria occidentale” spiega Michele di Stefano, coreografo di MK.
Nelle parole di Giulia Grechi, una delle curatrici dell’evento, possiamo individuare il senso di questa dislocazione della danza nello spazio museale:
“Nel decostruire il museo come dispositivo non neutrale e coloniale di rappresentazione e costruzione di identità e di potere, da tempo e da più parti si insiste sul fatto che il Museo è morto, o sta per esserlo. Ma prima di decretare l’irreversibile dipartita del dispositivo museale, sarebbe opportuna forse una riflessione sulla possibilità di riattivare in modo inedito alcune delle sue funzioni sociali, prima fra tutte quella di costruire delle narrazioni in grado di produrre un processo di identificazione, una “comunità immaginata” non più, auspicabilmente, in senso nazionale o coloniale, ma in senso postcoloniale, interculturale e transnazionale, offrendosi come laboratorio sperimentale di nuovi sensi della cittadinanza.” (G. Grechi, What dust will rise? Il museo sotto assedio, o in esodo, in corso di pubblicazione nella rivista Visual Ethnography - www.vejournal.org)
Già nel dicembre 2012 Mk aveva presentato presso il Museo Pigorini lo spettacolo “Quattro danze coloniali viste da vicino” nell’ambito del progetto Crossing Bodies – Immaginari postcoloniali, curato da Routes Agency per Idee migranti all’interno della mostra [S]oggetti migranti.
L’evento è promosso da
24.25 maggio 2013 - h.18
Impressions d’Afrique
con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Laura Scarpini & guests
coreografia Michele Di Stefano
management Anna Damiani con Valeria Daniele
promozione PAV/Diagonale artistica
produzione mk 2013, Regione Lazio Assessorato alla Cultura Arte e Sport
in collaborazione con Routes Agency e Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” Roma
con il contributo MiBAC
L’Africa prefigurata da Raymond Roussel nella stesura del suo romanzo Impressions d’Afrique (1910) è un paesaggio irreale, che non ha altro scopo che quello di servire da sfondo ad un procedimento combinatorio, basato su continue reazioni a catena di parole e accostamenti arbitrari di mondi differenti.
Illeggibile e selvaggia - non in senso pittoresco ma perché furiosamente incline ad assorbire tutte le informazioni suggerite dai regimi culturali occidentali e a risputarle in un ibrido imprevedibile – anche la nostra Africa non ha più a che fare con una ricerca delle origini ma con la scoperta di nuove destinazioni.
Questo progetto cerca di conferire alla dinamica e alla postura corporea altri statuti – configurazioni coreografiche inedite ed in questo senso la ricerca sul movimento ne costituisce l’aspetto fondante.
Ancora una volta dopo Il giro del mondo, la performance presenta i personaggi di un romanzo d’avventure che non c’è e li colloca in successione nello stesso luogo “qualsiasi” per analizzarne il comportamento. Vedremo una donna destinata al sacrificio, una pattuglia di marines in avanscoperta, dei guerrieri esperti di tecniche di ipnosi… ma sono corpi che non sanno più che farsene di una storia. Il loro scopo è individuare e far emergere la postura di un corpo nuovo nel momento esatto in cui decide di presentarsi davanti al reale.
Il prologo a Impressions d’Afrique è stato presentato nel novembre 2012 al Festival APERTO di Reggio Emilia.
La performance sarà ospitata il 30 giugno 2013 nella Sala Loggione del Teatro La Fenice di Venezia nell’ambito della BiennaleDanza.
24.maggio 2013 - h.16.15
talk
PERFORMING THE ETHNOGRAPHIC MUSEUM
Danze al Museo Etnografico Pigorini
a cura di Routes Agency
Interventi di:
Vito Lattanzi - Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma
Giulia Grechi - Università L'Orientale di Napoli, Routes Agency
Rossana Macaluso - Routes Agency
Annalisa Piccirillo - Università L'Orientale di Napoli
Stefano Tomassini – Università Ca’ Foscari Venezia e USI-ISI di Lugano
Michele Di Stefano – Mk
modera
Viviana Gravano - Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Routes Agency
La performance sarà introdotta da un talk, nel quale ricercatori provenienti da diversi ambiti disciplinari si confronteranno intorno alla relazione tra la danza contemporanea e le questioni postcoloniali, discutendo il ruolo che le istituzioni museali (e in particolare i musei etnografici) possono svolgere nel proporre una diversa narrazione dei loro archivi e un rinnovato ruolo di mediazione interculturale.
mk
mk si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Il progetto del gruppo è programmato nei più importanti festival della nuova scena e proiettato in ambito internazionale.
Tra le produzioni più recenti Il giro del mondo in 80 giorni (prod. ZTLpro e Torinodanza), Quattro danze coloniali viste da vicino, Park e Grand Tour, indagini coreografiche in bilico tra paesaggio puro, questioni legate al trasporto e ricostruzione tormentata dell'esotico.
Clima è una performance generata in tempo reale previa istruzione di movimento offerta a chiunque sia interessato a partecipare che accompagnerà nel 2013 il calendario di tre festival estivi italiani (Festival Internazionale di Santarcangelo, Danza Urbana Bologna e Short Theatre Roma). Nel giugno dello stesso anno debutta Lied su musiche di Richard Wagner, creato per gli allievi dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma.
Alla circuitazione degli spettacoli si affianca una intensa attività di laboratori sperimentali, incontri e workshop, tra i quali Accademie Eventuali nel settembre 2012 presso il Museo della Storia della città di Bologna, su commissione di Fondazione Furla, Carisbo, Mambo e Xing.
Mk è una delle cinque compagini internazionali alle quali è dedicato il libro Corpo sottile. Uno sguardo sulla nuova coreografia europea (UbuLibri, Milano 03).
Uscito da poco il volume di Michele Di Stefano e Margherita Morgantin Agenti autonomi e sistemi multiagente per Quodlibet (Macerata 2012).
Dal 2010 il gruppo riceve il contributo del MiBAC.
Il gruppo mk opera da oltre dieci anni in ambito nazionale ed internazionale alla realizzazione di spettacoli, performance, eventi legati alla danza contemporanea in luoghi teatrali e siti di rilevanza culturale e storica (solo per restare in ambito romano citiamo il Palazzo delle Esposizioni, l’Acquario romano, l’Istituto Svizzero, il Museo dell’Ara Pacis).
Giulia Grechi è dottore di ricerca in “Teoria e ricerca sociale” presso l’Università La Sapienza di Roma. è assegnista di ricerca all’Università L’Orientale di Napoli come membro del Progetto EU “Mela – European Museums in an Age of Migrations” (EU-7PQ), all’interno del quale indaga la relazione tra musei, antropologia e arte contemporanea. I suoi interessi di ricerca includono l’antropologia culturale, gli studi postcoloniali, la museologia, l’arte contemporanea e le rappresentazioni della corporeità. è docente di Fotografia – comunicazione sociale all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano); Co-coordinatrice e docente di Antropologia visuale e arte contemporanea nel Master per Curatore Museale e di Eventi, presso lo IED – Istituto Europeo di Design di Roma; docente di Sociologia dei processi culturali presso lo IED - Istituto Europeo di Design di Roma. è caporedattore della rivista on line roots§routes – research on visual culture ed è socio fondatore del collettivo curatoriale Routes Agency, basato a Roma.
Rossana Macaluso è curatrice d’arte contemporanea presso Routes Agency, editor del magazine indipendente roots§routes. Docente di Comunicazione Visiva Contemporanea ed assistente al coordinamento del Master in Curatore Museale e di Eventi presso lo IED - Istituto Europeo del Design - di Roma. Ha lavorato in diverse istituzioni tra le quali: Studio Untitled di Bartolomeo Pietromarchi, Casa d’Aste e Galleria Dorotheum, Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica, Studio Fotografico Prestige, Dipartimento Studi Storici e Artistici dell’Università degli Studi di Torino (progetto del MIBAC settore catalogazione).
Viviana Gravano, curatrice e storica dell'arte. Docente di Teoria e Storia della Critica d'arte presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Dirige il Master per Curatore Museale e di Eventi Performativi dello IED - Istituto Europeo di Design - di Roma. È docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso lo IED - Istituto Europeo di Design - di Roma. È Presidente di Routes Agency. Cura of Contemporary Art di Roma. E' direttore del magazine on line indipendente roots&routes.
Annalisa Piccirillo nell’aprile del 2012 ha completato il dottorato di ricerca in “Studi culturali e postcoloniali del mondo anglofono”, all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, con una tesi dal titolo: Coreografie disseminate: ‘corpi-archivio’ della danza femminile; oggi è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, e conduce un progetto annuale, finanziato dalla Regione Campania (Nuove pratiche di memoria: ‘matri-archivi’ mediterranei), in cui investiga le pratiche di archiviazione dei linguaggi performativi contemporanei prodotti dalle identità femminili nell’area del Mediterraneo. La sua attività di ricerca si muove prevalentemente tra: teoria della danza e analisi coreografica, studi di genere e decostruzione.
Stefano Tomassini insegna a Ca’ Foscari Venezia e all’Università della Svizzera italiana di Lugano; nel 2008-2009 è stato Fulbright-Schuman Research Scholar (NYC); nel 2010 Scholar-in-Residence all’archivio del Jacob’s Pillow Dance Festival (Lee, Mass.) e, nel semestre autunnale 2011, Associate Research Scholar all’Italian Academy for Advanced Studies in America della Columbia University (NYC); partecipa al progetto internazionale Commedia dell’Arte in Context (ed. Christopher Balme, Stefan Hulfeld, Piermario Vescovo, Daniele Vianello, Cambridge University Press, 2014).
Info: www.routesagency.com
www.mela-project.eu
Ufficio stampa:
PAV – Emanuela Rea: organizzazione@pav-it.eu, 06 44702823, 3338537295
Routes Agency - Rossana Macaluso: rossana.macaluso@routesagency.com 320 2842897
Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” Roma
Piazza Guglielmo Marconi 14 00144 Roma