Museo Civico
Mirandola (MO)
via Montanari, 5
0331 791266 FAX 0331 791266
WEB
Enzo Nenci
dal 3/10/2003 al 11/1/2004
0331 791266 FAX 0331 791266
WEB
Segnalato da

Sara Magnoli stampa Comune di Gallarate



approfondimenti

Enzo Nenci
Luciano Caramel



 
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3/10/2003

Enzo Nenci

Museo Civico, Mirandola (MO)

Il legame con la tradizione che accompagna quasi tutta l'attività di Nenci si legge in primo luogo nelle scelte iconografiche, non molte, che ricorrono in continuazione, la maternità, i lottatori, i ritratti, particolarmente femminili, le adolescenti, gli affetti familiari, soggetti semplici e consueti, carichi tuttavia per Nenci, ma anche per la tradizione scultorea, di valori e echi simbolici. A cura di Luciano Caramel


comunicato stampa

alla Civica Galleria d'Arte Moderna
di Gallarate (Va)
e al Museo Civico di Mirandola (Mo)

Mostra a cura di Luciano Caramel
a Mirandola (Mo) dal 4 ottobre al 16 novembre 2003
a Virgilio (Mn) dal 18 ottobre al 9 novembre 2003
dal 30 novembre 2003 all'11 gennaio 2004 a Gallarate (Va)


Gallarate (Va), 4 agosto 2003 – ''[...] sentii la necessità di cantare con armonie nuove nelle forme, forme che intendono esprimere l'amore della natura nel dramma universale e umano''.
Sono parole scritte nel 1968 da Enzo Nenci (Mirandola, 1903 – Virgilio, 1972) a proposito di quel gruppo di sue sculture chiamate ''stalagmiti-stalattiti'', leit-motiv, come le definisce Franco Monteforte, ''alla fase più matura della sua produzione artistica, quella che si apre subito dopo la seconda guerra mondiale con il trasferimento a Bergamo prima e poi, definitivamente, a Mantova''. E sono parole di un'espressività emotiva e spirituale profonda, così come emozionalmente profonda nei sentimenti è l'arte di Enzo Nenci, scultore che ha rappresentato una figura artistica di fondamentale importanza in Italia negli anni che vanno dalla fine della prima guerra mondiale fino al Settanta, e che, riproposto negli ultimi due decenni con una serie di importanti esposizioni a Mantova (1983, 1997, 1990) e Ferrara (1989), nel centenario della sua nascita, viene presentato con un'importante e ampia mostra antologica itinerante, a cui il curatore Luciano Caramel ha voluto dare un taglio storico-critico di grande interesse, e soprattutto fuori dagli schemi convenzionali che tradizionalmente accompagnano la figura di questo artista.
La Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate (Va) ospita questa mostra dal 30 novembre 2003 all'11 gennaio 2004, raccogliendo esempi dei lavori di Nenci tra il 1925 e il 1937: ma non è l'unico tributo alla figura del grande artista italiano in programma per il prossimo autunno. Una collaborazione del Comune di Gallarate con quelli di Mirandola (Modena) e Virgilio (Mantova), il primo luogo di nascita, il secondo di morte di Nenci, offre infatti la possibilità di ammirare la sua opera in diversi momenti. Dal 4 ottobre al 16 novembre 2003 l'espozione sarà infatti a Mirandola, al Museo Civico mentre dal 18 ottobre al 9 novembre 2003 al Museo Virgiliano a Virgilio (Mn) saranno esposti disegni e sculture inedite del grande maestro.
Nato nel 1903 a Mirandola, in provincia di Modena, da padre musicista e madre che era un contessa, nonché pittrice dilettante, Nenci ha fin da piccolo la possibilità di crescere in un ambiente intellettualmente e culturalmente stimolante e vivace, in una famiglia frequentata da musicisti, letterati, artisti. Vive la sua infanzia a Ferrara, dove si trasferisce nel 1907 e tra il 1925 e il 1928 attraversa un'intensa stagione espositiva che lo vede presente in importanti rassegne nel Ferrarese e, in generale, in Emilia. A questi anni risalgono i primi esempi delle sculture delle ''Madri'', tema che, sviluppato nella famiglia, nel genere umano, proseguirà in tutta la sua produzione.
Nei cenni biografici che riguardano questo artista non possono essere dimenticati gli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1941 e il 1945, quando Nenci si impiega come capochimico in diversi stabilimenti ferraresi e della provincia di Rovigo. Ed è in questo periodo che inizia a delinearsi una sua precisa personale linea stilistica, anche a causa di dolorose esperienze personali (la completa distruzione della sua casa-studio ferrarese durante il bombardamento di Ferrara nel 1943, con la perdita dei suoi lavori e il saccheggio di quello che era sfuggito alla distruzione, nonché la perdita, durante la guerra, di due amatissimi fratelli) che si intrecciano con la tragedia del conflitto mondiale. Sul finire del 1945 è a Milano, trasferitosi con la famiglia dai genitori, dove esegue alcuni ritratti per il Cimitero Monumentale, quindi trova casa a Ponte San Pietro (Bergamo) per stabilirsi poi definitivamente alla fine del 1946 a Mantova, condotto in questa città dall'attività professionale che lo porta a impiegarsi in uno zuccherificio mantovano per la bimestrale campagna saccarifera. Ed è proprio a Mantova che le esperienze dolorose prima citate potenziano ''in lui il senso di quel ''dramma universale umano'' cui ora sente di dover dare una risposta con la propria arte'' (Franco Monteforte).
Alle Stalagmiti-Stalattiti Nenci inizia a lavorare nel '48 a Mantova: e a questo proposito dichiarazione di intenti nelle mostre in programma a Gallarate e a Mirandola sotto il profilo innovativo è già la scelta dell'opera Stalagmiti-stalattiti, La caduta quale immagine guida della mostra. La caduta infatti non solo è un'opera tarda (1962) lontana dal Nenci delle maternità, dei ritratti o delle adolescenti, ma soprattutto è scultura di grande forza espressiva e libertà compositiva. In essa ciò che conta è il rapporto dell'oggetto scolpito con lo spazio circostante e soprattutto la considerazione del vuoto come elemento linguistico imprescindibile del fare scultoreo, che esalta e potenzia le forme dinamiche e sintetiche volute da Nenci.

''Il percorso che conduce a Nenci a questi risultati è il percorso stesso della mostra che se per un verso riconferma alcune acute letture critiche sul suo operato, dall'altro ci propone una personalità poliedrica, articolata, complessa, non tanto per l'anelito alla sperimentazione di materiali o iconografie, che in Nenci rimangono quasi sempre vincolate alla tradizione, quanto piuttosto per l'oscillare tra una scultura tradizionale, persino di impianto classico, e una scultura assai più innovativa, la cui ricerca unisce differenti suggestioni culturali e nuove sperimentazioni'' (Emma Zanella, catalogo della mostra).
Il legame con la tradizione che accompagna quasi tutta l'attività di Nenci si legge in primo luogo nelle scelte iconografiche, non molte, che ricorrono in continuazione, la maternità, i lottatori, i ritratti, particolarmente femminili, le adolescenti, gli affetti familiari, soggetti semplici e consueti, carichi tuttavia per Nenci, ma anche per la tradizione scultorea, di valori e echi simbolici.
Parimenti anche le tecniche e i materiali (gesso, terracotta, bronzo) con cui Nenci ama lavorare sono conferma del suo profondo legame con gli aspetti più solidi e tradizionali della scultura. In particolare è proprio la terracotta patinata, trattata con grande mestiere e sensibilità poetica, che Nenci predilige per le sue opere migliori, perchè materia calda e vibrante, densa di echi e di memorie, capace di far vivere i volti, i corpi, la loro interna tensione espressiva.
Infine nelle sue opere spesso si legge un robusto impianto classico, nella solidità formale con cui egli affronta le tematiche scelte e nel dichiarato riferimento vuoi alla tradizione scultorea ellenistica (Il ribelle 1930) vuoi alla più alta tradizione italiana rinascimentale.
Le dimensioni delle sculture di Nenci non sono grandi e monumentali, eppure monumentale è la forza dinamica delle forme, la loro capacità di germinare le une dalle altre secondo direttrici di forze che elevano e slanciano la scultura verso l'alto: nel rinunciare alla monumentalità dell'opera, l'artista sembra quasi rifiutare una destinazione pubblica per piegarsi verso una sfera più intima, privata, ricca di quei sentimenti, di quei dolori, di quelle gioie che esprime.

- Enzo Nenci, Civica Galleria d'Arte Moderna, viale Milano 21 – Gallarate (Va) dal 30 novembre 2003 all'11 gennaio 2004.
Mostra a cura di Luciano Caramel.
Inaugurazione: domenica 30 novembre alle 11.00.
Orari di apertura al pubblico: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. Ingresso libero.

- Enzo Nenci, Museo Civico, via Montanari, 5 – Mirandola (Mo) dal 4 ottobre al 16 novembre 2003.
Mostra a cura di Luciano Caramel.
Inaugurazione: sabato 4 ottobre alle 17.00.
Orari di apertura al pubblico: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30. Ingresso libero.

- Enzo Nenci, Museo Virgiliano, via Parma, 34 – Pietole di Virgilio (Mn) dal 18 ottobre al 9 novembre 2003.
Mostra a cura di Luciano Caramel.
Inaugurazione sabato 18 ottobre alle 18.00.

Orari di apertura al pubblico: giovedì e venerdì dalle 10.00 alle 12.30; sabato dalle 16.00 alle 18.00; domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.00. Ingresso libero.

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