Fondazione Morra Greco
Napoli
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Christian Waldvogel e Eric Wesley
dal 18/6/2013 al 26/7/2013
lun-sab 10-14 e 15-19

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Fondazione Morra Greco




 
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18/6/2013

Christian Waldvogel e Eric Wesley

Fondazione Morra Greco, Napoli

Hybrid Naples: L'ordine delle idee deve procedere secondo l'ordine delle cose. Waldvogel presenta una macchina che produce pianeti mentre Wesley espone l'armatura di un cavaliere.


comunicato stampa

A cura di Jörg Heiser

la fondazione morra greco è lieta di presentare i nuovi progetti personali di christian waldvogel (zurigo) e eric wesley (los angeles), secondo mostra della una serie intitolata hybrid naples: l'ordine delle idee deve procedere secondo l'ordine delle cose.

waldvogel, in omaggio al grande filosofo giordano bruno che studiò a napoli, presenta una macchina che produce pianeti mentre wesley espone l’armatura di un cavaliere prodotta accuratamente attraverso delle specifiche indicazioni dell’artista (maggiori informazioni nel testo a seguire). in questo modo, entrambi i lavori spingono il progetto non solo in una prospettiva dichiaratamente storica in una città marcata da 300 anni di confluenze culturali ma espongono la drammatica fluttuazione tra tempi e spazi apparentemente distanti ed oggetti al contempo storici e contemporanei.
l’oggetto di studio di christian waldvogel è lo spazio. incluso il pianeta terra. ciò non ha niente a che fare con la megalomania ma con la concettualità.

in occasione della biennale di architettura di venezia del 2004, con la sua visione futurista globus cassus, ha rigirato la terra come un guanto, e nel 2010 earth turns without me coinvolgeva la partecipazione di un jet da combattimento svizzero durante le normali operazioni di volo. volando verso ovest ad una velocità di 1158 km / orarie , il sole, visto dalla cabina di pilotaggio, restava immobile - finché questa velocità, uguale alla velocità di rotazione della terra, era mantenuta. waldvogel ha trasformato la cabina di guida in una camera oscura per scattare una foto del sole ancora fermo. l’elaborato processo ha portato ad una semplice, umile immagine. a titolo di esperimento reale e speculativa indagine scientifica, waldvogel spinge concettualismo e land art verso l’astronomico.

con il suo progetto per hybrid naples, waldvogel si rivolge a giordano bruno, il grande filosofo nato a nola in provincia di napoli. con la sua cosmologia, influenzato da copernico e nicola cusano, bruno ha definito la casualità come legge dell’universo di dio, e fu presumibilmente il primo ad affermare, con il suo de l'infinito universo e mondi pubblicato nel 1584, che le stelle nel cielo sono davvero altri soli, e che di conseguenza, una pluralità di altri pianeti, simili alla terra, girano intorno al sole e alla terra stessa. la sua visione è risultata corretta secondo gli studi astronomici moderni (il 6 giugno 2013, 891 pianeti extrasolari sono stati identificati), ma allora, questa fu una delle numerose eresie che portarono bruno ad essere processato dall'inquisizione, imprigionato per sette anni, e bruciato sul rogo a roma, nel 1600.

l'omaggio di waldvogel al grande nolano è chance encounters of happenstance and negative entropy(2013). si tratta di una macchina apparentemente semplice nel funzionamento ma effettivamente complicata da un punto di vista progettuale: una candela brucia sulla cima di un telaio in metallo simile ad un piedistallo, gocce di paraffina colano in un imbuto riscaldato, e sotto, due assi rotanti - programmati per girare randomicamente - sono in grado di produrre un globo: gli "altri" pianeti di bruno. durante il corso della mostra, questi pianeti saranno inseriti in cerchi in alluminio di una grande armillary sphere (2013), formando un immaginario sistema solare ( reminiscenza delle storiche sfere armillari - dispositivi metallici destinati a rappresentare il nostro sistema solare - noti a bruno ed ai suoi contemporanei). eppur si muove - eppur si muove!

il lavoro di eric wesley offre un commento ironico sul rapporto mutabile tra arte e società, artista e cittadino, sobria serietà e comicità surreale. due tra i suoi progetti più importanti, entrambi esposti a napoli, possono servire da esempio: nel 2007, presso la fondazione morra greco, wesley ha realizzato spafice (2007), una "spa-ufficio" - che combinava una piscina con una serie di proiezioni –costruita nello storico piano interrato della fondazione. il suggestivo scenario sembrava mostrare quanto fossero vicini il sogno del cattivo dei film di james bond e la banale realtà quotidiana di un dirigente di microsoft - o anche il nostro tentativo di raggiungere "l'equilibrio vita-lavoro". più di recente, nel 2012 alla galleria fonti, mostra di wesley the natural order of things era costituita da due elementi principali: una massa di effetti personali (vecchi mobili, scatole, opere impacchettate),immagazzinati in un appartamento al di sopra della galleria, sono stati trasferiti nello spazio espositivo esattamente nello stesso ordine in cui erano stati trovati. intanto nell'ufficio della galleria, era espostoun modello stampato in 3-d,in scala 1:8, che documentava lo stato delle cose come erano prima del trasferimento. insieme, le due opere formavano l'indice palpabile di una "rivoluzione", vale a dire di uno scenario letteralmente interscambiabile per il quale l'artista ha "semplicemente" fornito lo slancio iniziale.
con il lavoro commissionato per hybrid naples, eric wesley ci fa confrontare con knight (2013) – un armatura di cavaliere a grandezza naturale, la cui superficie di metallo lucidato risplende sotto i riflettori. ciò che potrebbe sembrare un autentico artefatto medievale, è invece stato prodotto da una società specializzata in manufatti artigianali, secondo le dettagliate indicazioni di wesley. liberamente ispirato allo stile medioevale, è comunque alterato - scarpe ancora più appuntite, catena metallica sottostante ancora più stretta - per soddisfare le "esigenze" di autonomia: autonomia dell'artista, e dell’"appassionato", una figura in gran parte responsabile dell’esistenza di armature contemporanee (in quanto la produzione di manufatti di questo tipo sopravvive grazie all’entusiasmo e la dedizione dei fan del “fantasy” in materia di rievocazioni storiche e produzioni cinematografiche).

l'armatura diventa un ossimoro nel contesto espositivo: mentre essa risponde direttamente al concetto di ibridismo (ibrido nel senso che è tutto tranne che un oggetto "puro" e con una chiara genealogia), simultaneamente e letteralmente, rimane sigillato rispetto all’ inserimento in una tema generale o a qualsivoglia catalogazione. si tratta di un monumento all’autonomia - ma anche, al tempo stesso di un commento sull’ "autonomia" essendo divenuto una pedina nel gioco di posizionamento sociale ed economico dell’arte (come le strategie di marketing contemporanee ci dicono di essere "creativi" per diventare imprenditori di noi stessi). l'armatura è un oggetto d'arte contemporanea in un luogo storico (la fondazione come edificio), ma anche un oggetto storico in un luogo contemporaneo (la fondazione come istituzione), di conseguenza è anche storico in un luogo storico e contemporaneo in un luogo contemporaneo. in altre parole, il pezzo - mentre si afferma attraverso la forza della sua presenza fisica - produce una fluttuazione tra tempi e luoghi, come un lampo abbagliante di luce da un altro mondo colpisce i nostri occhi contemporanei.

i nuovi otto progetti personali di hybrid naples,divisi in quattro appuntamenti, tutti concepiti come proposte individuali, dovrebbe creare ampie risonanze e alcune connessioni molto strette in relazione al contesto della fondazione e della città,insieme alla cultura della comunicazione digitalizzata e allo scambio di merci e persone che la collega al resto del mondo.
così l'obiettivo del progetto è di per sé di carattere ibrido: né mostre individuali né collettive, né un progetto “prescrittivo” curatoriale a tema, né la successione “casuale” di singoli progetti,hybrid naples cerca di offrire un modello diverso del modo in cui l'arte può essere percepita e può produrre significati senza essere necessariamente illustrativa.

inaugurazione 19 giugno ore 19

Fondazione Morra Greco
Palazzo Caracciolo di Avellino largo Avellino, 17 - Napoli
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 14 e dalle ore 15 alle ore 19
Ingresso libero

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