Festival internazionale del teatro in piazza - XLIII edizione. Santarcangelo 13, in continuita' con lo spirito del triennio, prosegue il suo cammino attraverso piu' suggestioni. Un festival pensato come tempo in cui abitare la citta' e i suoi spazi.
Direzione artistica Silvia Bottiroli con direzione Rodolfo Sacchettini, collaborazione
Matthieu Goeury e direzione organizzativa Sonia Bettucci
Il festival di teatro di ricerca più longevo d’Italia giunge alla sua quarantatreesima edizione, seconda del ciclo di lavoro triennale Santarcangelo •12•13•14, con la direzione artistica di Silvia Bottiroli, la condirezione di Rodolfo Sacchettini e la collaborazione quest’anno di Matthieu Goeury, curatore del centro interdisciplinare Vooruit Art Center di Gent in Belgio. Tre sguardi competenti per una pluralità di punti di vista nel pensiero e nella programmazione del festival.
Abbiamo invitato a lavorare con noi Matthieu Goeury — afferma Silvia Bottiroli — per dare maggiore profondità alla dimensione internazionale del festival, che sempre più si configura non solo come una semplice scelta di artisti e spettacoli di nazionalità diversa, ma come una ricerca approfondita in alcuni territori geografici o artistici, e come una tessitura di contrappunti e confronti tra alcune voci della ricerca scenica internazionale e gli artisti italiani, spesso coinvolti come d’abitudine in progetti speciali e coproduzioni.
Scorrendo tra i titoli del programma sono molti i progetti che si presentano con più appuntamenti e formati, là dove la ricerca artistica esce dai limiti della rappresentazione e del teatro per misurarsi con altri terreni: dal paesaggio naturale al gioco, dalla scrittura alla terapia. In questa prospettiva Santarcangelo •13 tende a creare un campo di tensioni, ad aprire domande, a creare spazi perché qualcosa possa accadere tra le opere, e perché ciascuna presenza artistica possa dispiegare il suo universo, il suo sistema di pensiero. Un festival che racconta una radicale fuga dalla scena, dallo spazio e dalle modalità di produzione e di fruizione del teatro e, al contempo, una potente risignificazione di quello spazio.
Il coraggio di tuffarsi: festival come avventura
Il festival continua il suo dialogo con il grafico Marco Smacchia, con cui sceglie come immagine di questa edizione un disegno dell’illustratrice Mara Cerri. Un disegno che invita alla riflessione sul mondo dell’infanzia, a tuffarsi e a immergersi, ad aprire gli occhi e guardarsi intorno, a perdersi e lasciarsi sorprendere. Un ragazzino sott’acqua che ci guarda con gli occhi spalancati e un’espressione tra lo smarrito e il meravigliato. Il corpo è come sospeso in una dimensione che non gli appartiene — suggeriscono Bottiroli e Sacchettini nelle loro note di presentazione — è immerso in un paesaggio che non conosce prospettiva, ma solo profondità, circondato da altre figure più piccole, compagni e compagne di questo tuffarsi. Nel gesto coraggioso e individuale del tuffo e nella collettività del gruppo, il festival rispecchia questa immersione, diventando così un’avventura e un viaggio di conoscenza.
Città e comunità: progetti speciali e coproduzioni
Il festival si caratterizza per la presenza di molti progetti di ampio respiro – alcuni dei quali appositamente commissionati – radicalmente diversi per pratiche e modalità e contraddistinti da una decisa fuoriuscita dai confini del teatro. L’idea di scena è al centro dei lavori sui quali il festival gioca un ruolo produttivo. Sono progetti elaborati in diversi formati e momenti: T.E.R.R.Y, lavoro della compagnia bolognese pathosformel(IT), realizzato nell'ambito del progetto interregionale “Teatri del Tempo Presente”, sulle articolate logiche competitive che caratterizzano il nostro vivere comune attraverso il coinvolgimento di bambini ed elementi naturali o puramente tecnico meccanici (dal 12 al 21 luglio).
Diversi i lavori commissionati dal festival per proporre una riflessione sulla città e sulla comunità: il progetto speciale KING del collettivo Strasse(IT) sotto la guida di Leonardo Delogu e disegnato insieme ad un altro festival (Inequilibrio e Santarcangelo •13, in co-produzione) ha condotto a una riflessione sul rapporto con il paesaggio tra periferia e natura, in un ideale percorso di attraversamento dell’Italia da Ovest verso Est. Il progetto culminerà nella sua ultima fase in un vero e proprio accampamento, un esperimento di “colonizzazione gentile” nella periferia di Santarcangelo (17 - 21 luglio). Il secondo è invece un progetto biennale site specific, Art you lost? del gruppo di artisti lacasadargilla / Muta Imago / L. Brinchi R. Zanardo (Santasangre)/ Matteo Angius(IT) (dall’11 al 21 luglio), attraverso cui si indagano le forme di racconto biografico e sociale del nostro presente, ponendo lo spettatore al centro di un lavoro artistico su memorie, perdita, durata. Il lavoro sfocerà in un’installazione finale che sarà realizzata per Santarcangelo •14.
In anteprima assoluta il film Il Campo del collettivo bolognese ZimmerFrei(IT) che presenta il racconto della vita nel campo della Mutoid Waste Company, realizzato con la partecipazione dei suoi abitanti. Il film attraversa il campo e vi si installa, ne fa emergere le complessità, l’originalità, la fragilità, la storia comune e i caratteri individuali; la proiezione de Il Campo mescola i partecipanti con un pubblico più ampio di spettatori, cittadini e passanti, testimoniando un capitolo di vissuto comune.
Coproduzione di Santarcangelo •13, in prima assoluta nella sua versione italiana Agoraphobia (12, 13, 14 luglio) di OMSK / Lotte van den Berg(NL). L’artista olandese esplora e fa propri i linguaggi della danza, del cinema e del teatro con una devota attenzione al dettaglio e alla vita quotidiana, una sorta di orazione politica affidata all’attrice Daria Deflorian (in coproduzione con rete Funestate Festival).
Tra le produzioni del festival figura anche il libro d’arte Proposals for Santarcangelo, esito finale di un lavoro di residenza iniziato nel 2012 dell’artista inglese Peter Liversidge(UK) attorno alla sua serie di libri d’arte Proposals.
Danza e coreografia: pratiche di conoscenza del mondo
Santarcangelo •13 quest’anno rivolge uno sguardo più attento alla pratica della danza come mezzo per indagare nuovi terreni, intesa come modo di cattura della realtà, un sapere che passa attraverso il corpo e l’esperienza. Il programma di danza si dispiega attorno al lavoro di maestri della danza e di giovani artisti italiani e internazionali.
Marten Spangberg(S) con Powered by Emotion (14 luglio) apre una domanda sulla coreografia come dispositivo di conoscenza e sulla politica di cui ogni forma d’arte, ogni estetica, è portatrice. Tra gli artisti internazionali in prima italiana anche: Zoë Poluch(CDN/S) con Example (12, 13, 14 luglio), creazione del 2011 per il Master in Choreography di Stoccolma, lavoro utilizzato come struttura e pretesto per la rianimazione del progetto in corso SO WHAT, chiamato ad abitare il corpo arbitrario di questo spettacolo passato.
François Chaignaud(F) con il nuovo solo Dumy Moyi (19, 20, 21 luglio), arriva a Santarcangelo subito dopo il debutto a Montpellier Danse e perciò in prima italiana. Una performance pensata come antidoto ai rituali del teatro Occidentale, alla sua tradizionale dicotomia di vero e falso. Lo spettacolo sarà presentato a Santarcangelo nel quadro di France Dance, iniziativa promossa dell’Institut Français e dall’Ambasciata di Francia a Roma per il sostegno della danza francese in Italia.
Nell’ambito della danza italiana sono state intercettate alcune esperienze che stanno segnando il passo di una ricerca sullo statuto della pratica coreografica con grande rigore metodologico: Clima degli MK(IT) (dal 12 al 21 luglio) indaga la vocazione della danza all’esplorazione del mondo circostante attraverso il coinvolgimento di individui esterni; Cristina Rizzo(IT) invece, mette in scena la Sagra della Primavera. Paura e delirio a Las Vegas (dal 12 al 15 luglio), in forma solista e con uno spiazzamento sonoro, un omaggio alla grande opera di Stravinskij nel centenario della sua prima rappresentazione.
Virgilio Sieni(IT), infine, presenta due brevi lavori, Racconto e In Ascolto (dal 12 al 14 luglio), creati nell’ambito della sua Accademia per l’Arte del Gesto. Protagonisti sono giovanissimi interpreti del gruppo “cerbiatti”: bambini tra i 9 e i 12 anni che stanno studiando danza apprestandosi a una carriera professionistica.
Partecipazione, collettività, individuo
Il lavoro del giovane attore e regista lettone Valters Silis(LV) è un originalissimo esempio di un teatro della Storia fuori dal solco della narrazione. In LEĢIONĀRI. Diskusija ar kaušanos, Silis (dal 18 al 21 luglio - per la prima volta in Italia) racconta un fatto storico realmente accaduto che sta alla base dell’identità nazionale lettone, aprendo altre realtà possibili e interrogando direttamente lo spettatore.
L’artista Kate McIntosh(NZ/B) presenta due diversi lavori, entrambi per la prima volta in Italia: All Ears (12, 13, 14 luglio) con cui dà prova di una forma di scrittura per la scena di grande incisività e Worktable (dal 17 al 21 luglio), un’installazione interattiva in cui lo spettatore può intervenire su di una serie di oggetti, seguendo alcune istruzioni. Statunitense spostatosi a Londra, il giovane attore performer Brian Lobel(US/UK) presenta due lavori Purge e Hold My Hand and We’re Halfay There (12, 13, 14 luglio - per la prima volta in Italia) sui temi dell’isolamento e della socialità, mutuati anche dal riferimento ai social network.
Gertjan van Gennip(NL), performer olandese, per la prima volta in Italia, presenta The Honey Queen (12, 13, 14 luglio), un appello di coscienza e un tentativo di connessione con il pubblico attraverso il palco, lo spazio in cui l’artista mette in scena un’apertura, la ricerca di un legame.
Chiara Guidi(IT) e Ermanna Montanari(IT), infine, presentano Poco lontano da qui (19 e 20 luglio), spettacolo che per la prima volta vede riunite sulla scena due grandi artiste della ricerca teatrale italiana. Lavoro attorno alla figura di Rosa Luxemburg, in cui la voce e il gesto, la parola e lo spazio diventano elementi in cui giocarsi un “essere due”, gioco di differenze inconciliabili e di indomita generosità.
Infanzia, gioco e furia
Si inizia con il lavoro di ricerca di Fanny & Alexander(IT) sull’educazione e la sua retorica, Discorso giallo (12, 13, 14 luglio), seconda articolazione del progetto triennale Discorso con cui la compagnia ravennate indaga le forme retoriche e performative del discorso pubblico attraverso alcune declinazioni specifiche. Il regista e coreografo marchigiano Alessandro Sciarroni(IT) con Untitled_I will be there when you die (19, 20, 21 luglio) compone il secondo capitolo di un progetto di ricerca sui concetti di sforzo, costanza e resistenza, facendo ricorso a una pratica coreografica sul passare del tempo, partendo da una riflessione sull’arte di manipolare con destrezza gli oggetti: la giocoleria. Misurandosi con l’arte circense, il lavoro culminerà in una parata in piazza Ganganelli (21 luglio).
Il Teatro Sotterraneo(IT) propone due lavori sulla vocazione e il daimon, che aprono una domanda sull’infanzia, frutto di un complesso progetto di ricerca e creazione articolato in due anni e diversi formati di lavoro, Be Normal! e Be Legend! Hamlet (19, 20, 21 luglio). Anche i lavori di Virgilio Sieni e del gruppo pathosformel rivolgono uno sguardo al mondo dell’infanzia.
Proseguendo un percorso di prossimità tra radio e teatro, un accento specifico è posto quest’anno su Radio e infanzia, indagate con una raccolta di materiali storici in una stanza d’ascolto, in collaborazione con Radio 3 Rai, e la produzione di opere originali, di piccolo formato, a cura di Rodolfo Sacchettini. Il binomio è inteso in maniera aperta e ariosa – una radio pensata per i bambini e una radio che racconta l’infanzia – per approfondire una questione sempre più attuale, l’arte dell’ascolto in relazione all’universo infantile: Giallo, un radiodramma dal vivo, è il nuovo spettacolo di Fanny & Alexander che viene proposto in prima nazionale; inoltre, le straordinarie conferenze radiofoniche di Walter Benjamin per ragazzini lette da Marco Cavalcoli(IT) (20 luglio) e una selezione di brani dalle trasmissioni di Janusz Korczak, poco conosciute in Italia, e lette da Roberto Magnani / Teatro delle Albe(IT) (19 luglio). Il radiodramma di I Sacchi di Sabbia(IT) (20 luglio) viene realizzato appositamente per questo progetto, e viene riproposta all’ascolto la versione radiofonica degli anni Settanta del Pinocchio di Carmelo Bene, introdotta da Piergiorgio Giacchè(IT) (21 luglio).
Fare piazza: abitare la città
In un’attenta riflessione sul rapporto uomo—paesaggio e il legame con la città, il festival si pone la questione del “fare piazza”, una piazza che per Santarcangelo •13 si “moltiplica” in diversi luoghi.
La Piazza Ganganelli continua ad essere uno dei cuori pulsanti della città diventando il luogo dove il festival si racconta e si attua ospitando, tra gli altri artisti: Silvio Castiglioni in L’uomo è un animale feroce, testo tratto da alcuni monologhi di Nino Pedretti con cui l’attore dedica un omaggio a Santarcangelo e ai suoi cittadini nella serata di anteprima (11 luglio) e, poi, la Compagnia Lombardi - Tiezzi / Teatro Laboratorio della Toscana(IT) con Scene di Woyzeck (13 luglio); I Sacchi di Sabbia(IT), con due distinti lavori, il primo Pop Up (15 e 16 luglio) in collaborazione con il Teatro delle Briciole e il secondo Piccoli suicidi in Ottava Rima (19 e 21 luglio), una rivisitazione di un classico della fantascienza l’Invasione degli Ultracorpi; la Non-scuola / Teatro delle Albe(IT) con Pinocchio (17 luglio), frutto di un laboratorio con adolescenti della Scuola Media “Teresa Franchini” per una festa per la città, per il festival e i suoi ospiti. Danio Manfredini(IT) invece dedica al Festival e alla città un incontro lettura pensato appositamente per la piazza, Vocazione. Lettura da repertorio teatrale (12 luglio). Si tratta di uno studio che parte da riflessioni sull’attore e sull’arte trasformate poi in testi teatrali attraversando alcuni autori a lui cari. L’attore milanese è inoltre il protagonista assoluto della serata a Villa Torlonia con Incisioni Concerto (18 luglio), un’esperienza emozionale e musicale, in parte spettacolo, in parte concerto.
Un altro luogo centrale è lo Sferisterio, pensato quest’anno non solo come spazio performativo ma anche come spazio diurno e di ritrovo per gli abitanti e gli spettatori (con un servizio free wifi), grazie ad un intervento architettonico costruito da collAA(IT), duo di architetti santarcangiolesi, su commissione del festival. Lo Sferisterio sarà abitato da alcuni progetti artistici presenti per tutta la durata del festival, a ricreare una quotidianità e una temporalità. Due di questi sono legati alle politiche del corpo: quello dell’artista Valentina Desideri(IT) con la sua Fake Therapy (dal 13 al 19 luglio) che propone delle sessioni individuali di cura e quello di Francesca Proia(IT) che propone, invece, tutti i giorni (dal 12 al 21 luglio) lezioni di yoga. Quest’ultima, inoltre, sarà presente con due letture, Voce lattea (13 e 14 luglio), su come poter trasformare la pesantezza del corpo e della mente in leggerezza.
Lo Sferisterio ospita inoltre il bookshop a cura di NdA/Interno4 e Tipografia Testamento(IT) che si occupa di raccogliere e rielaborare contenuti visivi, testuali e musicali, pubblicandoli in edizioni autoprodotte e a tiratura limitata. Qui sarà infine allestito un angolo Ciclofficina, dedicato all’arte della manutenzione della bicicletta.
Giunge a Santarcangelo •13, dopo la collaborazione iniziata lo scorso anno, il progetto curato dal collettivo Zapruder Filmmakersgroup(IT) I topi lasciano la nave, diventato un film, che sarà proiettato tutti i giorni presso la sala Mons Jovis Le Rocche Malatestiane (dal 12 al 21 luglio).
In piazza Ganganelli sono previste anche alcune proiezioni tra cui il film Molière (13, 16 e 20, 21 luglio), una delle grandi creazioni prodotte dal Théâtre du Soleil(F) lo straordinario ensemble teatrale diretto da Ariane Mnouchkine, realizzato nel 1978 e riedito in versione restaurata pochi anni fa e L’intervallo, primo film di fiction di Leonardo Di Costanzo (15 luglio) che, tra i molti riconoscimenti ottenuti, ha appena ricevuto il David di Donatello come miglior regista esordiente.
Un’altra piazza, infine, ospita gruppi musicali indipendenti (in Piazza Monache, alle 22.30): dalle sonorità esotiche ed etniche dell’ensemble Al Doum and The Faryds(IT) (13 luglio), alla “giostra ipnotica” dei Cannibal Movie(IT) (14 luglio); e ancora per continuare con la chitarrista Elli De Mon (12 luglio) e le sperimentazioni jazz-rock di Petrina(IT) (19 luglio), fino a Gérald Kurdian(IT), performer, compositore e musicista con This Is The Hello Monster (20 luglio) e per concludere, al Parco Cappuccini, il punk di Davide Tidoni / Satanassi(IT) e Meteor(IT) (21 luglio).
Scritture, osservatorio critico, incontri e laboratori
Un blog linkato al sito del festival diventa vera e propria piattaforma on-line di raccolta e diffusione di contributi teorici e artistici legati alle questioni sollevate da Santarcangelo •13. Confermata la collaborazione con il gruppo critico Altre Velocità che, attraverso la produzione di un inserto cartaceo inserito all’interno del Corriere di Romagna e le trasmissioni di Radio Gun Gun realizzate dal vivo in piazza Ganganelli, restituiscono agli spettatori un racconto quotidiano del festival.
Inoltre, in occasione di alcuni spettacoli, sono previsti incontri aperti al pubblico curati dalla direzione artistica, per conoscere da vicino il lavoro degli artisti, tra i quali Marten Spangberg(S), Kate McIntosh(NZ/B), OMSK / Lotte van den Berg(NL), Cristina Rizzo(IT), Fanny & Alexander(IT), Alessandro Sciarroni(IT), Chiara Guidi(IT) e Ermanna Montanari(IT), Zimmerfrei(IT), pathosformel(IT), Strasse(IT), Muta Imago(IT).
Anche quest’anno Santarcangelo ospita le finali dei premi “Scenario” e “Ustica” e “Gd’A” per la danza; ritorna il Premio “Lo straniero”, legato alla rivista di Goffredo Fofi, per il quarto anno consecutivo. I premiati di questa edizione sono: Andrea Brazzoduro, Lisetta Carmi, Franca Cavagnoli, Giovanni Columbu, Leonardo Di Costanzo, Mario Dondero, Angelo Ferracuti, Suor Rita Giaretta, Ass. Iris, Danio Manfredini, Matteo Marchesini, Yvan Sagnet, Guido Scarabottolo, Giovanni Zoppoli. In occasione del Premio “Lo Straniero”, Santarcangelo •13 dedica momenti di incontro e dialogo con alcuni dei premiati, tra questi Alessandro Leogrande dialoga con Angelo Ferracuti e Yvan Sagnet; Sara Honegger cura l’incontro tra l’Associazione Iris e Alina Marazzi (13 luglio); mentre Maria Nadotti incontra Lisetta Carmi.
L’accento sul mondo dell’infanzia prosegue anche attraverso più laboratori che coinvolgono bambini di diverse fasce d’età. T.E.R.R.Y.#3 è il titolo del laboratorio dei pathosformel(IT) che mira alla costruzione, nelle strutture dei giochi di gruppo, di immagini di altri mondi possibili (11, 12, 13 luglio). Continuo a cambiare è invece il titolo di un ciclo di tre incontri a cura dell’associazione bolognese Hamelin(IT), con l’intento di coinvolgere i bambini in una riflessione sull’infanzia, intesa come crescita e continua trasformazione (12, 13, 14 luglio). I Fanny & Alexander(IT) si rivolgono invece all’infanzia attraverso un laboratorio dal titolo Pianeta Giallo (#Animale e #Giudizio) in cui i bambini saranno guidati a interagire con una serie di quesiti o piccole prove giocose (dal 17 al 21 luglio). Giulia Mirandola, Ofelia Bartolucci e Marta Iorio(IT) presentano Stripsodiana. Osservo, racconto, suono il paesaggio, un laboratorio sulla forma della Stripsody, per ricostruire una mappa sonora della città (19 e 20 luglio).
Rivolto invece agli adolescenti fino ai 20 anni, il laboratorio del Teatro Patalò(IT) Propongo di parlare del futuro, induce i ragazzi ad una riflessione sui temi del presente, del possibile e del futuro dando vita a un’azione coreografica e a un’installazione (19-20 luglio).
Rivolti, invece, a giovani danzatori sono i laboratori di MK(IT) con il coreografo Michele Di Stefano insieme a Biagio Caravano (9, 10, 11 luglio) e il seminario di Marten Spangberg “Il potere dell’arte” (13 e 14 luglio) .
Infine Santarcangelo •13 in collaborazione con E. Motion Photoworkshop, presenta un laboratorio condotto da Monika Bulaj(PL/I), fotografa e documentarista di fama internazionale, un reportage fotografico del festival (incontro con Irene Alison di RearViewMirror Magazine, 13 luglio)
Ristoro, accoglienza e sostenibilità ambientale
La piazza oltre ad accogliere i diversi progetti artistici ospita il Centro Festival, luogo di ristoro e di condivisione, che già dallo scorso anno parla di sostenibilità e tutela ambientale e che quest’anno vede la collaborazione dello chef Fabrizio Montanari e lo staff di Osteria da Oreste.
Inoltre sarà attivo un servizio di Car sharing e la Biblioteca comunale Antonio Baldini amplierà l'orario diurno di apertura estendendolo all'intera giornata (8.00-19.00, tranne la domenica).
Partendo da un’esigenza collettiva di salvaguardare la già limitata disponibilità delle risorse naturali, Santarcangelo •13 continua a percorrere la via della sostenibilità per una cura del territorio e dei suoi beni. La gestione ecologica di Santarcangelo si articola infatti lungo tre sentieri specifici, innovativi nella loro semplicità concettuale. Progetti che nascono dalle risorse del luogo già esistenti: valorizzazione dell’acqua pubblica, mobilità sostenibile, riduzione del fabbisogno energetico e dei rifiuti. Tutti da percorrere nella consapevolezza che solo una visione - azione integrata può dare luogo a una vera trasformazione.
Anche quest’anno lo Spazio Liviana Conti a due chilometri dal centro storico, oltre ad prevedere l'allestimento di diversi punti spettacolo, ospita il Dopofestival, un momento di scambio, condivisione e serata danzante in cui si alterneranno i djset di diversi artisti presenti al festival.
Si riconfermano alcuni suggestivi spazi scenici, che segnano una mappatura del festival: oltre alle già citata piazza Ganganelli e lo Sferisterio, piazza delle Monache, il Lavatoio, il Teatro Supercinema e le sale e il giardino del Musas (concessi dalla Fondazione FoCuS), la Scuola Elementare Maria Pascucci, le Grotte Municipali, Sala Cervese, e la sala Mons Jovis della cantina d’affinamento de Le Rocche Malatestiane gentilmente concessa.
I sostenitori
Il Festival di Santarcangelo è realizzato dall’Associazione Santarcangelo dei Teatri, composta da Comune di Santarcangelo di Romagna, Comune di Rimini e Comuni di Longiano, Poggio Berni, San Mauro Pascoli, Torriana. Tra i partner istituzionali Ministero per i Beni e le Attività Culturali MiBAC, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Rimini, Camera di Commercio di Rimini, Emilia Romagna Terra con l’Anima, Banca Popolare dell’Emilia-Romagna - Tesoreria del Festival, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, mentre tra i main sponsor figurano Gruppo Hera, Gruppo Maggioli, Unicredit e Liviana Conti. Con il contributo di Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia, FranceDanse 2013, Prove Tecniche Ravenna 2019.
Santarcangelo •13 è stato ideato, programmato e realizzato anche grazie a certi dialoghi e a certe collaborazioni: Armunia / Festival Inequilibrio, Associazione Scenario, CareOf Milano, Comune di Castiglioncello, E.Motion Photoworkshop, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fanny & Alexander, Fondazione FoCus, FranceDanse 2013, In Box, Institut Français, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Motus, NdA Interno4, Nuovi Mecenati Fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea, Prove Tecniche Ravenna Capitale 2019, Rete Finestate Festival, Romagna Acque – Società delle Fonti S.p.A., Socìetas Raffaello Sanzio, Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Teatri del Tempo Presente – progetto interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo, a cura del MiBaC (Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto), Teatro Novelli, Teatro Petrella di Longiano, Triennio di Media design ed arti multimediali della NABA, Valsts Kulturkapitala Fond.
Santarcangelo dei Teatri
via Andrea Costa 28 - 47822 Santarcangelo di Romagna (Rn)