Torna la festa fatta di e da oltre 70 realta' locali tra associazioni culturali e sociali, teatri e centri d'arte e progettazione, gruppi musicali, negozianti...In programma eventi, spettacoli, giochi, attivita' e laboratori per bambini, mostre, passeggiate a tema, sport, letture, incontri.
“Via Padova é meglio di Milano” é oggi un associazione, fondata da poco ma non nuova: infatti continua il lavoro di una “rete” informale di cittadini e realtà della via che quattro anni fa si sono messi in moto per fare insieme, prima di tutto, una festa.
Anche la Festa si chiama “Via Padova è meglio di Milano” e ha preso il titolo dalla frase di un bambino stupito da quanti segreti potesse nascondere la “sua” via. Lo stesso stupore che ha colto molti cittadini di fronte alla ricchezza di luoghi, relazioni, persone che la nostra via Padova è in grado di offrire.
Via Padova, quella vera
Dunque, la Festa: diversa dalle solite feste di via, quelle con strada chiusa al traffico e invasa da bancarelle. Una festa che non mostra una via Padova falsa, ma quella vera, con il suo viavai, il suo traffico e l’autobus che percorre avanti e indietro i suoi quattro e rotti chilometri. Una festa non commerciale ma fatta di eventi culturali, religiosi, sportivi, musicali, di gioco, di divertimento…; eventi che vanno cercati sugli angoli di marciapiede, nei giardini e giardinetti, nelle scuole, nelle parrocchie, in biblioteca, nei negozi, nei cortili delle case popolari, in esterni e in interni sparsi lungo la via o raggruppati intorno ad alcuni luoghi significativi.
Gli abitanti di via Padova, quando vogliono collocare qualcosa nella loro via, dicono “prima” o “dopo il ponte” e si riferiscono al ponte della ferrovia, sul quale spesso mentre si cammina si vedono passare i treni. Proprio subito “dopo” il ponte avremo quest’anno un breve tratto di via chiusa, non via Padova ma la trasversale via Cambini, fiancheggiata dal deposito degli autobus Atm. E chi vorrà venire vedrà come sarà utilizzato quello spazio.
Da quattro anni in qua
Se nel 2009, per la prima edizione della Festa, ha prevalso un mobilitarsi spontaneo ed entusiasta, già all’avvio della seconda edizione è emersa la necessità di creare una struttura organizzativa che consentisse stabilità e continuità, insieme all’esigenza di definire in modo più esplicito la missione della Festa: promuovere coesione associativa, progettazione condivisa degli eventi, attiva partecipazione dei cittadini.
Forza innovativa e generatrice di identificazione territoriale, istanza originalissima a cui l’intera città guarda con rispetto e attenzione, la Festa comprende al suo interno realtà di diversa struttura giuridica ed economica, realtà di diversi orientamenti politici, con diverse modalità di approccio ai problemi, e cittadini di differenti etnie, che cercano di convivere civilmente e con rispetto reciproco.
Per tutelare questo importante patrimonio la Festa è rimasta e vuole rimanere autonoma, rispettosa delle finalità e degli ambiti di altre realtà, ma non separata dal contesto in cui vive. Ben radicata dentro la prospettiva di miglioramento delle condizioni di vita dei suoi abitanti, la Festa individua, nella molteplicità degli interventi e nella diversità degli attori, la strada da percorrere: essere in tanti, diversi, motivati e gratuiti è ciò che ne fa un cantiere di rigenerazione territoriale, laboratorio di creatività sociale e culturale irripetibile.
Via Padova è il futuro
Via Padova, più che una via di 350 numeri civici, è un territorio che mostra i segni della propria storia, segni lasciati dalle genti che l’hanno attraversata e abitata ancor prima dell’anno mille, dall’enorme flusso di immigrati provenienti dal Sud Italia nel secondo dopoguerra e dagli immigrati a partire dagli anni ’90.
Nel corso degli ultimi due decenni via Padova è diventata la via più multietnica di Milano, senza essersi preparata ad affrontare i problemi legati a un cambiamento così radicale. Verso quale identità culturale e sociale dunque si sta avviando? Ed è accompagnata dalle forze istituzionali o è lasciata sola in processi integrativi spesso faticosi e incerti, comunque ineludibili?
Partecipare, progettare insieme
Senza la partecipazione attiva dei cittadini, italiani e stranieri, e delle forze economiche, i cambiamenti saranno vissuti con paura e perdita del senso di appartenenza. Aprire un laboratorio di sperimentazione cultuale e sociale sostenuto da una struttura democratica e autonoma, in cui gli abitanti siano soggetti attivi oltre che fruitori, significa invece inaugurare nuove relazioni sociali e nutrire il senso di appartenenza.
La Festa ha già dimostrato di poter essere un facilitatore di incontri, confronti, collaborazioni, di saper innescare processi di coesione e di sviluppo culturale, di saper concorrere ad anticipare un progetto di rinnovamento urbano.
Le tante realtà che operano nel territorio costituiscono, al momento, la sua grande risorsa. E far sì che esse si incontrino, e nella Festa progettino insieme, è e sarà sempre il primo strumento della sua crescita.
Ricostruire un’identità territoriale
Il territorio è la casa comune dove le tante genti che abitano la via si incontrano, si osservano, si mescolano, confrontano i diversi modi di vivere, confliggono, si aprono al mondo o, per paura del diverso, chiudono le porte.
La costruzione di una nuova identità deve dunque passare attraverso la conoscenza e la valorizzazione degli spazi, luoghi della memoria, custodi di importanti eredità materiali e immateriali. Dai piccoli spazi verdi trascurati ai parchi; dai cortili alle testimonianze di tempi in cui il territorio era agricolo, e luogo di villeggiatura per i milanesi ricchi; dalle chiese romaniche agli edifici storici e di archeologia industriale. La Festa costituirà un invito a riappropriarsi dei luoghi di appartenenza, a riconoscersi e identificarsi con i luoghi della relazione, lasciando testimonianze di cura e di attenzione, avviando così concrete iniziative di riqualificazione urbana.
Per informazioni, mappa e programma degli eventi: www.meglioviapadova.org
Informazioni per la stampa:
Ufficio stampa
Paolo Melissi
3495712336
ufficiostampa@meglioviapadova.org
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Parole di Pane
I giovani partecipanti al progetto “Social Rom” presentano l’installazione artistica “Parole di Pane” nell’evento Via Padova è meglio di Milano in Piazza Costantino il 25 e 26 maggio. City Art compie un’altra tappa al progetto “Social Rom” un evento finanziato da un Bando della Commissione Europea Gioventù in Azione. Il progetto ha visto l’adesione attiva di giovani che hanno partecipato con una serie di workshop creativi, attività che sono servite a sviluppare una mentalità interculturale mediante un lavoro di gruppo che ha visto insieme giovani italiani, ragazzi di genitori migranti e giovani Rom Harvati. Il progetto si è sviluppato coinvolgendo i giovani in 3 workshop: fotografico, narrativo e artistico. L’ antropologa Barbara Caputo ha condotto il workshop fotografico che ha visto i giovani ritrarre il proprio ambiente familiare e loro stessi in modo da riflettere sulla loro identità e appartenenza su diversi piani-individuale, sociale, culturale. Il workshop sulla narrativa, portato avanti dal giornalista Paolo Melissi, si è incentrato sul racconto di sé e sul reciproco confronto tra i giovani partecipanti, volto a sviluppare la riflessività, il dialogo, il confronto e la messa in comune di punti di vista. Il lavoro ha portato i giovani a scrivere delle frasi che raccontano le foto proprie e dei loro coetanei partecipanti al progetto.
Angelo Caruso il curatore di tutto il progetto, ha coinvolto l’artista Beppe Carrino alla conduzione del workshop artistico che ha visto i giovani impastare e manipolare la farina componendo varie forme di pane, dopo la cottura le frasi composte in diverse lingue, sono state scritte sulla crosta del pane.
L’insieme di tutti i workshop dalle foto, alle piccole storie, poesie, pensieri e aforismi, scritte sul pane, vanno a creare un’unica installazione artistica inserita nella Festa di “Via Padova è meglio di Milano”, alla sua quarta edizione che coinvolge moltissime associazioni impegnate ad elaborare proposte finalizzate alla valorizzazione e alla modifica di un’immagine stereotipata con cui la via è stata etichettata in questi anni. La Festa è un’ occasione per mettere in relazione le energie associative, laiche e religiose, con le comunità che la popolano e con le tante attività commerciali che vi esercitano la loro attività. Gli eventi si sviluppano nei due giorni di festa lungo tutta la via, in spazi pubblici e privati.
Info: 25 e 26 Maggio 2013 Dalle 10,00 alle 20,00 Piazza Costantino, Milano Trasporto ATM bus 56
Associazione Culturale City Art Via Dolomiti 11, 20127 Milano tel. 0287167065 – cell. 3357689814 www.cityart.it info@cityart.it
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Diverse sedi di Via Padova
25 e 26 maggio dalle 10 alle 20