Quinto concerto nell'ambito di Syncope, un programma musicale in cinque appuntamenti per ripensare la realta' e i processi cognitivi con cui la decifriamo e la rappresentiamo sfidando i modelli tradizionali della produzione e della fruizione musicale. Concezione Ensemble Vide, a cura di Denis Schuler.
Quinto concerto nell'ambito di Syncope, un programma musicale in cinque appuntamenti per ripensare la realtà e i processi cognitivi con cui la decifriamo e la rappresentiamo. Sfidando i modelli tradizionali della produzione e della fruizione musicale, Syncope pone l’accento sulle esperienze artistiche contemporanee che rompono il cerchio dell’armonia e della tradizione.
Missing Objects
Concezione Ensemble Vide, a cura di Denis Schuler
Il concept della serata nasce da una riflessione sui dodici bunker che Mussolini fece costruire negli anni Trenta nel sottosuolo romano, intesi come gli emblemi dei luoghi invisibili che abitano le città. I bunker sono un pretesto per pensare lo spazio come il prodotto di fattori politici, sociali, culturali e mentali. La struttura in cemento dagli angoli smussati, le porte blindate, i filtri d’aria che rendono questi luoghi impermeabili testimoniano l’esacerbazione della paura dell’altro. I bunker possono diventare il vettore di un capovolgimento teorico. Considerarli “in negativo” significa immaginare un territorio convesso, senza muri, un’area di condivisione senza limiti e senza frontiere, una zona autonoma, mobile, reale, esistenziale o immaginaria.
L’Ensemble Vide scende quindi sotto terra e attualizza la problematica del vuoto, partendo dall’incontro con il nascosto. Il progetto mescola arte e scienza, creando nuove connessioni sviluppate nella tempistica di uno spettacolo: danza, musica, conferenza e installazione incontrano il pubblico nel sottosuolo.
Performers: Adaline Anobile (danza & performance), Sària Convertino (fisarmonica), Rudy Decelière (installazioni sonore), Lucia Piccioni (storica dell’arte). Consulenza: Noémie Etienne (storica dell’arte).
Con la collaborazione tecnica di AMEG
ADALINE ANOBILE
Adaline Anobile è nata a Ginevra. Dopo aver ottenuto il diploma di Master in design tessile presso la Scuola nazionale superiore delle arti visive La Cambre di Bruxelles, nel 2008 intraprende la sua formazione di danza e coreografia presso la School of New Dance Development di Amsterdam, seguendo l’insegnamento di Susan Rethorst, Robert Steijn e di Gonnie Hegger. Continua oggi la sua ricerca sulla performance e sulla danza contemporanea sviluppando una riflessione sui gesti, i loro ostacoli e i loro contrari e i rapporti che questi intrattengono con la durata e il pensiero attraverso l’immediatezza del corpo. Nel 2008 Adaline Anobile incontra la coreografa Martin Nachbar e collabora alle opere Living Room e Nach Hause (2011). Partecipa oggi a diverse collaborazioni negli Stati Uniti, in Germania e in Svizzera. Ha ottenuto una borsa danceWEB 2010 sotto la direzione di Sarah Michaelson e Yasuko Yokoshi al Festival Impulstanz Vienna.
SÀRIA CONVERTINO
Sària Convertino nasce a Mottola nel 1987. Inizia gli studi sulla fisarmonica a piano all’età di 8 anni, per poi passare nel 2005 allo studio del bayan, sistema cromatico, sotto la guida del M° Massimiliano Pitocco presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma, dove si diploma con Lode nel 2008. Nel marzo 2011 si laurea al Biennio Specialistico con Lode e Bacio accademico presso lo stesso Conservatorio. Ha tenuto concerti in qualità di solista e ha partecipato a numerosi concorsi regionali e nazionali aggiudicandosi il primo posto. Tra i concorsi internazionali, nel 2003 è stata scelta per rappresentare l'Italia al Trofeo Mondiale C.M.A. (junior) per poi partecipare in Ungheria alla selezione finale aggiudicandosi il primo posto alla "Coupe Mondiale Junior”. È docente al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma ai Corsi Pre-Accademici, e al Liceo Musicale “D. Cotugno” di L’Aquila.
RUDY DECELIÈRE
Nato nel 1979 a Tassin-la-Demi-Lune (FR), vive e lavora a Ginevra. Egli esplora l’arte sonora principalmente attraverso l’installazione, proponendo sia spazi esterni che interni, in una relazione perpetua con i loro ambienti, i loro elementi architettonici e i loro paesaggi sonori nativi (Archipel 2003, Bex & Arts 2011, Abbatiale de Bellelay 2012, Museo Jenisch 2013). Dalla sua esperienza parallela di fonico per il cinema e sound designer per componimenti interdisciplinari, derivano molteplici riflessioni intorno al suono, i suoi spazi e i rapporti o limiti che quest’ultimi intrattengono con la musica dando vita a performance e opere multipista diffuse in contesti predefiniti. Arricchito dalle sue esperienze cinematografiche, Rudy Decelière lavora principalmente sulla base di suoni concreti resi a volte astratti, mettendo così in gioco il limite percettivo dell’ascoltatore.
NOÉMIE ÉTIENNE
Storica dell’arte, Noémie Étienne vive e lavora tra Ginevra, Zurigo e New York. Ha scritto una tesi di dottorato dal titolo La restauration des peintures à Paris, pubblicata presso Presses Universitaires de Rennes nel 2012. Le sue ricerche vertono sui legami tra cultura visuale e cultura materiale, sulla nozione d’oggetto, sui rapporti tra teorie e pratiche, storia dell’arte e antropologia o ancora tra arte, scienza e artigianato. Cofondatrice del festival interdisciplinare nomade Eternal Tour (www.eternaltour.org), ha in progetto al momento una residenza presso la sede de Il Cairo della Pro Helvetia.
LUCIA PICCIONI
Dopo aver conseguito la laurea in Lettere moderne presso l’università degli studi di Macerata, Lucia Piccioni ottiene un Master 2 in storia dell’arte presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi dove tutt’ora prosegue un dottorato di ricerca in cotutela con la Scuola Normale Superiore di Pisa. Le sue ricerche sui legami tra arte e politica e sul concetto di autonomia dell’arte hanno come oggetto, in particolare, le implicazioni identitarie del paesaggio e della rappresentazione della figura umana durante il regime fascista italiano (1922-1943). È stata ricercatrice presso l’Institut National d’Histoire de l’Art (INHA, 2008-2012) di Parigi e ha avuto diversi incarichi d’insegnamento di storia dell’arte all’università della Sorbona-Paris I.
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Syncope
L’ISR presenta Syncope, un programma musicale in cinque appuntamenti per ripensare la realtà e i processi cognitivi con cui la decifriamo e la rappresentiamo. Sfidando i modelli tradizionali della produzione e della fruizione musicale, Syncope pone l’accento sulle esperienze artistiche contemporanee che rompono il cerchio dell’armonia e della tradizione.
Syncope nasce dall’idea di occupare uno spazio preciso, quello della “sospensione”. Se in musica la sincope è una denominazione attribuita a un ritmo particolare prodotto dallo spostamento dell’accento ritmico della battuta, nella letteratura è una figura retorica che dà luogo a forme poetiche, mentre in medicina è un’improvvisa perdita di coscienza con perdita della postura: una molteplicità di significanti che celano in realtà punti di contatto. Attraverso un processo osmotico, in cui linguaggi colti si mescolano ai cosiddetti linguaggi incolti, quelli formali a quelli informali, ci si sposterà nel corso del programma in un ambito comune, con l’idea di sperimentare una nuova socialità capace di far incontrare esigenze culturali eterogenei e pubblici diversi. L’intento non è far convergere le diversità su un piano generico e generalizzato ma di preservare le differenze, di accentuarle e di metterle semmai in questione attraverso delle forzature che tengano conto dell’impulso alla dismisura che conserva in sé l’arte. In questo modo Syncope metterà in crisi i generi e i codici linguistici, forzando luoghi, tempi e dinamiche della produzione, dell’esecuzione e dell’ascolto
Alessandra Santerini ufficio stampa
derogasasdialess@tiscali.it
Chiostro del Bramante
via della Pace (piazza Navona) - Roma
8 giugno ore 19.00 e 20.30