Pittura ungherese 1905-1925. Attraverso 180 dipinti, disegni, fotografie e documenti, la mostra presenta l'arte ungherese nel tumultuoso periodo storico che corrisponde al primo quarto del Novecento nel suo incontro con la modernita'. Sono gli anni in cui rientra da Parigi il 'Nabis ungherese' Jozsef Rippl-Ronai, in cui si cominciano a conoscere le canzoni popolari raccolte da Bela Bartok e si pubblicano nuove riviste di arte e letteratura.
A cura di Mariann Gergely
con la collaborazione di György Szücs
In occasione dell’Anno Culturale Ungheria-Italia 2013, lunedì 24 giugno si inaugura
presso la Galleria nazionale d’arte moderna la mostra Il Tempo della modernità. Pittura
ungherese 1905-1925, a cura di Mariann Gergerly con la collaborazione di György
Szücs. L’esposizione è realizzata dalla Galleria Nazionale Ungherese di Budapest
(Magyar Nemzeti Galéria).
Attraverso oltre 140 tra quadri, opere su carta, fotografie e documenti, la mostra presenta
l’arte ungherese nel tumultuoso periodo storico che corrisponde al primo quarto del
Novecento nel suo incontro con la modernità: dal neoimpressionismo alle avanguardie,
passando per il cosiddetto Fauvismo ungherese.
Modernità e tradizione, avanguardia e folklore, suggestioni straniere e atmosfere locali:
sono questi i due poli intorno ai quali gravita l’esposizione, articolata in sei sezioni
dedicate ognuna ad uno dei momenti salienti dell’”epoca d’oro” dell’arte ungherese. Sono
gli anni in cui rientra da Parigi il “Nabis ungherese” József Rippl-Rónai, in cui si
cominciano a conoscere le canzoni popolari raccolte da Béla Bartók e si pubblicano
nuove riviste di arte e letteratura. In quel tempo irrompono sulla scena artistica i pittori
che a Parigi avevano seguito gli insegnamenti di Matisse e che - a contatto con
l’esperienza della pittura en plein air promossa nella colonia di pittori di Nagybánya -
danno vita al “Gruppo degli Otto”. All’esuberanza cromatica degli “Otto” si affianca il
rigore intellettuale del costruttivismo ungherese, che si sviluppa al di fuori dei confini
nazionali dopo la caduta della Repubblica Ungherese dei Soviet.
La mostra approfondisce
inoltre i significativi rapporti con l’Italia. Il più importante è il rapporto con il Futurismo,
presentato al meglio a Budapest già nel 1913 con una celebre mostra, mentre negli anni
venti è la tensione verso il revival classico ad accomunare le ricerche di molti artisti di
entrambi i paesi.
La curatela della mostra è affidata a Mariann Gergely, con la collaborazione di György
Szücs, curatore anche del catalogo; responsabile del progetto architettonico è Zsolt
Vasáros. Commissario interno della mostra romana è Martina De Luca, storico dell’arte
della Galleria nazionale.
Ufficio stampa
tel.+39 06 32298328
mariamercede.ligozzi@beniculturali.it
Maria Mercede Ligozzi con Laura
Campanelli, Cecilia Matteucci
Giuseppina Vara
s-gnam.uffstampa@beniculturali.it
Anteprima stampa lunedì 24 giugno 2013, ore 12.00
Inaugurazione lunedì 24 giugno 2013, ore 18.30
Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea
viale delle Belle Arti,131 ingresso per diversamente abili: via Gramsci, 73 Roma
orari di apertura: martedì - domenica dalle 10.30 alle 19.30 (la biglietteria chiude alle 18.45)
Biglietti ingresso
intero: euro 12,00
ridotto: euro 9,50 (cittadini dell’unione Europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni ; docenti delle scuole statali dell’Unione Europea)
ridotto speciale solo mostre: euro 7,00
(minori di 18 e maggiori di 65 anni)
gratuito museo: minori di 18 e maggiori di 65 anni