Galerie Karsten Greve
Paris
5, rue Debelleyme
+33 0142771937 FAX +33 0142770558
WEB
Lawrence Carroll
dal 7/6/2013 al 9/8/2013
mart-sab 10-19

Segnalato da

Karsten Greve


approfondimenti

Lawrence Carroll



 
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7/6/2013

Lawrence Carroll

Galerie Karsten Greve, Paris

Nothing Gold Can Stay. L'idea di accumulazione (in riferimento alla pazienza dell'attesa) riveste un ruolo essenziale nell'opera di Carroll ed e' all'origine stessa del suo processo creativo.


comunicato stampa

La galleria Karsten Greve ha il piacere di annunciare l’esposizione Nothing Gold Can Stay dedicata a Lawrence Carroll. Presentando al pubblico opere realizzate tra il 2009 e il 2013, la galleria rende omaggio a questo artista della trascendenza e del silenzio attualmente esposto alla Biennale di Venezia presso il Padiglione del Vaticano. Il titolo della mostra, scelto dall’artista, richiama una poesia scritta nel 1923 dall’autore americano Robert Frost. Vero inno alla bellezza effimera della natura, la poesia riflette l’estetica di Lawrence Carroll, in costante sintonia con il declino di ogni cosa. Il titolo evoca l’ottavo e ultimo verso del componimento, nel quale ogni alba tramonta e niente che sia d’oro resta.
Le opere di Lawrence Carroll nascono dalla cura del momento presente come di quello passato. Il suo processo creativo è avvolto da una solennità ineffabile: Carroll si lascia condurre dal tempo, l’attesa, e la calma. Nulla è fatto di fretta. L’equilibrio quasi ascetico che traspare dalle sue opere tra disegno, pittura e scultura offre all’osservatore un’evasione temporale e spaziale verso una dimensione estetica altra, alta e finalmente pura.

Grazie a un processo di astrazione che si oppone alle rigidità di un certo minimalismo, l’artista giunge a una purificazione delle forme che non impedisce la presenza concreta della materia. Questa sintesi perfetta tra anima e corpo dà alle sue opere una potenza espressiva immediata: al contempo intimisti e maestosi, i suoi lavori mai chiassosi commuovono per la loro sobrietà, qualità oggi rara. Le opere presentate nell’esposizione sono realizzate con una tecnica mista che l’artista applica su tela o su legno. In questo modo la cera, l’acrilico, la plastica e gli altri materiali utilizzati come il tessuto o ancora i pezzi di tela, formano una sovrapposizione che richiama il perpetuo accumularsi di ogni cosa nel tempo. Associata a colori discreti e ricercati, l’assenza quasi totale di figurazione conferisce alle tele un valore universale: osservando le opere, l’osservatore fa esperienza di un sentimento originario e puro, profondamente personale e umano.

L’idea di accumulazione riveste un ruolo essenziale nell’opera di Lawence Carroll ed è all’origine stessa del suo processo creativo. Non si tratta dell’accumulo contemporaneo e frenetico che conduce a una sorta di bulimia materiale; al contrario, l’accumulo di cui parla l’artista si riferisce alla pazienza dell’attesa, alla speranza che le cose si rivelino nel tempo e che il nostro sguardo evolva con loro. Come in una tempesta di neve, dove tutto lentamente scompare finchè qualcosa di nuovo si svela. In questo senso, le opere di Lawrence Carroll sono il risultato di quanto si è accumulato nel corso del tempo: gli elementi che l’artista include nei suoi lavori, come tutto ciò che riveste il supporto, provengono dal suo atelier e dalla sua vita passata di cui conserva le tracce. Il mazzo di rose artificiali di blue ivy painting, per esempio, testimonia questa pratica. Tra tutto ciò che è stato accumulato, un giorno qualcosa si rivela necessario all’opera, come nel caso del tessuto “Fairheaven” che dà il nome ad alcune delle opere esposte: è nel pieno degli anni ‘80 che Carroll riscopre questo materiale e, dopo averlo fatto “attendere” nel suo atelier durante più di dieci anni, comincia a integrarlo nei suoi lavori.

Seguendo una pratica artistica che rispecchia più in generale un modo di vivere, Lawrence Carroll conserva e attende che le cose si depositino una sull’altra per poi rimettere tutto in ordine. Il contenuto delle opere emerge appunto dalla loro struttura, ogni volta diversa: Carroll realizza i suoi lavori in modo intuitivo, rielaborando la forma ripetutamente e in un modo quasi istintivo. Al limite tra scultura e pittura, i lavori di Carroll si distinguono per una presenza sensibile della fattura: contribuendo a rendera l’opera viva e dunque mortale, le imperfezioni della matiera risultano essenziali. Le opere Sans Titre (blue ivy painting) mostrano questo aspetto in modo esemplare: tagliata, ricucita e in qualche modo progressivamente ricostruita, la superficie di queste sculture su tela diventa l’eco visibile dei gesti dell’artista e delle sue riflessioni.

Lawrence Carroll è nato a Melbourne (Australia) nel 1954 ed è cresciuto in California. La sua prima mostra personale è organizzata a New York nel 1988. Nel 1992 Carroll partecipa alla Documenta IX dove è nuovamente invitato nel 2005 per il cinquantesimo anniversario dell’evento. Formatosi al Art Center College of Design a Pasadena (California), Lawrence Carroll ha esposto nei più importanti musei d’arte contemporanea del mondo quali il Guggenheim Museum a New York, il Kölnischer Kunstverein a Colonia, il MOCA a Los Angeles e l’Hôtel des Arts a Tolone. Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni internazionali sia pubbliche sia private e sono attualmente esposte alla Biennale di Venezia presso il Padiglione del Vaticano. Lawrence Carroll vive e lavora a Bolsena.

Inaugurazione 8 giugno

Galerie Karsten Greve
5, rue Debelleyme - Paris
mart-sab 10-19

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